2024-12-08
Mercatini di Natale, ecco i più belli in giro per l'Europa
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Il mercatino di Natale di Poznan in Polonia (iStock)
È ora di andare a caccia di oggetti fatti a mano, non tanto per il reale valore degli stessi, quanto per l’atmosfera che avvolge i magici stand che ormai invadono grandi città e piccoli borghi arroccati, a ricordare che il Natale è anche atmosfera. E allora, se serve a scaldare il cuore, ben venga un’incursione alla ricerca di ninnoli e balocchi che ci fanno tornare bambini, rendendoci sognanti come allora…Ecco una breve lista di alcuni dei mercatini più belli d’Europa:Poznan – PoloniaLa Polonia è una meta sottovalutata, anche se da qualche anno sta risalendo la china tra i tanti viaggiatori alla ricerca di belle città europee, atmosfere raccolte e mercatini di Natale.Poznan – in Polonia occidentale - è la città perfetta: attraversata dal fiume Warta e sicuramente meno famosa di Varsavia e Cracovia, ha molto da offrire, sia come città universitaria che per il suo centro storico, dominato da case pastello che sembrano abitate da personaggi delle fiabe.Complici i voli diretti Rayanair, Poznan è ormai alla portata di tutti. Il fulcro è la sua Piazza del Mercato Vecchio, ma uno dei motivi per cui è molto amata sono proprio i suoi mercatini. Ben 3 in realtà: fino al prossimo 6 gennaio sarà possibile girovagare tra le bancarelle di legno di piazza Plac Wolności, piazza Plac Kolegiacki eRynek Łazarski (Piazza del Mercato, appunto).Questi allestimenti vengono anche chiamati la Betlemme di Poznan, un nome che “certifica” l’interesse dei polacchi per questa tradizione molto sentita. Cosa acquistare ai mercatini? Sicuramente dei regali originali, ma è bene soffermarsi anche – e soprattutto – per il cornetto di San Martino IGP, farcito con ingredienti quali i semi di papavero, l’uva passa, i canditi, la frutta secca, l’aroma di mandorla e i biscotti sbriciolati. Insomma, non il classico croissant alla francese.Da non perdere, dal 6 all’8 dicembre prossimi, il Festival Internazionale della Scultura in Ghiaccio, un vero e proprio campo di battaglia per gli scultori più bravi a livello internazionale, che vengono a sfidarsi proprio qui.DormireHampton by Hilton Poznan Old Town, ul. Swiety Marcin 6, Stare Miasto District: posizione eccezionale e colazioni ottime.MangiarePyra Bar Poznan, Strzelecka 13, 61-845: un luogo accogliente, dove assaggiare tipicità come la torta di patate con funghi;Zdolni, Piekary 24, 61-823: da provare le braciole di maiale con uovo fritto. Poznan, Polonia (iStock)Germania: StoccardaDi certo non la città più visitata di Germania, Stoccarda – famosa per la sua industria automobilistica, con Mercedes e Porche in testa – spicca con la sua Schlossplatz, ovvero la Piazza del Castello, dove si trovano la colonna del Giubileo e il Kunstmuseum, un cubo di vetro alto 27 metri.E proprio qui vengono allestiti i famosi mercatini, tra i più belli e magici della Germania, forse anche per il loro essere meno turistici di altri. Aperti dal 27 novembre al 23 dicembre, profumano di bratwurst e glühwein (vin brulé). Bellissimo l’albero di Natale, che con i suoi 25 metri e la stella di due, svetta tra le bancarelle.Ad animarsi sono anche Schillerplatz, con il suo Castello Vecchio, e Marktplatz, oltre a Kirchstraße e Hirschstraße, per un ammontare di circa 280 bancarelle. Ma cosa comprare ai mercatini di Stoccarda? Sicuramente mandorle caramellate, dolci aromatizzati alla cannella, flammkuchen (panini ripieni di speck, formaggio e cipolle), ma anche libri antichi e gioielli d’antiquariato.Quello di Stoccarda è un mercatino talmente speciale che ogni anno una giuria sceglie lo chalet più bella. Non solo: la città intera diventa una sorta di calendario dell’avvento vivente: ogni giorno, infatti, si apre una finestra che mostra lo stemma di uno dei quartieri della città.DormireRuby Hanna Hotel, Sophienstraße 21: albergo elegante e curato, in cui si distingue la bella sala lounge bar.MangiareWeinstube Zur Kiste, Kanalstraße 2: un locale delizioso, dove assaggiare i ravioli di verdure e le polpette.Zum Becher, Urbanstraße 33: locale piccolo e accogliente, in cui non farsi mancare la torta al cioccolato con gelato alle noci. Il mercatino di Natale di Stoccarda (iStock)Belgio: BrugesIl Belgio – come la Polonia e la Germania – è un Paese che non risparmia su borghi e città dalla magica atmosfera, che già di per sé hanno un’allure natalizia.Tra queste citiamo come esempio Bruges, capitale-bomboniera delle Fiandre Occidentali. Ricca di canali, vicoli acciottolati ed edifici medievali, sembra la protagonista di un film Disney, soprattutto durante le Feste.Tra le sue attrazioni principali, consigliamo di non perdere la Piazza del Mercato (Grote Markt), la Basilica del Santo Sangue – un tempo cappella della residenza dei conti di Fiandra – e Begijnhof, il Cortile delle Beghine, un ex beghinaggio dove ora si passeggia tranquillamente ammirando i cigni. Proprio qui, la notte del 24, si tiene la messa di Natale.Quest’anno il mercatino si svolgerà fino al 9 gennaio. Situato nell’antica piazza del mercato e in Piazza Simon Stevin, offre i prodotti tipici del luogo, tra cui lo squisito cioccolato, ma anche il glühwein (vin brulé) speziato, le birre belghe e gli speculoos, biscotti speziati a forma di Babbo Natale.Per avere una vista dall’alto sull’intera magia della città, allora bisogna avere il coraggio di scalare la torre civica, con i suoi oltre 350 gradini. Peraltro, al suo interno si trova un immenso carillon, che sotto Natale suona le più famose sinfonie natalizie.I mercatini si svolgono durante il Winter Glow – letteralmente: Bagliore d’Inverno -, festival che veste la città di luci. Per assaporarlo al meglio, non bisogna saltare il Percorso Luminoso, itinerario che attraversa centro storico e canali arricchendoli di installazioni luminose di grande suggestione.DormireDukes’ Academie Brugge, Wijngaardstraat 7-9: hotel dal design semplice ma raffinato, dove sentirsi abbracciati dal mobilio e felici per la posizione.MangiareRéliva, Goezeputstraat 6: da provare la tartare di aringhe giovani e le ostriche.De Gastro, Braambergstraat 6: dalle cozze con patatine fritte alle escargot con salsa Café de Paris. Il mercatino di Natale di Bruges (iStock)
Container in arrivo al Port Jersey Container Terminal di New York (Getty Images)
La maxi operazione nella favela di Rio de Janeiro. Nel riquadro, Gaetano Trivelli (Ansa)
Nicolas Maduro e Hugo Chavez nel 2012. Maduro è stato ministro degli Esteri dal 2006 al 2013 (Ansa)
Un disegno che ricostruisce i 16 mulini in serie del sito industriale di Barbegal, nel Sud della Francia (Getty Images)
Situato a circa 8 km a nord di Arelate (odierna Arles), il sito archeologico di Barbegal ha riportato alla luce una fabbrica per la macinazione del grano che, secondo gli studiosi, era in grado di servire una popolazione di circa 25.000 persone. Ma la vera meraviglia è la tecnica applicata allo stabilimento, dove le macine erano mosse da 16 mulini ad acqua in serie. Il sito di Barbegal, costruito si ritiene attorno al 2° secolo dC, si trova ai piedi di una collina rocciosa piuttosto ripida, con un gradiente del 30% circa. Le grandi ruote erano disposte all’esterno degli edifici di fabbrica centrali, 8 per lato. Erano alimentate da due acquedotti che convergevano in un canale la cui portata era regolata da chiuse che permettevano di controllare il flusso idraulico.
Gli studi sui resti degli edifici, i cui muri perimetrali sono oggi ben visibili, hanno stabilito che l’impianto ha funzionato per almeno un secolo. La datazione è stata resa possibile dall’analisi dei resti delle ruote e dei canali di legno che portavano l’acqua alle pale. Anche questi ultimi erano stati perfettamente studiati, con la possibilità di regolarne l’inclinazione per ottimizzare la forza idraulica sulle ruote. La fabbrica era lunga 61 metri e larga 20, con una scala di passaggio tra un mulino e l’altro che la attraversava nel mezzo. Secondo le ipotesi a cui gli archeologi sono giunti studiando i resti dei mulini, il complesso di Barbegal avrebbe funzionato ciclicamente, con un’interruzione tra la fine dell’estate e l’autunno. Il fatto che questo periodo coincidesse con le partenze delle navi mercantili, ha fatto ritenere possibile che la produzione dei 16 mulini fosse dedicata alle derrate alimentari per i naviganti, che in quel periodo rifornivano le navi con scorte di pane a lunga conservazione per affrontare i lunghi mesi della navigazione commerciale.
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