2024-01-15
Caro Draghi, lei predica sulla crisi che ha creato
Caro Mario Draghi, caro Migliore dei migliori, sempre venerato liquidatore dell’italico patrimonio, beato martire del Britannia, nonché patrono del green pass, le scrivo questa cartolina per ringraziarla del prezioso lavoro che sta svolgendo in Europa. L’altro giorno, al termine dell’incarico di consulenza conferitole da Ursula von der Leyen, ha tenuto un importante incontro con i vertici dell’Ue. Era a porte chiuse, ma miracolosamente si è saputo tutto del sacro verbo da lei proferito (anche perché la sua portavoce si è premurata di farne circolare la sintesi). Abbiamo così appreso che, secondo le sue illuminate rivelazioni, «l’economia europea ha fatto registrare un progressivo indebolimento». Chi l’avrebbe mai detto, eh? Per fortuna c’è lei che scopre queste verità nascoste, altrimenti eravamo tutti convinti che l’Europa andasse a gonfie vele. Ora ci rendiamo conto perché lei è proprio indispensabile: perché fa analisi profonde, che nessuno fa. E ha già pronte anche le soluzioni: infatti ha detto che «bisogna definire una road map ampia e dettagliata». Pofferbacco: come abbiamo fatto a non pensarci prima? Una road map. E ampia e dettagliata, si capisce. Mica una road map piccola e senza dettagli. Macché. Ampia e dettagliata. Come solo lei sa fare.Dopo questo colpo di genio, riferiscono sempre le autorevoli fonti, lei ha taciuto e si è messo in «modalità ascolto» (come ascolta lei…), per sentire gli «stakeholder rilevanti» (potevano mancare gli stakeholder? E rilevanti, ovvio) e andare «alla ricerca di soluzioni incisive e ambiziose» (incisive e ambiziose, ecco. Magari anche ampie e dettagliate, come la road map). Così, ha detto, si combatteranno le «fragilità del Vecchio Continente» che sono state purtroppo «confermate dalla guerra in Ucraina». Qualcuno avrebbe potuto obiettare che, quando il «Vecchio Continente» è finito invischiato in modo folle in quella guerra, lei non era su Marte, ma al potere in Italia e dunque in Europa, e non ha fatto nulla per impedirlo. Anzi, stava sul treno per Kiev. Ma purtroppo in sala erano tutti troppo impegnati a cercare stakeholder e road map sotto il divano per poterle fare domande.Dicono comunque le cronache, sempre sobrie quando si tratta di incensarla, che lei «è molto immerso nel suo lavoro» e che non si lascia «distrarre dalle voci» che la candidano a qualsiasi poltrona europea. E noi non possiamo che esserne contenti. Prima di tutto perché se quando si «immerge nel suo lavoro» senza farsi «distrarre dalle voci» produce idee brillanti come la road map, ovviamente ampia e dettagliata, non osiamo immaginare cosa potrebbe propinarci se fosse meno immerso e più distratto. In secondo luogo perché in Italia lei ha lasciato ricordi indelebili come le inoculazioni coatte sulle base di bugie conclamate («chi si vaccina non si contagia»), oppure come l’inflazione alle stelle con bollette impazzite, nonché Giggino Di Maio inviato Ue nel Golfo Persico in nome dei sacri principi per cui i favori politici valgono più dei meriti. Per cui continui pure a immergersi e senza distrarsi, noi cercheremo di sopravvivere anche a questa ondata di FuffaDraghi, ben sapendo che la fuffa serve solo a nascondere le sue vere ambizioni. Queste sì, temiamo, ampie e dettagliate. Anche se purtroppo le conosceremo solo quando saranno di nuovo usate contro di noi.