2023-04-21
Mattarella invoca il pensiero unico pro Kiev
Il capo dello Stato, durante la visita in Slovacchia, è arrivato a teorizzare una sorta di censura per chi mostra perplessità sul conflitto. Poi bolla come «virus» i nazionalismi: per il Colle l’unico accettabile è quello di Volodymyr Zelensky. Al quale promette sostegno incondizionato.Sergio Mattarella alza l’asticella bellicista, indossa l’elmetto e da Bratislava, capitale della Slovacchia, non solo ripete tutti gli argomenti triti e ritriti della retorica guerrafondaia, ma fa un passo in avanti, arrivando (quasi esplicitamente) a invocare la censura per chi, in Italia, si azzarda a sollevare qualche perplessità sulla strategia della Nato, dell’Europa e del nostro governo, strategia che consiste in un solo comandamento: «Obbedire agli Usa senza fiatare».«La disinformazione», afferma Mattarella, nel corso di una conferenza stampa congiunta con la presidente slovacca Zuzana Caputova, «che viene alimentata da una costante attività della Federazione russa, colpisce tutti i Paesi. È registrata anche in Italia ed è un’azione insidiosa che va contrastata con maggiore efficacia, con strumenti più efficienti di quelli fin qui messi in campo. La mia opinione è che questo richiede una consapevolezza e una responsabilità nell’uso di strumenti di contrasto da parte dell’Unione europea, così come dell’Alleanza atlantica in maniera efficace, perché è davvero un pericolo insidioso», aggiunge il capo dello Stato, «che non può incrinare il consenso delle pubbliche opinioni, ma può instillare dubbi infondati, diffondendo falsità, diffondendo false interpretazioni, false notizie. Questo, a scapito della verità e della corretta informazione, è un fenomeno insidioso che va contrastato con forza».Con il massimo rispetto per Mattarella, ma siamo davvero di fronte a una forzatura inaccettabile: quali sarebbero, a questo punto, gli «strumenti più efficienti» da mettere in campo contro la «disinformazione alimentata dalla Russia?». L’obbligo di sottoporre a qualcuno i testi degli articoli dei giornali prima di pubblicarli? Una bella lista di «opinionisti putiniani» da mettere a tacere? Non si sa.Quello che si sa è che, sempre col dovuto rispetto, Mattarella forse dimentica, o finge di dimenticare, che il consenso delle pubbliche opinioni nei confronti dell’escalation militare in Ucraina di cui parla, almeno per quel che riguarda l’Italia, non può essere incrinato perché semplicemente non c’è: come dimostrano tutti i sondaggi sull’argomento la maggioranza degli italiani è per la pace. Basta consultare l’ultima rilevazione pubblicata da Ipsos lo scorso 22 marzo: il 48% della popolazione italiana è contraria all’invio di armi da parte dell’Italia all’Ucraina, mentre solo il 38% è favorevole, il 19% non sa. Non solo: sempre secondo Ipsos, il 39% degli italiani ritiene che l’informazione nel nostro Paese sia troppo sbilanciata a favore dell’Ucraina e di Volodymyr Zelensky, il 27% che sia oggettiva, e solo il 7% che sia sbilanciata a favore della Russia e di Vladimir Putin (il 27% non sa). Mattarella insiste: «Abbiamo parlato molto», sottolinea in conferenza stampa, «della condizione di insicurezza che la sciagurata aggressione della Federazione russa all’Ucraina ha provocato in Europa. Questa emergenza di sicurezza vede Slovacchia e Italia pienamente in sintonia nel sostegno all’Ucraina, che difende la sua indipendenza e la sua integrità territoriale. Quello dei diritti di libertà dei popoli e delle persone è un valore che ci accomuna. E, in questa chiave», aggiunge l’inquilino del Quirinale, «l’Italia intende assicurare all’Ucraina sostegno finché è necessario, finché è richiesto, sotto ogni profilo: quello finanziario, quello delle forniture militari e quello umanitario. Perché in Ucraina non è soltanto in gioco l’importantissima questione dell’indipendenza e integrità territoriale di quel Paese, ma è in gioco davvero il futuro di pace dell’Europa. Se riuscisse quell’aggressione, altre ne seguirebbero, mettendo a rischio l’indipendenza e la libertà di altri Paesi, e questo non possiamo consentirlo. L’Italia avverte come proprio il problema», evidenzia Mattarella, «in questa parte d’Europa, e quindi intende assicurare questo impegno in ogni misura». Non manca poi la lezione sui nazionalismi: «L’esasperazione del nazionalismo», è il monito di Mattarella, «è un virus insidioso che, con l’illusione di sovranità, azzera la capacità di risposta di governo dei problemi, che richiedono, invece, un concorde impegno solidale di carattere sovranazionale. Questo è quello a cui ci riferiamo, la presidente Caputova e io, quando parliamo dell’Unione europea e della collaborazione internazionale: il contrasto a un virus pericoloso che rischia di contrapporre, anziché indurre a collaborare, come sempre più evidentemente è necessario».No ai nazionalismi, dunque, fatta eccezione per l’Ucraina: qui nulla può essere messo in discussione, né pare lecito chiedersi chi debba stabilire cosa voglia dire un sostegno «finché necessario» Necessario a cosa, e con che costi? Le parole di Mattarella non sembrano contemplare la domanda, e di conseguenza paiono chiudere anche a ipotesi di negoziato. Un altro tassello geopolitico che sembra dare per scontato che il confrlitto armato sia destinato a proseguire per lunghi mesi, se non per altri anni.
Dario Franceschini (Imagoeconomica)
Papa Leone XIV (Getty Images)
Sergio Mattarella con la mamma di Willy Monteiro Duarte (Ansa)
Duilio Poggiolini (Getty Images)