2022-10-10
Mediterraneo e relazioni transatlantiche: il nuovo convegno di Farefuturo
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Il presidente di Farefuturo, Adolfo Urso (Imagoeconomica)
Farefuturo prosegue nel suo impegno volto a rafforzare le relazioni transatlantiche. La fondazione, presieduta dal senatore di Fratelli d’Italia Adolfo Urso, avvierà martedì a Roma un convegno di quattro giorni, organizzato in partnership con il Comitato atlantico italiano e l’International Republican Institute, dal titolo «La prossima linea del fronte: la regione Emea alla prova della guerra russa in Ucraina». Numerosi saranno gli ospiti internazionali: dalla Rappresentante permanente degli Stati Uniti presso le Agenzie delle Nazioni Unite, Cindy McCain, al senior director for Transatlantic Strategy dell’Iri, Jan Surotchak. Tra gli altri, saranno presenti anche la direttrice dell’Austrian Institute for European & Security Policy, Velina Tchakarova, il parlamentare francese Pierre-Henri Dumon e quello tunisino Majdi Karbai. Nel corso del convegno, ampio spazio sarà dato alla questione dell’approvvigionamento energetico, guardando soprattutto all’area del Mediterraneo allargato. Un altro aspetto preso in considerazione risulterà poi quello dei flussi migratori, con un’attenzione particolare alle dinamiche riguardanti l’Africa subsahariana. Ulteriore aspetto trattato sarà quello del contrasto all’influenza sino-russa sull’area mediterranea.L’impegno di Farefuturo nel rafforzamento dei rapporti transatlantici non è certo nuovo. Negli scorsi mesi, la fondazione ha infatti organizzato svariati convegni internazionali in partnership con l’Iri e il Comitato atlantico italiano. Il momento in cui questo evento avrà luogo risulta tuttavia particolarmente importante. Non solo la Russia sta infatti consolidando la sua pericolosa influenza sulla Libia orientale e sul Sahel (con il rischio concreto di una strumentalizzazione dei flussi migratori ai danni dell'Unione europea). Ma è soprattutto in corso la formazione del nuovo esecutivo italiano: un esecutivo di centrodestra che deve tempestivamente rafforzare il proprio network internazionale, cercando di guardare specialmente a Stati Uniti, Gran Bretagna e Polonia. Senza ovviamente dimenticare la necessità di un rilancio del fianco meridionale della Nato: un contesto, questo, in cui Roma dovrebbe ambire a un ruolo di leadership. In tal senso, il probabile governo Meloni in fase di nascita potrà beneficiare del paziente lavoro svolto da Farefuturo nel corso degli ultimi anni. Un lavoro che sta andando avanti e di cui c’è assoluto bisogno. Il successo del prossimo esecutivo italiano dipenderà infatti anche dai suoi rapporti internazionali. E dalla sua capacità di coltivare una cultura politica solida.
Era il più veloce di tutti gli altri aeroplani ma anche il più brutto. Il suo segreto? Che era esso stesso un segreto. E lo rimase fino agli anni Settanta