2023-06-20
La maschera della sinistra è caduta. Vogliono difendere l’utero in affitto
Riccardo Magi di +Europa con Benedetto della Vedova (Ansa)
Iniziati alla Camera i lavori sulla proposta di legge per renderlo reato universale. Ma Verdi, +Europa e Cgil sono contrari e puntano a sdoganarlo. E i dem, spaccati, si fanno trascinare dalle proteste di radicali e Lgbt.Almeno i radicali e i verdi hanno avuto il buon gusto dell’onestà, benché ampiamente compensato (in negativo) dalle idee deliranti e dall’apologia di reato. Il Partito democratico, dal canto suo, non ha avuto nemmeno la dignità di schierarsi apertamente a favore dell’utero in affitto, limitandosi al più triste degli equilibrismi. Incapace di prendere una posizione decisa, il Pd è lo specchio della sua segretaria: come Elly Schlein, non ha il coraggio della chiarezza perché spaccato su tutto, cosiddetti temi etici compresi. Ieri alla Camera è iniziata la discussione sulla proposta di legge del centrodestra - di cui è relatrice Carolina Varchi di Fdi - che mira a rendere l’utero in affitto reato universale. Fuori dal Parlamento, in largo Argentina a Roma, hanno sfilato per protesta le associazioni Lgbt e radicali. Le richieste dei manifestanti erano nette: «È giunto il momento che il Parlamento emani una legge sulla gravidanza per altri solidale», hanno esplicitato in un manifesto, «affinché tutti coloro che ne hanno bisogno, come donne nate senza utero o costrette ad asportarlo a causa di un tumore possano accedere a tutte le tecniche di fecondazione assistita, per la piena tutela dei nati, contro ogni forma di abuso, per proteggere e garantire i diritti di tutti i soggetti coinvolti in un percorso di fecondazione medicalmente assistita con gravidanza per altri solidale».Non solo, dunque, le associazioni arcobaleno e i radicali rifiutano la proposta del centrodestra, ma pretendono una revisione della legge attualmente vigente e auspicano lo sdoganamento della surrogazione. Curiosamente, a unirsi a tale richiesta, è stato anche l’ufficio nuovi diritti della Cgil nazionale: pure il sindacato rosso vuole l’utero in affitto, alla faccia dello sfruttamento. Le posizioni espresse dal corteo sono le stesse che, in Aula, hanno fatto risuonare Riccardo Magi di +Europa e Marco Grimaldi dei Verdi. Il primo le ha sparate grosse: ovviamente ha tirato in ballo i bambini, accusando la maggioranza di voler «negare la protezione ai minori» e di voler comunicare ai piccoli nati da Gpa che «sono figli di un crimine universale». Non pago, ha rivendicato la «libertà delle donne di disporre del proprio corpo», affermando che esistano un po’ ovunque tantissime signore che sarebbero felicissime di regalare un figlio ad altri. Infine, ha invitato a modificare la legge attuale «in senso opposto», cioè a legalizzare la surrogazione.Il verde Grimaldi è riuscito a fare peggio. Ha gridato che la legge sull’utero in affitto reato universale è la più omofoba della storia, che serve a colpire le persone omosessuali. Ha tirato in ballo le donne e gli uomini sterili e le loro sofferenze, ha divagato sull’adozione per i single, ha citato Michela Murgia secondo cui «gravidanza non significa maternità». E al culmine dell’entusiasmo ha perfino citato Silvio Berlusconi, le cene eleganti e la «vergogna» del lutto nazionale.Anche i verdi, insomma, si sono schierati a favore della gestazione per altri, chiedendo una legge che la consenta. Tra loro e i radicali è stata una gara a celebrare le virtù della surrogazione, una sorta di spottone che (teoricamente) sarebbe addirittura vietato dalla legge attualmente vigente. Ma le cose, a quanto pare, funzionano così: a una bella fetta di sinistra, che la Gpa sia vietata e considerata un reato grave da tutti i livelli della giustizia italiana non importa un fico secco. Loro la vogliono, ergo deve diventare un diritto.In tutto questo, il Pd - in teoria il maggior partito di opposizione - che cosa fa? Pietosamente si barcamena. Affida il primo intervento a Federico Gianassi, la cui unica preoccupazione sembra essere il fatto che una nuova legge farebbe «travalicare al diritto italiano i confini nazionali» e metterebbe a rischio «i rapporti internazionali». Capito? Preferiscono che la legge italiana venga regolarmente aggirata pur di non indispettire qualche straniero. È la nuova linea dei nostri progressisti: il diritto europeo e internazionale deve prevalere, sempre e comunque, e chi se ne frega delle corti italiane e, soprattutto, del volere dei cittadini. Gianassi, tuttavia, non si è spinto a chiedere lo sdoganamento della Gpa, anzi ha ribadito che non servono nuove norme poiché essa è già vietata. Una linea molto coraggiosa, senza dubbio: il Pd pretende che tutto rimanga come è adesso e, pur di non decidere da che parte stare, sceglie di appoggiare la violazione delle leggi vigenti (a patto che avvenga di nascosto).Nemmeno Alessandro Zan - che pure è evidentemente a favore dell’utero in affitto - riesce a spingersi oltre. Ha invitato più volte i colleghi a votare contro la proposta di legge della destra. Ieri - con una concitazione tale che quasi gli mancava il fiato - ha urlato che l’Italia sta diventando una «democratura» come l’Ungheria e la Polonia (definite «nazioni arretrate»), forse dimentico che il suo partito con i polacchi va a nozze, quando si tratta di appoggiarne la spinta antirussa. Zan ha scomodato l’omofobia e ha, ovviamente, difeso la surrogazione, ma senza mai arrivare a invocarne la regolamentazione tramite legge. Sebbene più battagliero, anche lui si è mantenuto sul vago, più o meno come la Schlein. E il motivo di tanta vaporosità è sotto gli occhi di tutti: il partito è diviso, al suo interno ci sono cattolici e femministe decisamente ostili alla Gpa, oltre 500 fra amministratori, militanti e intellettuali d’area hanno addirittura firmato un documento durissimo sul tema.Quindi sostenere la legalizzazione della surrogata non si può fare. Ma nemmeno si può dare ragione alla maggioranza. Il risultato è di una ipocrisia sconsolante: nei fatti, il Pd (come del resto capita pure ai 5 stelle, anche se appena meno dolorosamente) si fa trainare dai radicali e dai gruppetti più oltranzisti come un elefante stordito si farebbe comandare dal domatore del circo.Solo una figura è appena più tragica degli esponenti dem. Ci riferiamo alla parlamentare verde Luana Zanella. Femminista di lungo corso, è fieramente ostile alla surrogata e ha tenuto in Aula un discorso durissimo e molto condivisibile, smontando con efficacia pure gli interventi dei suoi compagni di partito. Eppure anche lei, alla fine della fiera, rifiuta di appoggiare la proposta della maggioranza. Pur di non dare ragione alla destra - che pure ha ottenuto l’appoggio delle maggiori organizzazioni femministe del mondo -, la Zanella si è di fatto rassegnata a dare man forte ai radicali e ai sostenitori dello sfruttamento femminile.Stando a quanto emerso dalla discussione di ieri, sembra che la sinistra italiana sia favorevole non soltanto alla commercializzazione dei bambini e del corpo delle donne. Ma pure alla svendita dei propri ideali (nelle sempre più rare occasioni in cui essi fanno capolino).
L'infettivologa Chiara Valeriana
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