Matteo Renzi è uguale ai capetti del pentapartito

Matteo Renzi è uguale ai capetti del pentapartito
Ansa

Erano almeno trent'anni che non sentivo parlare di appoggio esterno al governo. Per riesumare la formula su cui galleggiò la prima Repubblica ci voleva proprio uno come Matteo Renzi, cioè un politico che ha fatto carriera promettendo di rottamare il vecchio sistema, facendola finita con i «caminetti», cioè con le riunioni carbonare attorno al fuoco del potere. Che sia proprio l'ex presidente del Consiglio a immaginare di sostenere l'esecutivo presieduto da Giuseppe Conte standone fuori, ossia senza farsi carico della responsabilità di governare, è dunque una nemesi davvero curiosa, che dimostra una cosa, ossia che alla fine la spregiudicatezza si paga a caro prezzo.

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Il documento conferma che la società che organizzò un evento dell’esponente dem prima delle Europee ’24 ha ricevuto dalla fondazione Pescheria (controllata dal Comune) proprio la parte mancante del conto.
Nelle Marche il governatore uscente spera nella conferma. Lo sfidante è alle prese con le indagini sul suo conto, che in Calabria, stando ai sondaggi, non danneggiano Occhiuto, dato davanti a Tridico. Per Campania, Puglia e Veneto, election day a novembre.

Lo ha dichiarato il presidente del Consiglio europeo in occasione del suo incontro con il premier greco Kyriakos Mitsotakis.

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