2021-04-04
Al memorial per Casaleggio padre invitato Casalino e non Giuseppi
Presenti i barricadieri Alessandro Di Battista e Virginia Raggi, mancheranno i grillini di governo, come Luigi Di Maio.Beato chi ci capisce qualcosa in quello che sta succedendo dentro i 5 stelle. Non che la cosa non ci faccia dormire di notte, ma visto che ci governano ormai da qualche tempo e ne va delle nostre terga, la cosa non può non interessarci. Mettiamo in fila un po' di fatti. Giovedì scorso l'avvocato del popolo, Giuseppe Conte, che sembrerebbe destinato a prendere la briglia in mano, ha radunato i rappresentanti del movimento di Beppe Grillo per spiegare come intenderebbe riorganizzare il Movimento e naturalmente ha fatto riferimento alla necessità di avere a disposizione una piattaforma digitale per continuare a fare la loro politica attraverso i social ma non ha citato la piattaforma Rousseau, quella della Casaleggio associati, sul finanziamento e il funzionamento della quale non ci ha capito una mazza nessuno.Tra l'altro Casaleggio jr ha minacciato una causa nei confronti dei parlamentari del Movimento che non stanno pagando la quota mensile a Rousseau in palese disaccordo con la continuazione dei rapporti con Casaleggio stesso e dintorni. Grillo, per ora, ha fatto il pesce in barile e così i maggiorenti a partire da Luigi Di Maio.Il 12 aprile - ne siamo stati informati ieri - ci sarà un evento su iniziativa di Davide Casaleggio, in occasione del decennale della scomparsa del padre, Gianroberto Casaleggio, fondatore della società, e grande ispiratore di Grillo. Dallo scarno comunicato si apprende che sono previsti interventi di Beppe Grillo, Casaleggio figlio, Antonio Di Pietro, Alessandro Di Battista (totalmente contrario alla linea filgovernativa del Movimento ed ex parlamentare dei 5 stelle), Rocco Casalino (ex portavoce del premier ed evidentemente ancora molto potente oltre che, ormai, scrittore di fama), Virginia Raggi, sindaco di Roma.Dunque Giuseppe Conte, che dovrebbe rifondare il Movimento, non è neanche previsto. Ora, è vero che Conte si è dimostrato uno capace di digerire anche le pietre, ma dopo l'assemblea di giovedì, questa esclusione è poco meno di un calcio negli attributi. In compenso c'è Casalino che gli ha portato la voce fino a che è stato al governo. Cioè: c'è il portavoce ma non il titolare della voce medesima, non male. Poi c'è Di Battista che è stato contro i governi Conte I, Conte II e Draghi I, i governi che hanno portato al potere i 5 stelle. Manca anche Di Maio che della linea filogovernativa è stato ed è uno dei maggiori artefici.In poche parole: fuori dalle scatole i grillini al governo e dentro i grillini che ripartono da Casaleggio padre, le cui idee male si sposano con tutte le capriole governative che i 5 stelle hanno fatto meglio che i trapezisti del circo Orfei. Allora diciamo così: al governo stiamoci con i nostri perché il potere, anche quello della democrazia rappresentativa e non diretta (vagheggiata da Casaleggio padre, che spiegò Rousseau a Grillo); intanto noi facciamo questo incontro così diamo una strizzatina d'occhio anche all'ala del Movimento che non sopporta il governo, le alleanze e la mancanza dei vaffa e nel frattempo, magari, evitiamo anche la causa in tribunale con Casaleggio figlio. Sui contenuti non possiamo dire nulla perché non ci è dato di conoscere di cosa si parlerà ma immaginiamo una frittura mista di ambientalismo, economia circolare, democrazia diretta, e profezie grilline sul futuro del pianeta, dell'umanità, del pensiero e anche dell'economia. Vedremo.Una cosa è certa. Il Movimento potrebbe prendere il nome di un pesce, che già attribuimmo a Conte ma può essere esteso all'insieme: il Pargo gallo. Potrebbe diventare il movimento dei pargogallini che ha vicinanza fonetica con grillini. Detto pesce cambia colore in pochi millesecondi a seconda dei colori che lo circondano e così si mimetizza. È un po' quello che è successo ai parcogallini, detti grillini, in questi anni. Gialloblù, poi giallorossi, poi giallogrigi in coerenza con gli abiti antracite-istituzione del presidente Mario Draghi. E c'è sempre una giustificazione per tutto: il bene del Paese, portare avanti le proprie idee con chiunque, meglio dentro che fuori. Tutto sempre nel rigoroso e devoto nel ricordo di Jean-Jacques Rousseau. Mah.