
In commissione Covid, il rappresentante della Jc Electronics smentisce le ricostruzioni dell’ex commissario sulle forniture. L’opposizione lo attacca: «Eri ospite ad Atreju».La seconda audizione in commissione parlamentare d’inchiesta sulla gestione Covid del rappresentante della Jc Electronics Italia, ieri è stata costantemente interrotta e disturbata dalle opposizioni. Forse perché l’ingegner Dario Bianchi ha smentito le affermazioni pronunciate la scorsa settimana dall’ex commissario straordinario all’emergenza, Domenico Arcuri, nominato dal governo Conte?Solo nella prima parte della plenaria (ripresa poi in seconda serata), sono state innumerevoli le puntualizzazioni del rappresentante dell’azienda che deve essere risarcita dalla presidenza del Consiglio di oltre 203 milioni di euro, per l’annullamento ritenuto illegittimo di una consistente commessa di mascherine. L’ingegnere ha ribadito che la consegna di mascherine alla struttura commissariale «dal 15 aprile 2020 era stata continua, circa quattro volte la settimana» e che al 24 maggio 2020 erano state fornite circa 5 milioni di mascherine alla Protezione civile e alla struttura commissariale. Ad agosto, quando avvenne la risoluzione parziale del contratto da parte di Arcuri, la consegna complessiva era stata di 13 milioni di mascherine. «Di queste, sette tipologie furono validate dal Cts, erano state approvate dall’Inail eppure ci furono pagati solo 778.800 euro di materiale fornito», ha puntualizzato Bianchi. L’ex commissario, invece, dichiarò che «dal 15 aprile, data in cui si accerta che ha consegnato il 4,9% del totale del contratto, fino al 26 maggio, la Jc non consegna più nulla». E che più un milione di mascherine non risultavano validate. Sicuramente saranno decisive le audizioni della Protezione civile e delle Dogane, per confermare o smentire le rispettive dichiarazioni in merito alle procedure seguite e allo svincolo diretto per le importazioni, che a detta della Jc mai è stato accordato alla sua azienda. L’ingegnere ha spiegato che la Electronics non produce nulla, offre alle aziende un servizio «anche di elettronica, non di materiale elettrico», replicando al senatore Francesco Boccia del Pd, e che sono specializzati nella logistica. «Risolsi il problema con le dogane estere per nostri clienti che avevano bisogno di mascherine. I problemi erano i trasporti, non la produzione e noi abbiamo saputo fornire mascherine in tempi super rapidi». Pd e M5s hanno cercato in tutti modi di screditare la testimonianza di Bianchi, anche per essere stato invitato ad Atreju, così pure il valore economico della Jc Electronics che «fattura solo 4 milioni di euro». Però non si sono sorpresi che il consorzio cinese di fornitori di mascherine non fosse poi così affidabile. «Arcuri ha detto che la struttura commissariale concludeva contratti solo con produttori di mascherine. Lei ha potuto verificare se queste aziende erano produttori o importatori certificati?», ha chiesto la capogruppo di Fratelli d’Italia in commissione Covid, Alice Buonguerrieri, al rappresentante della Jc Electronics. Da visure, «Luokai nasceva il 10 di aprile 2020, ha da uno a cinque lavoratori, vende valvole, però riceve un ordine da 633 milioni di euro il 15 di aprile del 2020 per consegnarci mascherine», elenca Bianchi. La Wenzhou light nasce nel 2000, è una srl che si occupa di «vendita di alimenti preconfezionati, di calzature, abbigliamento, di ferramenta, di stoviglie, accendini [...] Il tutto in 380 metri quadri di struttura della sede operativa […] l’indice di solvibilità dell’azienda risultava 60.000 euro». Della Wenzhou moon-ray, costituita nel 2010 «non è disponibile l’attività svolta, la licenza commerciale è sospesa quindi non può essere verificata. Si occupa di vendita di prodotti in pelle, di software», termina la sua descrizione l’ingegnere. Però le società ottennero contratti per fornire milioni di mascherine. «Fratelli d’Italia, su questo come su altre questioni relative alla gestione dell’emergenza pandemica, intende fare massima chiarezza. Non saranno i tentativi ostruzionistici delle opposizioni a fermarci», hanno fatto sapere in una nota i commissari di FdI.
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