
L’annuncio di Borghi: «E se si lamentano raddoppiamo l’importo. Vigileremo perché neanche un centesimo venga scaricato sui clienti». Altolà di Tajani: «Se resta l’aumento sugli affitti brevi non votiamo la manovra».La legge di bilancio agita la maggioranza. Due i nodi da sciogliere: i contributi dalle banche e l’aumento della tassazione sugli affitti brevi. La Lega continua ad incalzare. Nel testo approvato dal consiglio dei ministri è previsto un contributo complessivo, da parte degli istituti di credito e delle assicurazioni, di circa 4,4 miliardi per il 2026, parte di un impegno triennale che supera gli 11 miliardi. Il meccanismo si basa su un mix di misure: una parte strutturale, fissa e garantita, che implica l’aumento di due punti dell’aliquota Irap per banche e società finanziarie dal 4,65% al 6,65%, e alcune modifiche nella deducibilità dei crediti dubbi e nel riporto fiscale delle perdite; e una parte congiunturale, definita «volontaria», che riguarda la liberazione delle riserve di capitale accumulate dalle banche negli ultimi anni, in modo da permettere all’esecutivo di incassare gli extraprofitti del settore. L’accordo è stato raggiunto anche grazie all’intervento diretto del premier Giorgia Meloni con l’Associazione bancaria italiana e a un’azione di mediazione all’interno della maggioranza soprattutto su Forza Italia, contraria a una tassazione degli extra profitti. Ma il tema resta caldo per la Lega che lascia intendere la possibilità di modifiche nel corso dell’esame parlamentare.Il senatore Claudio Borghi in una nota ha rilanciato i concetti espressi dal suo leader Matteo Salvini. Il vicepremier aveva minacciato di alzare il contributo chiesto agli istituti a 6-7 miliardi come risposta alle loro rimostranze e ieri Borghi è tornato sul tema: «È un prelievo ragionevole e sacrosanto. È giusto che gli istituti, che operando sul mercato hanno realizzato utili ingenti, diano un contributo concreto al Paese e trovo curioso che si lamentino». E ha annunciato che in Parlamento chiederà 1 miliardo in più, con l’augurio «di non sentire più resistenze fuori luogo, altrimenti sono sicuro che si troverebbe un largo consenso per chiederne due». Un’operazione che sarà accompagnata, precisa il senatore, «da un attento monitoraggio per evitare che anche solo un centesimo venga ribaltato sui correntisti». Poi afferma che «una priorità potrebbe essere quella di fondi per le Forze dell’ordine».Forza Italia, che già alla vigilia della presentazione del testo della legge di bilancio in consiglio dei ministri aveva bocciato l’intervento sulle banche, resta smarcata dalla linea della Lega. I due partiti si ritrovano invece uniti contro l’aumento dell’imposta sugli affitti brevi. «Faremo di tutto perché il testo sia modificato. O prima di inviarlo alla Ragioneria o in Parlamento. Noi non potremmo mai votare una proposta del genere. Per noi la casa è un tema politico fondamentale e valoriale» ha detto il leader di Forza Italia, vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, all’evento «Stati generali della casa», organizzato dal partito a Torino. Nella bozza della legge di bilancio è previsto l’innalzamento della cedolare secca sulle locazioni turistiche inferiori a 30 giorni, dal 21 al 26%. Tajani ieri ne ha parlato con il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti. Un’altra voce in manovra potrebbe essere rivista o prima dell’iter parlamentare o durante. È scoppiata la polemica sul taglio del fondo per il cinema e l’audiovisivo per 200 milioni (dai 700 milioni fissati negli ultimi anni a 510 milioni nel 2026 e a 460 milioni dal 2027). L’Anica, l’associazione delle industrie del settore, e le associazioni dell’esercizio cinematografico, Agis, Anec, Acec e Fice, prefigurano un impatto drammatico con «le produzioni del 2026 che salterebbero e quelle del 2027 che verrebbero rinviate o abbandonate». La sottosegretaria leghista alla Cultura, Lucia Borgonzoni, secondo fonti interne alla maggioranza, avrebbe scritto a Meloni e a Giorgetti per chiedere un ripensamento. Nel 2024 Borgonzoni si era esposta, promettendo pubblicamente che «non ci sarebbero stati tagli al cinema». Al fondo è agganciato il tax credit, lo strumento che sostiene fino al 40% dei costi delle produzioni e che consente ai progetti di accedere a capitali privati e internazionali.Tra le novità nelle pieghe della manovra c’è la proroga anche per il 2026 della possibilità di incrementare l’imposta di soggiorno fino a 2 euro per notte. Poi troviamo la proroga per il 2026, nel limite di spesa di 19 milioni dell’integrazione del trattamento di cigs per i dipendenti dell’ex Ilva. Per incentivare l’arrivo di studenti stranieri sono aumentate le borse di studio con un fondo di 35 milioni di euro all’anno dal 2026. Sono poi stanziati 50 milioni a Kiev nel 2026 per favorire la ripresa economica, vincolati all’acquisto di beni e servizi forniti da imprese italiane. Poi ignorare i segnali di pericolo o essere mal equipaggiati in montagna non sarà più a costo zero, si dovrà pagare per le operazioni di «ricerca, soccorso e salvataggio» effettuate dalla Guardia di Finanza. È prevista l’assunzione straordinaria di un contingente massimo di 2.000 agenti nella Polizia penitenziaria.
Matteo Salvini (Ansa)
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