2025-11-19
Il «modello Riace» arriva a Bruxelles. Peccato sia stato dichiarato fuorilegge
Mimmo Lucano (già condannato) sarà ospite d’onore a un evento per promuovere l’accoglienza. Ma il suo borgo era un incubo.Sono anni che i sinceri liberali, democratici e europeisti, ci ripetono che dobbiamo farci guidare dagli esperti, suggere indicazioni dai competenti. Sarà per questo che a istruire i parlamentari europei sul complesso tema dell’immigrazione sarà oggi a partire dalle 15 uno che la sa lunga: Mimmo Lucano, europarlamentare di area Avs, già sindaco di Riace nonché icona dell’accoglienza senza limiti. A Bruxelles si terrà un ambizioso evento intitolato A Welcoming Europe against fear (un’Europa accogliente contro la paura) organizzato dal gruppo politico The Left con Lucano a fare da gran cerimoniere. Ci saranno tra gli altri Luigi Manconi, Alex Zanotelli e Agazio Loiero, già ministro ed ex presidente della Regione Calabria.«Questo vuole essere un momento di discussione aperto tra organizzazioni non governative, forze politiche progressiste, esperti, associazioni e movimenti impegnati nell’accoglienza dei migranti e contro il razzismo», dice Lucano sui suoi social. «La nostra discussione si concentrerà su due assi principali. L’Europa che respinge: gli effetti del nuovo Patto europeo sulla Migrazione e l’Asilo, le pratiche di esternalizzazione delle frontiere, la costruzione di paure, la diffusione di ideologie e pratiche razziste, la necessità di decolonizzare la nostra prospettiva. L’Europa che accoglie: mentre l’estrema destra promuove lo slogan della rimigrazione (scritto proprio così, ndr), noi crediamo nell’accoglienza non solo come modello di inclusione sociale, ma anche come opportunità di sviluppo economico e sociale, soprattutto per le zone interne che stanno attraversando una crisi demografica». Secondo Lucano, «superare la paura e costruire la speranza di giustizia sociale significa anche sviluppare pratiche di accoglienza come modello di sviluppo locale».Agazio Loiero, annunciando la sua partecipazione alla giornata di studio, scrive quasi commosso che «quello che sul piano dell’accoglienza Mimmo Lucano ha realizzato in anni lontani nella sua Riace, rappresenta una realtà generosa e lungimirante. Un’operazione ormai sempre più rara sulla scena del mondo». Già, il famoso «modello Riace» viene ancora citato a sinistra come esempio virtuoso di accoglienza e umanità, tanto che il suo inventore si sente in dovere di fare lezione ai colleghi parlamentari europei fornendo indicazioni sulle buone pratiche da attuare.Ora, con tutta evidenza Lucano ha il diritto di fare ciò che più gli aggrada e che le istituzioni europee gli consentono. Semmai, il problema è che qualcuno prenda ancora sul serio la sua proposta e, soprattutto, ancora giudichi il modello Riace un esempio da seguire.Il borgo calabrese, come noto, divenne un simbolo di accoglienza a livello mondiale: era la bella storia di una «città del sole» (così la chiama Agazio Loiero citando Tommaso Campanella) in cui gli immigrati vivevano felici e integrati lavorando e sostentandosi. Peccato fosse tutto falso. L’inchiesta Xenia fece crollare il sistema, e si risolse con una condanna lieve per Mimmo: 18 mesi per falso. Tutti i suoi fan insistono a parlare di un processo politico, dipingono Lucano come una vittima del sistema intollerante. Ma la condanna, benché minima, resta. Non a caso, agli inizi di settembre, le commissioni elettorali dei Tribunali di Reggio Calabria e Cosenza lo hanno giudicato incandidabile alle elezioni regionali in Calabria, depennandolo dalle liste di Avs.A tutto ciò va aggiunto che nel 2024 la sezione di Catanzaro della Corte dei Conti ha condannato 40 soggetti, tra persone fisiche e cooperative, a risarcire la presidenza del Consiglio per un danno erariale di 4,2 milioni euro per gestione dei centri di accoglienza in Regione Calabria. Tra questi soggetti vi è anche Lucano, a cui è stato contestato un danno erariale da 780.000 euro circa. Secondo la Corte, l’iter seguito dalla Protezione Civile e dal Comune di Riace per affrontare l’emergenza migratoria ormai una quindicina di anni fa sarebbe stato «dannoso per l’Erario» e gestito con «grave negligenza».Ma il punto non sono nemmeno le condanne, come abbiamo sempre scritto anche ai tempi delle prime inchieste. Il punto è che le ricette di Lucano per affrontare l’emergenza migratoria non hanno mai funzionato. Il paradiso dei migranti, l’utopia radiosa dell’accoglienza sono sempre rimaste illusioni. Riace si sosteneva con i soldi dello Stato, non con le attività lavorative dei migranti, alcune delle quali non erano nemmeno realmente funzionanti (come il locale laboratorio di lavorazione del cioccolato). L’allora sindaco gestiva il tutto con modi bruschi e una certa superficialità (da cui la condanna). I giornalisti di mezzo mondo andavano in visita e vedevano ciò che gli veniva mostrato, poi scrivevano entusiasti senza approfondire. Se lo avessero fatto, avrebbero scoperto che senza i robusti contributi ministeriali, a Riace non ci sarebbe stata alcuna accoglienza. Quel modello è franato politicamente ed economicamente, la via giudiziaria è stata soltanto la spintarella verso il baratro che mancava.Ma la sinistra radicale italiana ed europea finge di non saperlo, e insiste a presentare Lucano come un maestro. Il bello è che dove e quando governano, le forze progressiste sono sempre costrette prima o poi a varare norme molto restrittive sulla protezione dei confini, come sta avvenendo ora nel Regno Unito. Nel resto del tempo, continuano a proporre ricette irrealistiche, ideologiche e dannose. Come furono quelle applicate a Riace, il borgo dei sogni che in effetti un merito lo ha avuto: ci ha mostrato con estrema chiarezza il disastro dell’accoglienza senza limiti.
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Milano, il luogo dell'investimento mortale di Cecilia de Astis, nel riquadro (Ansa)
Il piano, per fermare la Meloni, svelato da La Verità.
(Totaleu)
Lo ha dichiarato l'europarlamentare di Forza Italia Salvatore De Meo al Parlamento europeo di Bruxelles, in occasione della mostra fotografica, «Paesaggio, Natura e Lavoro Agreste».