
I rossoneri tornano al successo in Serie A dopo i due pareggi con Cagliari e Juventus. In gol Morata e Reijnders con una doppietta.Dopo lo scialbo e deludente pareggio casalingo di otto giorni fa con la Juventus e la vittoria in Champions conquistata martedì scorso a Bratislava contro lo Slovan, per rilanciarsi in campionato e non perdere ulteriore contatto con le squadre che lo precedono in classifica, al Milan serviva un successo netto e convincente, sia gioco che nel risultato. E così è stato. Nel 3-0 con cui i rossoneri hanno battuto l’Empoli a San Siro, la squadra di Paulo Fonseca ha dimostrato di essere spumeggiante nella produzione di palle gol, concreta nei sedici metri e solida in difesa.Milan che è partito subito arrembante e aggressivo, a differenza di quanto fatto nel match contro i bianconeri dove il tecnico portoghese aveva optato per un approccio più difensivo, impadronendosi del gioco e costruendo azioni pericolose in particolar modo nel primo tempo, chiuso con un rassicurante doppio vantaggio grazie alle reti di Alvaro Morata e Tijani Reijnders. L'attaccante spagnolo, a cui la gioia personale in Serie A mancava da oltre due mesi (l'ultimo gol in campionato risaliva al 27 settembre scorso contro il Lecce), ha sbloccato il match al 19' con una girata da vero centravanti dopo un rimpallo al centro dell'area di rigore toscana generato da un tiro di Leao imbeccato da Fofana, confermatosi instancabile motorino di centrocampo e importantissimo recupera palloni. Incassato lo svantaggio l'Empoli degli ex Colombo e Pellegri ha comunque dimostrato di saper reagire immediatamente e ha preso in mano l'iniziativa, rendendosi pericolosa al 25' proprio con un colpo di testa di poco alto di Colombo su un cross dalla sinistra di Anjorin. Le velleità di raggiungere il pareggio della squadra di Roberto D'Aversa, tuttavia, vengono spazzate via sul tramonto del primo tempo, quando al 44' Reijnders porta il Milan sul 2-0, anch'egli con una girata in stile Morata, da centro area che non lascia scampo a Vasquez. Il doppio vantaggio regala serenità e maggiore libertà di pensiero al Milan che, però, trema a inizio ripresa quando al 54' Maleh centra la traversa piena con una botta da fuori area sulla quale Maignan non sarebbe mai potuto arrivare e che avrebbe potuto rimettere in discussione la partita. Partita chiusa definitivamente con il lucchetto al 69' dall'incontenibile Reijnders, bravo e abile a sfruttare un corridoio centrale lasciato spalancato dall'Empoli, sbilanciatosi in avanti, e superare nuovamente Vasquez.Ottime notizie dunque per Fonseca, in special modo per il binario di sinistra composto da Theo Hernandez e Leao, con il supporto di Reijnders, che è tornato a funzionare e a fare la differenza. Così come buone notizie per i tifosi rossoneri che dopo i fischi di sabato scorso al termine di Milan-Juventus, sono usciti da San Siro soddisfatti, non solo per il risultato.
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A rischiare di cadere nella trappola dei «nuovi» vizi anche i bambini di dieci anni.
Dopo quattro anni dalla precedente edizione, che si era tenuta in forma ridotta a causa della pandemia Covid, si è svolta a Roma la VII Conferenza nazionale sulle dipendenze, che ha visto la numerosa partecipazione dei soggetti, pubblici e privati del terzo settore, che operano nel campo non solo delle tossicodipendenze da stupefacenti, ma anche nel campo di quelle che potremmo definire le «nuove dipendenze»: da condotte e comportamenti, legate all’abuso di internet, con giochi online (gaming), gioco d’azzardo patologico (gambling), che richiedono un’attenzione speciale per i comportamenti a rischio dei giovani e giovanissimi (10/13 anni!). In ordine alla tossicodipendenza, il messaggio unanime degli operatori sul campo è stato molto chiaro e forte: non esistono droghe leggere!
Messi in campo dell’esecutivo 165 milioni nella lotta agli stupefacenti. Meloni: «È una sfida prioritaria e un lavoro di squadra». Tra le misure varate, pure la possibilità di destinare l’8 per mille alle attività di prevenzione e recupero dei tossicodipendenti.
Il governo raddoppia sforzi e risorse nella lotta contro le dipendenze. «Dal 2024 al 2025 l’investimento economico è raddoppiato, toccando quota 165 milioni di euro» ha spiegato il premier Giorgia Meloni in occasione dell’apertura dei lavori del VII Conferenza nazionale sulle dipendenze organizzata dal Dipartimento delle politiche contro la droga e le altre dipendenze. Alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, a cui Meloni ha rivolto i suoi sentiti ringraziamenti, il premier ha spiegato che quella contro le dipendenze è una sfida che lo Stato italiano considera prioritaria». Lo dimostra il fatto che «in questi tre anni non ci siamo limitati a stanziare più risorse, ci siamo preoccupati di costruire un nuovo metodo di lavoro fondato sul confronto e sulla condivisione delle responsabilità. Lo abbiamo fatto perché siamo consapevoli che il lavoro riesce solo se è di squadra».
Antonio Scoppetta (Ansa)
- Nell’inchiesta spunta Alberto Marchesi, dal passato turbolento e gran frequentatore di sale da gioco con toghe e carabinieri
- Ora i loro legali meditano di denunciare la Procura per possibile falso ideologico.
Lo speciale contiene due articoli
92 giorni di cella insieme con Cleo Stefanescu, nipote di uno dei personaggi tornati di moda intorno all’omicidio di Garlasco: Flavius Savu, il rumeno che avrebbe ricattato il vicerettore del santuario della Bozzola accusato di molestie.
Marchesi ha vissuto in bilico tra l’abisso e la resurrezione, tra campi agricoli e casinò, dove, tra un processo e l’altro, si recava con magistrati e carabinieri. Sostiene di essere in cura per ludopatia dal 1987, ma resta un gran frequentatore di case da gioco, a partire da quella di Campione d’Italia, dove l’ex procuratore aggiunto di Pavia Mario Venditti è stato presidente fino a settembre.
Dopo i problemi con la droga si è reinventato agricoltore, ha creato un’azienda ed è diventato presidente del Consorzio forestale di Pavia, un mondo su cui vegliano i carabinieri della Forestale, quelli da cui provenivano alcuni dei militari finiti sotto inchiesta per svariati reati, come il maresciallo Antonio Scoppetta (Marchesi lo conosce da almeno vent’anni).
Mucche (iStock)
In Danimarca è obbligatorio per legge un additivo al mangime che riduce la CO2. Allevatori furiosi perché si munge di meno, la qualità cala e i capi stanno morendo.
«L’errore? Il delirio di onnipotenza per avere tutto e subito: lo dico mentre a Belém aprono la Cop30, ma gli effetti sul clima partendo dalle stalle non si bloccano per decreto». Chi parla è il professor Giuseppe Pulina, uno dei massimi scienziati sulle produzioni animali, presidente di Carni sostenibili. Il caso scoppia in Danimarca; gli allevatori sono sul piede di guerra - per dirla con la famosissima lettera di Totò e Peppino - «specie quest’anno che c’è stata la grande moria delle vacche». Come voi ben sapete, hanno aggiunto al loro governo (primo al mondo a inventarsi una tassa sui «peti» di bovini e maiali), che gli impone per legge di alimentare le vacche con un additivo, il Bovaer del colosso chimico svizzero-olandese Dsm-Firmenich (13 miliardi di fatturato 30.000 dipendenti), capace di ridurre le flatulenze animali del 40%.





