2023-06-10
Meranda sapeva del libro sulla Lega almeno un mese prima della pubblicazione
Un audio svela che l’avvocato era già stato informato dell’uscita. Nella registrazione insulti a Matteo Salvini e ai membri del partito: «Ignoranti. Facciamo il segno della croce».Il primo febbraio del 2019 l’avvocato massone Gianluca Meranda registra uno dei suoi tanti audio all’insaputa dell’interlocutore del momento. Come si faccia è lui stesso a insegnarlo agli amici. È una materia in cui si ritiene un maestro. Ebbene l’1 febbraio incontra un certo M.G.. Dovrebbe trattarsi di un poliziotto che nel 2016 era stato coinvolto in un’inchiesta incentrata su un presunto utilizzo abusivo di un software spia.Ma non è questo il punto.L’1 febbraio Meranda fa sapere al suo interlocutore di essere già conoscenza della prossima uscita del Libro nero della Lega che sarebbe stato messo in vendita il 25 febbraio successivo, ovvero 24 giorni dopo quella chiacchierata.Meranda sembra non stare nella pelle. Noi sappiamo che in quel momento, secondo gli investigatori della Guardia di finanza, aveva già incontrato sei volte uno degli autori del tomo, Giovanni Tizian, l’ultima il 30 gennaio insieme con l’altro estensore dell’opera, Stefano Vergine. Addirittura le Fiamme gialle sospettano che Meranda avesse consegnato ai due la traccia audio della riunione del Metropol il 22 dicembre 2018. Precedentemente Meranda aveva definito Tizian, con terze persone, «vecchio amico», «amico caro» e «amico mio». I due, secondo Tizian, si erano conosciuti a una festa nel 2018. Anche se il giornalista non aveva saputo dire quando e dove. Eppure i due cronisti il 13 luglio del 2019 faranno finta di non conoscere il legale, allorquando gli invieranno un questionario dandogli del «lei» («Gentile avvocato Meranda») e fingeranno di aver scoperto della sua esistenza solo grazie a una lettera inviata dallo stesso Meranda a un quotidiano per rivendicare la proprio presenza al Metropol. Anche il massone calabrese l’1 febbraio fa lo gnorri e riferisce quanto gli avrebbe detto la sua segretaria: «Avvocato ha chiamato Stefano... Vergine, mi pare che si chiami... sa dell’Espresso, io gli ho chiesto quale pratica lui non mi ha detto niente ... se lo può richiamare». Meranda fa sapere di essere caduto dalle nuvole: «L’Espresso a me? Siccome ultimamente mio cugino è stato nominato direttore dell’Osservatore romano, Andrea (Monda, ndr), alzo il telefono e dico: “Andre mi vedi un pochino tra di voi... mi ha chiamato questo qui dalla redazione di Milano, mi dici un pochino di che si tratta?”… e lui mi ha richiamato e detto: “Guarda stanno a fa’ un istant-book e ti chiamano per sapere… ma che sei stato in Russia?”… “Io? Assolutamente no”… “Che c’hai rapporti con Salvini?”… “No quello assolutamente no, Andre”… “Vedi che ti chiamano per fare queste cose qua”… quindi […] dico: “Robbi se ti dovesse richiamare tu dici che non c’è nessuna pratica di riferimento Russia, Salvini qui in studio non l'abbiamo, casomai ti mandasse le domande scritte e vediamo di rispondergli”… quindi c’è gente […] che scava, soprattutto questi dell’Espresso, sui soldi» è la conclusione del maestro venerabile.Ieri Monda, contattato dalla Verità, ha smentito quasi del tutto Meranda: «È cugino di mia moglie. Di tutto il resto non so nulla».Nel colloquio con il poliziotto emerge anche il disprezzo che Meranda prova per i leghisti: «Ci sono stato vicino ed è gente di legno... se tu non metti soggetto predicato e complemento ti guardano strano, prova a metterci la frase incidentale […] ti guardano strano come a di’ “che cazzo vuole” […] quindi devi proprio stare attento… gente de legno... detto questo, siccome questi andranno a prender il 35%, anzi, se non fanno una certa manovra da Bruxelles con Mario Draghi, che pure ho sentito, può essere pure che vanno a piglia’ il 41». Per Meranda «questi della Lega sono ignoranti veri…» e con il suo compare infierisce su due maggiorenti leghisti laziali, Francesco Zicchieri e Claudio Durigon: «Madonna mia, si accompagna (Salvini, ndr) con ‘sti cristiani» esclama l’avvocato. Poi il legale con il grembiulino e il registratore incorporati pare raccontare il suo viaggio a Mosca sullo stesso aereo di Tizian e di Salvini, il giorno prima dell’incontro del Metropol: «Io gliel’ho detto “guardi eccellenza”... “eh eccellenza dammi del tu…” “vabbè Matte io non ho mai votato Lega e credo che avete dei limiti molto molto seri”, ho detto, “questo te lo dico con il cuore in mano, se riesco in qualche modo a dare una mano, ma per elevare visto che il Paese è in questa…”… io gli ho fatto un discorso diciamo... tre ore di viaggio e più […] accanto c'era solo Paganella (Andrea, ex membro dello staff di Salvini, ndr) quindi era facile insomma chiacchierare... ti ripeto, fila cinque io e fila sei loro, quindi ho passato (inc.le) con il torcicollo, mi sono fatto tre ore fino a Mosca con il coso». A questo punto Meranda fa riferimento a qualcuno (i giornalisti?) che avrebbe detto che nell’agenda di Salvini c’era «un buco di dodici ore» e lui cita l’incontro con Dmitry Kozak «che avevamo organizzato noi», specificando che si tratta del «vicepremier russo con delega all’energia». Il racconto diventa quasi un romanzo di fantascienza: «Sembrerebbe che Putin abbia detto: “È una roba commerciale o politica? Questa roba, questo contratto di cui stiamo... politica? Bene, deve venire a Mosca…”». Il legale prosegue: «Tramite Confindustria Russia, questo Ferlenghi (Ernesto, ndr) che poi è il numero uno di Eni lì, c’è stata la copertura... ma c’ero io lì dentro a Confindustria, a un certo punto so’ cominciate le domande dei giornalisti e lo vedevo che fremeva (Salvini, ndr) perché lui alle otto doveva sta lì seduto... e c’erano certi ceffi chi senza una “recchia”, chi “sgarrato” che aspettavano per metterlo in macchina, a un certo punto abbiamo fatto cenno così e lui ha fatto: “Allora mi concedete solo cinque minuti di tempo che esco un attimo?”... è uscito da dietro si è messo in macchina e se ne è “ito”, capito? Ecco perché tutti dicono “che cazzo è?” e sta per uscire un istant book credo, se non è la prossima settimana, l’altra ancora...».Il poliziotto dice: «Siamo in mano a nessuno». «Fatti proprio il segno della croce» replica Meranda. Il quale, in un altro audio, questa volta rubato mentre parla con un collega tributarista, rimarca la distanza tra lui e i leghisti: «Io vengo da una famiglia dove si leggeva il Candido (di Voltaire, ndr)». L’altro avvocato rincara: «’Sti scemi che ci stanno adesso... cercano su Internet». Conclude il professionista cosentino: «Ci dobbiamo accontentare di Salvini e io a lui gliel’ho […] “guardi io non ho mai votato Lega e né credo che voterò, le va bene lo stesso? Ti va bene lo stesso Matteo... perché se ti va bene bene sennò capiamoci subito perché non mi sono mai... schierato”... mio zio era Riccardo Misasi». L’ex ministro e deputato della Democrazia cristiana accusato negli anni Novanta di associazione di stampo mafioso e corruzione. La Procura di Reggio Calabria ne chiese l’arresto, ma alla fine le accuse vennero archiviate.Sempre l’1 febbraio davanti a Meranda si siede un pezzo da 90 della Prima Repubblica, Ferdinando Mach di Palmstein, mente finanziaria del Partito socialista Italiano ai tempi di Bettino Craxi. Mach di Palmstein è noto alle cronache per il suo arresto durante Mani pulite, al quale era inizialmente sfuggito con un panfilo, prima di essere catturato a Parigi, dove era latitante. Adesso l’ex craxiano, uscito indenne dall’inchiesta giudiziaria, si presenta come analista strategico e tramite Meranda cerca un contatto con Salvini. È Mach, ignaro del fatto che Meranda stia registrando il colloquio, a portare il discorso sul leader della Lega: «Quanto è bravo, sai cos'è? Una risorsa…». Poi aggiunge: «È […] il più bravo che ci sia, ma ha paura di morire […] perché non ha mai gestito neanche un assessorato». Meranda annuisce e Mach rincara la dose: «E quindi se va a Palazzo Chigi si caga sotto». I due discutono dell’ipotesi di mettere in piedi una società di consulenza: «La facciamo quando Salvini ha vinto» propone l’ex craxiano. Ma Meranda lo disillude: «Io credo che sia a rischio eh ...». Il suo interlocutore chiede: «Cosa vuol dire a rischio?» e a quel punto la trascrizione diventa confusa. Sembra essere proprio Mach a dire: «Lui lo fan fuori prima ...», aggiungendo poi che «l’operazione è in corso... l’operazione è mista; mista originata da non so...». Meranda chiede: «Oltreoceano? Qui?». Il suo interlocutore risponde: «Sia qui che là… che dà gli ordini qui... […] son tutti contenti di togliersi dalle balle questo imbarazzo...». I due però pensano di poter aiutare Salvini, e Mach si spinge perfino a ipotizzare di farlo arrivare al 51 per cento e chiede di incontrare il leader leghista. Meranda, però, frena gli entusiasmi dell’aspirante kingmaker: «Lo fai troppo intelligente Ferdinando, io... avrai una delusione, poi ci parlerai, ma guarda che è una delusione». Il faccendiere sembra non avere un rapporto diretto con Salvini, tanto che precisa: «Io passerò da Savoini e gli dirò che “è molto utile per il presidente fare questo incontro”». Il 12 febbraio i due si incontrano nuovamente e Meranda, ancora una volta, registra la conversazione. Mach preconizza: «Qui fra un po’ cade il governo... viene un governo nuovo». Poi aggiunge: «Dove Salvini è il capo di tutto o dove va a casa anche lui se fa male…». Tre giorni dopo, il 15 febbraio, c’è un nuovo rendez-vous e dal dialogo si capisce quanto sia Mach di Palmstein che Meranda considerino strumentale il tentativo di costruire un rapporto con il leader leghista: «Tu sai meglio di me che non conosco Salvini, sai meglio di me che non è il mio genere». Meranda, di riflesso risponde: «Neanche il mio». «Tuttavia, viva Salvini! Scusami…» prosegue l’anziano finanziere. «Credimi, se no ci schiacciano come... ci schiacciano!». A quel punto Meranda chiosa: «Massoneria mondiale…». Il suo pallino.
Foto @Elena Oricelli
Dal 6 dicembre il viaggio della Fiamma Olimpica di Milano Cortina 2026 toccherà 60 città italiane tra concerti, sportivi e iniziative sociali, coinvolgendo le comunità in vista dei Giochi.
Coca-Cola, partner del viaggio della Fiamma Olimpica di Milano Cortina 2026, ha presentato le iniziative che accompagneranno il percorso della torcia attraverso l’Italia, un itinerario di 63 giorni che partirà il 6 dicembre e toccherà 60 città. L’obiettivo dichiarato è trasformare l’attesa dei Giochi in un momento di partecipazione diffusa, con eventi e attività pensati per coinvolgere le comunità locali.
Le celebrazioni si apriranno il 5 dicembre a Roma, allo Stadio dei Marmi, con un concerto gratuito intitolato The Coca-Cola Music Fest – Il viaggio della Fiamma Olimpica. Sul palco si alterneranno Mahmood, Noemi, The Kolors, Tananai e Carl Brave. L’evento, secondo l’azienda, vuole rappresentare un omaggio collettivo all’avvio del percorso che porterà la Fiamma Olimpica in tutta Italia. «Il viaggio della Fiamma unisce storie, territori e persone, trasformando l’attesa dei Giochi in un’esperienza che appartiene a tutti», ha dichiarato Luca Santandrea, general manager olympic and paralympic Winter Games Milano Cortina 2026 di Coca-Cola.
Come in altre edizioni, Coca-Cola affiancherà il percorso selezionando alcuni tedofori. Tra i nomi annunciati compaiono artisti come Noemi, Mahmood e Stash dei The Kolors, volti dell’intrattenimento come Benedetta Parodi e The Jackal, e diversi atleti: Simone Barlaam, Myriam Sylla, Deborah Compagnoni, Ivan Zaytsev, Mara Navarria e Ciro Ferrara. La lista include anche associazioni attive nel sociale – dalla Croce Rossa al Banco Alimentare, passando per l’Unione italiana dei ciechi e ipovedenti – a cui viene attribuito il compito di rappresentare l’impegno civile legato allo spirito olimpico.
Elemento ricorrente di ogni tappa sarà il truck Coca-Cola, un mezzo ispirato alle auto italiane vintage e dotato di schermi led e installazioni luminose. Il convoglio, accompagnato da dj e animatori, aprirà l’arrivo della torcia nelle varie città. Accanto al truck verrà allestito il Coca-Cola Village, spazio dedicato a musica, cibo e attività sportive, compresi percorsi interattivi realizzati sotto il marchio Powerade. L’azienda sottolinea anche l’attenzione alla sostenibilità: durante il tour saranno distribuite mini-lattine in alluminio e, grazie alla collaborazione con CiAl, sarà organizzata la raccolta dei contenitori nelle aree di festa. Nelle City Celebration sarà inoltre possibile sostenere il Banco Alimentare attraverso donazioni.
Secondo un sondaggio SWG citato dall’azienda, due italiani su tre percepiscono il Viaggio della Fiamma Olimpica come un’occasione per rafforzare i legami tra le comunità locali. Coca-Cola richiama inoltre la propria lunga presenza nel Paese, risalente al 1927, quando la prima bottiglia fu imbottigliata a Roma. «Sarà un viaggio che attraverserà territori e tradizioni, un ponte tra sport e comunità», ha affermato Maria Laura Iascone, Ceremonies Director di Milano Cortina 2026.
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Nicola Fratoianni, Elly Schlein e Angelo Bonelli (Ansa)