2025-04-22
Meloni: «Con lui rapporto quotidiano»
Giorgia Meloni e Papa Francesco (Ansa)
Cordoglio da parte dei leader occidentali per la morte di Papa Francesco, in Argentina sette giorni di lutto nazionale. Bandiere a mezz’asta alla Casa Bianca. I fanatici di Hamas lo arruolano tra i nemici di Israele e il presidente iraniano lo strumentalizza per attaccare il «genocidio» a Gaza.Il ricordo più particolare è stato quello del premier Giorgia Meloni, che prima ha ricordato papa Francesco con frasi di cordoglio istituzionali: «Ha chiesto al mondo il coraggio di un cambio di rotta, per percorrere una strada che “non distrugge, ma coltiva, ripara, custodisce”». Poi la Meloni ha svelato il suo legame privato con Bergoglio: «C’era una quotidianità nei nostri rapporti, porto tanti ricordi personali, nel cassetto del suo ufficio teneva dei disegni che mia figlia gli aveva regalato, era capace di piccoli gesti che erano straordinari. Un uomo che ha delle responsabilità così grandi, capace di piccoli gesti incredibili. Ho avuto il privilegio di avere un rapporto personale con lui assiduo e forte. Con lui si poteva parlare di tutto». «Accanto al dolore per la morte di papa Francesco, avverto un senso di vuoto, il senso di una privazione di un punto di riferimento cui guardavo» ha detto il presidente Sergio Mattarella. Mentre in un post su FacebookEmma Bonino, storica leader radicale, che aveva ricevuto la visita a sorpresa di Bergoglio lo scorso novembre, ha scritto: «Ho accolto con profonda commozione la notizia della morte del Papa». La presidente della commissione Ue Ursula Von der Leyen ha scritto su X: «Ha ispirato milioni di persone, ben oltre la Chiesa cattolica, con la sua umiltà e il suo puro amore per i più svantaggiati». Mentre da Notre Dame risuonavano 88 rintocchi di campane in onore di Bergoglio, il presidente francese Emmanuel Macron scriveva su X: «Papa Francesco voleva che la Chiesa portasse la gioia e la speranza ai più poveri. Che unisse gli uomini fra loro e con la natura». Per il cancelliere tedesco Friedrich Merz il Papa è stato «Un uomo la cui azione è stata guidata dall’umiltà e dalla fede». Tra le prime reazioni internazionali quella del presidente Donald Trump, che potrebbe partecipare ai funerali e che ha «ordinato bandiere a mezz’asta sulla Casa Bianca e su tutti gli edifici pubblici e le postazioni militari fino al giorno della sepoltura, in onore del Papa. Era un brav’uomo. Lavorava sodo, amava il mondo. Ed è un onore per me farlo». Poi i messaggi del presidente russo Vladimir Putin e del presidente ucraino Volodymir Zelensky. «Conserverò di lui un ricordo eccezionale» ha detto Putin sottolineando come papa Francesco abbia promosso lo sviluppo del dialogo tra la Chiesa ortodossa russa e la Chiesa cattolica romana. «Sapeva dare speranza, alleviare le sofferenze attraverso la preghiera e promuovere l’unità. Ha pregato per la pace in Ucraina e per gli ucraini» ha commentato Zelensky. «Papa Francesco ha promosso un mondo più equo e i suoi sforzi avranno un’eredità duratura» ha dichiarato il premier britannico Keir Starmer, mentre re Carlo III, che soltanto 15 giorni fa lo aveva incontrato insieme alla regina Camilla, ha reso omaggio a papa Francesco ricordandone «la compassione e l’impegno ecumenico». Anche il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, ha espresso le sue condoglianze a nome della Turchia, «alla famiglia del defunto, allo stato del Vaticano e al mondo cattolico». L’Argentina ricorderà con 7 giorni di lutto il connazionale papa Francesco, come deciso dal presidente, Javier Milei, che sarà a Roma per il funerale. «Nonostante le divergenze che oggi appaiono minori» ha scritto su X Milei, averlo potuto conoscere nella sua bontà e saggezza è stato per me un vero onore» . Il presidente Luiz Inácio Lula da Silva ha decretato 7 giorni di lutto in Brasile per la morte di papa Francesco che «ha portato la consapevolezza che siamo tutti uguali, che viviamo nella stessa casa, il nostro pianeta». Per il presidente di Israele Isaac Herzog «il Papa è stato un uomo di profonda fede e sconfinata compassione, ha dedicato la sua vita a sollevare i poveri e a invocare la pace in un mondo travagliato». Ma la morte del Papa ha dato il via anche a una serie di commenti da parte di chi è sempre stato ben lontano dalla Chiesa, ma oggi che Francesco non può più replicare lo «arruola» per convenienza. Organizzazioni terroristiche comprese. Infatti, mentre il presidente dell’Autorità nazionale palestinese Abu Mazen ricorda Bergoglio come «un amico fedele del popolo palestinese», Bassem Naim, alto funzionario di Hamas, ha di fatto inserito il pontefice tra i nemici di Israele: «Papa Francesco era un fermo difensore dei diritti legittimi del popolo palestinese, in particolare nella sua ferma posizione contro la guerra e gli atti di genocidio perpetrati contro il nostro popolo a Gazai». Condoglianze ufficiali anche dalla Repubblica islamica, mentre dall’Iran il presidente Masoud Pezeshkian ha usato parole simili a quelle di Hamas: «Tra i momenti salienti della sua vita spirituale e della sua leadership vi sono le posizioni umanitarie che ha adottato contro i comportamenti disumani nel mondo, in particolare le sue posizioni schiette e la condanna della guerra genocida del regime israeliano a Gaza». Anche il discusso presidente del Venezuela Nicolas Maduro ha espresso il suo «profondo dolore» descrivendo Francesco come «un amico sincero». L’ex leader dei no global al G8 di Genova Luca Casarini, fondatore della Ong Mediterranea saving humans, lo chiama addirittura «vecchio Padre e amato fratello». Anche don Mattia Ferrari, il cappellano di Mediterranea, ha ricordato il pontefice quasi come se fosse stato un volontario della sua Ong: «Le persone migranti che si trovano in Libia e che sono l'emblema delle persone che subiscono violenza, ingiustizia e respingimenti, nel messaggio di cordoglio che hanno pubblicato per la morte del Papa hanno scritto arrivederci».