2019-01-02
Mattarella inizia la sua campagna elettorale
L'invito di Sergio Mattarella a essere rispettosi gli uni degli altri, senza astio, insulti e intolleranza è caduto proprio nel giorno in cui uno sconosciuto, ma certo benintenzionato, ha diffuso la falsa notizia della morte di Matteo Salvini in un incidente stradale. (...)(...) Che ci fosse chi si augura un mondo senza il leader della Lega (è uno dei buoni propositi per il 2019 del nuovo guru della sinistra, il rapper J-Ax, il quale da quando è diventato padre invece di cantare filastrocche per l'estate preferisce moraleggiare, atteggiandosi a maître à penser) era per noi cosa nota. Che invece qualcuno sognasse in segreto un incidente di Capodanno per eliminare il ministro dell'Interno no, non lo sapevamo. Tuttavia, a prescindere dai tipetti democratici e tolleranti che desiderano far fuori con uno schianto stradale chiunque sia ritenuto un nemico, ciò dimostra da che parte arrivino l'astio, gli insulti e l'intolleranza di cui ha parlato il presidente della Repubblica la sera del 31 dicembre. Infatti, nonostante ci sia chi come Mattarella vede l'odio solo in una parte, e ovviamente secondo costoro si tratta sempre di quella che chiede maggiore sicurezza e la cacciata degli immigrati che delinquono, esiste un odio profondo mascherato da buono. In genere lo incarnano persone che manifestano ottimi sentimenti, come appunto la solidarietà, la fratellanza e l'accoglienza, e per questo si reputano più intelligenti e superiori alla massa. Però, dopo aver dichiarato la pace in terra a tutti gli uomini di buona volontà, compresi quelli che arrivano da noi solo per avere garantita l'impunità, quelle stesse persone così miti, così decise a predicare tolleranza a favore dei migranti e dei clandestini, sono pronte a imbracciare il fucile contro chiunque non la pensi come loro. Nel mirino, negli ultimi tempi, quasi sempre ci finisce Salvini e talvolta i sermoni vengono pure impartiti direttamente dal pulpito, cioè in chiesa, perché tra le persone buone di cui sopra si annovera pure un certo numero di preti, secondo i quali si commette peccato mortale a dire «prima gli italiani», mentre un extracomunitario beccato a infrangere la legge al massimo compie solo un peccato veniale. Perché uno straniero che delinque va capito, in quanto non sa e non ha mezzi per fare altro, un italiano che reagisce invece no, sa che può fare altro - per esempio subire - e dunque è da punire e condannare.Che si adottino due pesi e due misure e che per gli italiani che patiscono tutto questo sia divenuto ormai insopportabile è per noi della Verità cosa risaputa. Ma evidentemente i fatti non sono così noti al Quirinale, dove per il cenone di fine anno hanno voluto servire agli italiani un menù di cose ovvie e di buon senso, tutte però indirizzate in una sola direzione, cioè a sinistra. Quelle parole scelte con cura allo scopo di far addormentare i telespettatori, più che un messaggio agli italiani, infatti, ci sono sembrate un messaggio al governo e agli italiani che lo hanno votato. Basta astio, stop agli insulti, fine dell'intolleranza. Il capo dello Stato l'altra sera, nella sua versione minimalista di cappellano dei buoni sentimenti, ci è parso il vero contraltare dell'esecutivo. Dietro l'aria sonnacchiosa e paciosa rappresentata in tv, c'era infatti una presa di distanza da ogni scelta del governo. Immigrati, Europa, manovra. Messaggi in codice, destinati alla politica e ai media, ma pur sempre messaggi, per segnare una differenza da una linea politica che lassù sul Colle, ormai è chiaro, non condividono. Perfino sulla campagna elettorale futura, Mattarella ha inteso dire la sua, raccomandando equilibrio e sobrietà, perché con l'Europa è richiesta serenità. Per il presidente tutto, elezioni comprese, si deve svolgere nello stile soporifero che lo contraddistingue. Parole caute, misurate, ma indirizzate in una sola direzione.Il capo dello Stato non ha scelto a caso gli argomenti e il tono. Come avevamo annunciato, Mattarella ha voluto mettere il becco anche sull'autonomia richiesta da alcune regioni come Lombardia e Veneto. Lo ha fatto a modo suo, da parroco della Repubblica, citando la sanità e l'istruzione, materie che guarda caso sono proprio oggetto della richiesta dei governatori del Nord. Bisogna preservare, ha detto nell'omelia, perché siano una comunità. È vero. L'Italia è una comunità, ma in ogni comunità che sia guidata da un consiglio democratico e non da un predicatore deciso da Dio, alla fine decide la maggioranza. Ed è sulla sicurezza, sull'autonomia e sull'Europa che la maggioranza a breve sarà chiamata a decidere. Non sui buoni sentimenti. E nemmeno sulle orazioni di fine anno.
Giancarlo Fancel Country Manager e Ceo di Generali Italia
Rifugiati attraversano il confine dal Darfur, in Sudan, verso il Ciad (Getty Images)
Dopo 18 mesi d’assedio, i paramilitari di Hemeti hanno conquistato al Fasher, ultima roccaforte governativa del Darfur. Migliaia i civili uccisi e stupri di massa. L’Onu parla della peggior catastrofe umanitaria del pianeta.