2024-12-15
Mercosur, la strana passione di Mattarella
Sergio Mattarella e Lula Ignacio da Silva (Getty Images)
Per fare un dispetto alla Meloni, dubbiosa sull’accordo, Mattarella si è messo a tessere l’elogio del patto sul Mercosur Si tratta di uno strumento che favorisce le produzioni extraeuropee e quindi ci danneggia. E il Quirinale dovrebbe saperlo.Sergio Mattarella è il presidente di tutti gli italiani oppure di tutti gli argentini? O meglio: il capo dello Stato fa l’interesse dell’Italia o dell’America Latina? So che queste sono domande che è meglio non farsi per non irritare il Colle (e infatti né giornali né politici si azzardano a porre la questione), ma dopo l’ultima esternazione dell’inquilino del Quirinale forse sarebbe opportuno discutere degli interventi di colui che rappresenta il Paese. Ai tempi di Francesco Cossiga, i rappresentanti dei partiti e ancor meno quelli della stampa non si erano di certo imposti il silenzio. Anzi, ogni intervento era accompagnato da forti (ma forse sarebbe meglio dire violente) reazioni, in particolare della sinistra. Lo scomparso presidente però non era un democristiano con venature progressiste, bensì un dc pragmatico, che non amava il luogocomunismo e nemmeno era incline a piegarsi ai magistrati, tanto da minacciare di mandare i carabinieri ad arrestare i membri del Csm che avevano intenzione di processare la politica. Mattarella ovviamente non è Cossiga e si vede, perché i suoi discorsi pendono sempre dalla parte opposta a quella scelta dalla maggioranza degli elettori e dunque a favore di quella minoranza chiassosa che fa capo alla sinistra. L’ultima sua esternazione è stata una sintesi di cose già sentite, sulla transizione energetica (sulla quale sollecita un’accelerazione nonostante morti e feriti sul campo industriale) e sul cambiamento climatico (a cui ovviamente è addebitata ogni responsabilità, anche dei fiumi non puliti in Emilia Romagna e pure delle opere non fatte). Ma - udite, udite - Mattarella è intervenuto anche sull’accordo commerciale che favorisce le importazioni dall’America Latina, il cosiddetto Mercosur. Secondo Mattarella, l’intesa fra la Ue e i Paesi di là dall’Atlantico è «un veicolo di pace». Non so perché il capo dello Stato consideri l’accordo commerciale che l’Europa ha negoziato con il Sud America un trattato di pace: l’Italia non è in guerra né con il Brasile, né con l’Argentina, ma neppure con Paraguay e Uruguay. Sì, magari abbiamo idee diverse su come si interpreti la democrazia (alludo al Brasile), tuttavia contro i Paesi rappresentati nel Mercosur non abbiamo mai sparato un colpo. Dunque, che c’entra la pace? Niente: diciamo che era solo un mezzo per distinguersi da Giorgia Meloni, che sull’accordo sottoscritto da Ursula von der Leyen con l’America Latina si è messa di traverso, in quanto un’intesa sul libero scambio rischia di danneggiare le nostre imprese e la nostra agricoltura. Altri, come Austria e Olanda hanno già bocciato l’intesa e la Francia è pure contraria. Aprire le porte a un accordo per le importazioni di merci dai Paesi dell’America Latina significa penalizzare le nostre.Intendiamoci. A me il nuovo presidente argentino sta pure simpatico e guardo con interesse alle sue mosse. Dipinto come un pazzo da tutta la stampa internazionale e considerato una bestia nera da tutti i radical chic, sta cambiando il Paese, al punto che anche un sito progressista come lavoce.info è stata costretta a riconoscere i passi avanti sul risanamento dell’Argentina. Tuttavia, un conto è trovarlo simpatico e interessante, un altro è penalizzare l’Italia per fargli un favore. L’accordo sul Mercosur non è un veicolo di pace, ma uno strumento che porta in Europa ciò che spesso la stessa Europa proibisce agli allevatori e coltivatori del Vecchio continente. Dunque, una scelta masochista che favorisce le produzioni extraeuropee, come già si stanno favorendo le produzioni asiatiche rispetto alle nostre. Detto ciò, si torna alla domanda iniziale: Mattarella è il presidente degli italiani o degli argentini, dei brasiliani, degli uruguaiani e dei paraguaiani? L’interrogativo mi sembra lecito, anche considerando le esternazioni del nostro capo dello Stato sui migranti. A proposito dei quali credo che i numeri pubblicati oggi non abbiamo bisogno di alcun commento, ma solo di decisioni.
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Dario Franceschini (Imagoeconomica)
Papa Leone XIV (Getty Images)
Sergio Mattarella con la mamma di Willy Monteiro Duarte (Ansa)