2024-09-12
Mef deciso a suonare la carica sul nucleare
Il ministero sta lavorando alla creazione di una società di progetto insieme con gruppi privati per costruire centrali di ultima generazione. Occhi sui reattori modulari, più economici, in fase di sviluppo. Opposizione già pronta a salire sulle barricate.Questa volta si fa sul serio. A 37 anni dal primo referendum che decise una svolta nella politica energetica del Paese, segnando con pesanti ricadute la storia economica italiana, il nucleare torna di attualità. Non più solo come studi e dibattiti ma come una intenzione reale del governo. Al Forum Ambrosetti di Cernobbio il ministro del Made in Italy, Adolfo Urso, ha detto chiaramente che nei piani c’è la costituzione di una nuova società, con una partnership tecnologica straniera, per produrre a breve in Italia il nucleare di terza generazione avanzata. Ed è qualcosa di più di un obiettivo. Il collega dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, ha reso noto che il governo sta lavorando a un disegno di legge ad hoc per rendere possibile la costruzione di centrali. Ieri l’agenzia Public policy è tornata sul tema con indiscrezioni da fonti vicine al dossier dalle quali risulta che è in stato avanzato lo studio da parte del ministero dell’Economia sulla possibilità di creare una newco, una società di progetto, per realizzare nuove centrali nucleari in Italia, con tecnologia di ultima generazione puntando soprattutto sui piccoli reattori modulari. Già in passato Pichetto aveva detto di non avere intenzione di «proporre il ricorso in Italia alle centrali nucleari di grande taglia della terza generazione, ma di valutare le nuove tecnologie sicure quali gli small modular reactor (Smr)». Ed è questa la direzione di marcia che il governo intenderebbe seguire.Ancora non sono emersi i nomi delle aziende che entrerebbero nel nuovo soggetto giuridico, affiancandosi al ministero dell’Economia. La candidata più probabile per l’esperienza nel settore è Enel. L’agenzia Bloomberg ha tirato in ballo anche Ansaldo nucleare, una divisione di Ansaldo energia, azienda energetica partecipata da Cassa depositi e prestiti, società controllata dal ministero dell’Economia e Newcleo (di cui La Verità ha scritto ieri), start up con sede a Torino specializzata nella realizzazione di piccoli reattori di nuova generazione.Enel gestisce in Spagna sei reattori di seconda generazione in continuo aggiornamento e ha costruito in Slovacchia un impianto di terza generazione attivo da dicembre 2023. In partnership con Ansaldo nucleare sta studiando le tecnologie Smr (small modular reactor) e gli advance modular reactor di quarta generazione. Questi reattori, sui quali il governo vorrebbe puntare, si caratterizzano per le dimensioni ridotte e la minore potenza (non superano i 300 megawatt) rispetto agli impianti nucleari tradizionali, oltre a una struttura modulare che permette la produzione in serie nelle fabbriche e semplifica l’assemblaggio. Il vantaggio è che sono più economici e più veloci da costruire e installare delle centrali tradizionali, ma sono una tecnologia ancora in fase di sviluppo.E proprio per lo sviluppo di questo nuovo tipo di nucleare, e per favorirne la diffusione anche in Italia, Ansaldo nucleare a marzo 2023 aveva firmato una lettera d’intenti con la compagnia elettrica francese Edf e la sua controllata italiana Edison. A luglio scorso, sempre questi gruppi, insieme con Federacciai, hanno siglato un «memorandum of understanding» per valutare le opportunità di coinvestimento nella realizzazione di impianti Smr in Italia, in parte da dedicare ai fabbisogni del settore siderurgico. Sempre Edison e Ansaldo nucleare insieme con Teha group hanno realizzato un studio dal quale emerge che installando fino a 20 impianti Smr/Amr, che possano soddisfare circa il 10% della domanda elettrica al 2050, si avrebbe un impatto economico superiore a 50 miliardi di euro (circa 2,5% del Pil italiano del 2023) attivando fino a 117.000 occupati diretti e indotti dal 2030-35 al 2050.Va ricordato che Edison è parte della Piattaforma nazionale per un nucleare sostenibile, voluta dal ministero dell’Ambiente.In campo c’è anche Newcleo, fondata dall’italiano, Stefano Buono, specializzata nei piccoli reattori modulari al piombo. Nel marzo 2023 ha firmato un accordo di collaborazione tecnologica con Enel e di recente ha siglato una partnership con Saipem per lo studio di centrali offshore, cioè di piattaforme galleggianti per piccoli reattori. A chi va dicendo che così si vuole boicottare il fotovoltaico, i player del settore replicano che il nuovo nucleare si propone come soluzione complementare alle rinnovabili. Certo tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare dello sbarramento delle comunità locali e della non chiara posizione del centrosinistra. Non ci dimentichiamo che i 5 stelle hanno contrastato in tutti i modi il termovalorizzatore nella Capitale quando era evidente l’affanno nella gestione dei rifiuti e che il governatore della Puglia, il dem Michele Emiliano, ha fatto le barricate contro il gasdotto Tap, rivelatosi essenziale dopo che la Russia ha chiuso i rubinetti del gas. Chissà se queste lezioni sono servite alla sinistra. Questa volta sul piatto della bilancia ci sono bollette più care e perdita di competitività.
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