2025-09-25
Riparte la psicosi delle mascherine: «Tornino obbligatorie nelle Rsa»
Violet Affleck (Getty Images)
Surreale sfogo della figlia di Affleck all’Onu sull’urgenza di usare i bavagli: «Dobbiamo proteggere i bimbi». Palla presa al balzo in Italia. Andreoni (Simit): «Protezioni da imporre nei reparti a rischio e negli ospizi».L’ex sottosegretario Fraccaro: «Martina mi disse di aver informato i pm». La chat letta in commissione, però, lo smentisce.Lo speciale contiene due articoli.Lo strampalato «speech» di Violet Affleck, figlia degli attori Ben Affleck e Jennifer Garner, sul palco delle Nazioni Unite a New York per reclamare il ritorno all’obbligo della mascherina Ffp2 negli spazi chiusi, dà la misura dello sciagurato effetto che hanno avuto le restrizioni anti Covid sull’equilibrio mentale dei giovani. La ragazza, 19 anni, attivista e matricola al Davenport College della Yale University, è stata invitata martedì e un evento dedicato alla qualità dell’aria che si è tenuto nella sede newyorchese dell’Onu e ha pronunciato, con voce rotta dal pianto e mascherina d’ordinanza, un appello accorato affinché si continuino a indossare le mascherine per «frenare la diffusione del Covid, vista la pandemia in corso» (sic). La lezioncina della Affleck ai leader mondiali è stata improntata su come il mondo stia «ignorando la pandemia (di Covid, ndr): l’obbligo di indossare la mascherina è stato abbandonato troppo rapidamente», ha dichiarato la giovane, criticando «gli adulti» per il loro «ritmo implacabile di ritorno alla normalità» e sostenendo che stanno «ignorando, minimizzando e nascondendo sia la prevalenza della trasmissione aerea che la minaccia di Long Covid». «I leader ci dicono sempre che noi siamo il futuro - ha detto Affleck - «ma quando si tratta della pandemia in corso il nostro futuro ci viene rubato proprio sotto gli occhi». L’attivista ha poi criticato la Cochrane Review A122 realizzata dall’epidemiologo Tom Jefferson et Al. che ha avuto l’ambizioso obiettivo di raccogliere e valutare tutti gli studi Rct disponibili su come si trasmettono i virus e quali misure sono utili per mitigare i contagi (giungendo alla conclusione che non è dimostrato che le mascherine facciano la differenza): secondo Violet la «scienza» ha dimostrato che il virus Sars Cov-2 è trasmesso attraverso l’aria e può persistere negli ambienti interni. «L’infezione da Covid - ha quindi statuito la ragazza - può causare danni invalidanti a quasi tutte le cellule del corpo, dal cervello al cuore, fino ai nervi e i vasi sanguigni». Affleck si è detta «terrorizzata» del fatto che i bambini possano diffondere il virus nelle scuole: «Non conosceranno un mondo senza dolore ed esaurimento debilitanti, perché non possono fidarsi dei loro corpi per giocare, esplorare e immaginare, sono furiosa per conto loro. È una negligenza di altissimo livello guardarli negli occhi e dire “Sapevamo come proteggervi” (con le mascherine, ndr) e non l’abbiamo fatto», ha concluso la ragazza.Per chi ritenesse che si tratti soltanto dello sfogo di una giovane fragile e poco informata - invitata a parlare da una istituzione sovranazionale in quanto figlia di due star di Hollywood - le notizie che giungono dall’Italia rappresentano però una doccia fredda: secondo Pier Luigi Bartoletti, vice segretario nazionale vicario della Fimmg (Federazione italiana medici di medicina generale), al di là dell’appello lanciato dalla figlia di Ben Affleck all’Onu, «migliaia di italiani sono da tempo sensibili all’argomento». «Il 70 per cento delle persone con patologie respiratorie già indossa il dispositivo di protezione, in modo del tutto spontaneo, prima di accedere nei nostri ambulatori, così come in luoghi chiusi come metropolitana, bus e treni», ha comunicato Bartoletti. Di questo 70 per cento i più sensibili sono le persone di mezza età: «La loro abitudine stupisce anche noi medici. Ed è una soddisfazione, evidentemente durante gli anni della pandemia da Covid abbiamo fatto un buon lavoro» (sic), ha dichiarato il vice segretario nazionale vicario della Fimmg che però, bontà sua, è cauto sull’obbligo. «Senza motivazione fa più male che bene - ha sottolineato - io stesso sono contrario all’obbligo se non è finalizzato ad un obiettivo. Molto possono fare, invece, una corretta informazione e una buona comunicazione». «Spiegare i vantaggi dell’uso della mascherina in caso si abbiano patologie respiratorie, che come lo stesso Covid sono sistemiche e possono far danno ai più fragili, è nel loro interesse. Imporre senza un motivo, al contrario, fa più male che bene», ha dichiarato Bartoletti, ignorando in maniera drammatica le evidenze scientifiche che risalgono ormai a tre anni fa e che hanno chiarito una volta per tutte che non c’è prova che le mascherine proteggano dall’infezione da Covid, mentre sono ben noti i danni psicologici che queste restrizioni hanno fatto soprattutto a bambini, adolescenti e ragazzi: il caso della giovane Affleck fa scuola.Ma un appello all’obbligo arriva invece da Massimo Andreoni, responsabile scientifico della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit): «La sensazione è che si stia perdendo l’abitudine ad indossare la mascherina anche nelle strutture mediche e nei reparti ad alto rischio. Secondo me andrebbe reintrodotto nei reparti di terapia intensiva, oncologia, ematologia, geriatria, neonatologia, immunologia e nelle Rsa per pazienti e visitatori. Resto invece contrario all’uso indiscriminato della mascherina in tutto l’ospedale.<div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem1" data-id="1" data-reload-ads="false" data-is-image="False" data-href="https://www.laverita.info/mascherine-obbligo-2674038562.html?rebelltitem=1#rebelltitem1" data-basename="fraccaro-ho-taciuto-sui-dispositivi-importati-pericolosi-per-la-salute" data-post-id="2674038562" data-published-at="1758814083" data-use-pagination="False"> Fraccaro: «Ho taciuto sui dispositivi importati pericolosi per la salute» «Dalla Commissione Covid stanno emergendo fatti gravi. Atti, documenti e testimonianze ci confermano che su richiesta della struttura commissariale di Domenico Arcuri, nominato da Giuseppe Conte, durante la pandemia da coronavirus sono state importate in Italia mascherine con marchio Ce contraffatto, pericolose per la salute e pagate il triplo rispetto al prezzo di mercato dell’epoca». A ribadirlo è stata ieri Alice Buonguerrieri, capogruppo di Fratelli d’Italia in commissione Covid, durante la conferenza stampa organizzata da Fdi sulle novità emerse finora dai lavori della bicamerale. «Risulta poi che è stata la normativa del governo di allora a consentire un abbattimento dei controlli generalizzato che ha fatto entrare di tutto. Il governo Conte conosceva tutte le criticità: responsabilità penali, erariali e politiche sulle quali è doveroso fare ogni tipo di accertamento e anche le Procure d’Italia dovranno fare la loro parte», ha concluso la deputata. Gli ha fatto eco il capogruppo di Fdi alla Camera, Galeazzo Bignami: «La commissione ha il compito di cercare la verità, quello che mi sorprende è la reticenza dell’allora maggioranza rispetto all’accertamento della verità che stiamo perseguendo. Riccardo Fraccaro (ex esponente del Movimento 5 stelle e sottosegretario alla presidenza del Consiglio nel governo Conte 2, nda) - prosegue Bignami - ha detto, “è vero quello che è stato riferito in commissione, che venni informato di mascherine pericolose immesse nel circuito sanitario, non ho ritenuto di dire niente perché c’era un’indagine in corso”. Questo è da irresponsabile o peggio ancora. Hanno operato con omertà. Fraccaro venga in commissione e Conte dica se sapeva. È gravissimo quello cui noi stiamo assistendo e riteniamo che sia necessario che la Commissione approfondisca. Perché al di là del miliardo e 250 milioni di euro; al di là del fatto che le mascherine sono state pagate il triplo; al di là del fatto che ci sono processi imbastiti in alcune Procure, come Bologna, e dentro Tribunali sul fatto che quelle mascherine hanno ricevuto una certificazione di falsità; al di là del fatto che tutto ciò a nostro modo di vedere rientra in un medesimo disegno; al di là di tutto ciò, e già basterebbe, l’immissione, il consumo di queste mascherine può aver determinato il decesso di tante persone che ritenevano di essere protette».Bignami si riferisce alla nota diffusa ieri dall’ex sottosegretario in seguito alla testimonianza davanti la bicamerale dell’ex funzionario delle Dogane, Miguel Martina.«Martina», ha dichiarato ieri in una nota Fraccaro, «ha detto di aver denunciato alla Procura presunti reati sull’importazione di mascherine e di avermi informato al riguardo. Appurato che i fatti erano stati denunciati alla Procura, scelsi in quel momento di non riferire a nessuno questa informazione e chiesi a Martina di non aggiornarmi su fatti coperti da segreto d’ufficio per non intralciare in alcun modo la magistratura né compromettere le indagini. È la condotta che ho ritenuto più corretta perché orientata a consentire l’accertamento della verità senza se e senza ma». Tuttavia, dalla trascrizione dell’audizione di Martina davanti alla commissione, non emerge che l’ex funzionario delle dogane abbia detto di aver riferito a Fraccaro di aver presentato denunce. E anche il testo del messaggio Whatsapp inviato l’11 maggio 2020 da Martina a Fraccaro (e letto durante la seduta della bicamerale) non contiene alcun riferimento a denunce presentate in Procura.
Jeffrey Epstein e Donald Trump (Ansa)
L'ad di SIMEST Regina Corradini D'Arienzo
La società del Gruppo Cdp rafforza il proprio impegno sui temi Esg e conferma anche la certificazione sulla parità di genere per il 2025.
SIMEST, la società del Gruppo Cassa depositi e prestiti che sostiene l’internazionalizzazione delle imprese italiane, ha ottenuto l’attestazione internazionale Human Resource Management Diversity and Inclusion – ISO 30415, riconoscimento che certifica l’impegno dell’azienda nella promozione di un ambiente di lavoro fondato sui principi di diversità, equità e inclusione.
Il riconoscimento, rilasciato da Bureau Veritas Italia, arriva al termine di un percorso volto a integrare i valori DE&I nei processi aziendali e nella cultura organizzativa. La valutazione ha riguardato l’intera gestione delle risorse umane — dal reclutamento alla formazione — includendo aspetti come benessere, accessibilità, pari opportunità e trasparenza nei percorsi di crescita. Sono stati inoltre esaminati altri ambiti, tra cui la gestione degli acquisti, l’erogazione dei servizi e la relazione con gli stakeholder.
L’attestazione ISO 30415 rappresenta un passo ulteriore nel percorso di sostenibilità e responsabilità sociale di SIMEST, in linea con gli obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni unite, in particolare quelli relativi alla parità di genere e alla promozione di condizioni di lavoro eque e dignitose.
A questo traguardo si affianca la conferma, anche per il 2025, della certificazione UNI/PdR 125:2022, che attesta l’efficacia delle politiche aziendali in tema di parità di genere, con riferimento a governance, crescita professionale, equilibrio vita-lavoro e tutela della genitorialità.
Valeria Borrelli, direttrice Persone e organizzazione di SIMEST, ha dichiarato: «Crediamo fortemente che le persone siano la nostra più grande risorsa e che la pluralità di esperienze e competenze sia la chiave per generare valore e innovazione. Questi riconoscimenti confermano l’impegno quotidiano della nostra comunità aziendale nel promuovere un ambiente inclusivo, rispettoso e aperto alle diversità. Ma il nostro percorso non si ferma: continueremo a coltivare una cultura fondata sull’ascolto e sull’apertura, affinché ciascuno possa contribuire alla crescita dell’organizzazione con la propria unicità».
Con questo risultato, SIMEST consolida il proprio posizionamento tra le aziende italiane più attive sui temi Esg, confermando una strategia orientata a una cultura del lavoro sostenibile, equa e inclusiva.
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