2019-09-11
Malizia e ferocia: il Codice Rocco regola Palazzo Chigi
Rocco Casalino, portavoce del premier ed ex «Gf», ha scalato le gerarchie con metodi bruschi. E s'è fatto nemici sia nel Pd sia fra i grillini.Gennaio 2001, quando un anno inizia con qualcosa di letteralmente bestiale e anche un po' inquietante. Nella cascina Malpensata di Pontevico, nel Bresciano, viene registrato il primo caso italiano di mucca pazza. Intanto a Londra la Camera dei lord autorizza la clonazione di embrioni umani a fini terapeutici. Il settimanale Oggi inaugura l'anno nuovo con in copertina il bel faccino di un ex protagonista del primo Grande Fratello, per metà uomo e per metà truccato da donna. Se sarà clonazione, questa sarà a fini maieutici. [...] «Sono solo tendenzialmente eterosessuale», dichiara al settimanale Rocco Casalino. Tendenzialmente, adesso Rocco ha 47 anni, vive con il suo fidanzato cubano, Marco, e sussurra ogni mossa, ogni parola giusta, a Giuseppe Conte, il premier del quale è portavoce ufficiale e che è sopravvissuto a sé stesso sostituendo dopo 14 mesi il Pd alla Lega, con la stessa naturalezza con la quale in autunno si cambia la coperta leggera con il copripiumino. Anche quando campava di ospitate televisive nei programmi più improbabili, Casalino è sempre stato un genio della comunicazione. Un professionista che si potrebbe dire capace di imporre un proprio stile di gestione mediatica dei personaggi che gli vengono di volta in volta affidati (ieri, legioni di imberbi deputati M5s, oggi il capo del governo che si nominò «avvocato degli italiani»), se anche la parola «stile» non suonasse tendenzialmente un po' falsa, in questo mix di sorrisi plastificati, ferocia vendicativa, determinazione, ambizione e attenzione al risultato con il quale Casalino ha imposto in sei anni il suo personale Codice Rocco. Ovvero, un nuovo modo di gestire l'immagine del potere nel solo, unico e aridissimo interesse del potere stesso. A costo di passare sopra le forme più elementari e di calpestare il diritto dei cittadini a essere informati [...]. Come quella volta, era il giugno del 2018, in cui per evitare che al neo premier scappasse una qualche parola non perfettamente intonata alle sue candide pochette a tre punte, Casalino lo strattonò platealmente di fronte ai giornalisti, prendendolo per un braccio. Sembrava Lele Mora che porta via Fabrizio Corona dalla discoteca e invece era la riunione del G7 in Canada. [...] A Palazzo Chigi, Casalino gestisce una trentina di collaboratori che sopportano le sue scenate, lavora 12-13 ore al giorno, si muove ormai come il padrone di casa. Ogni tanto, si sussurra, arriva a trovarlo anche il compagno cubano. In un ambiente così ingessato e un po' polveroso, fa anche bene. In questa fase in cui i rapporti con Luigi Di Maio e Beppe Grillo sono descritti come «ai minimi storici» (specie con l'ex comico genovese), Casalino si appoggia molto al campano Vincenzo Spadafora, ministro ai Giovani e allo Sport, un passato da rutelliano e da assiduo frequentatore della corte di Angelo Balducci, l'ex capo della «Cricca» degli appalti condannato a sei anni. Altro forte legame è quello con il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, siciliano trapiantato a Firenze, 43 anni, al quale deve l'ottimo rapporto con Maria Elena Boschi, la sfortunata madrina del renzismo che a Palazzo Chigi gli ha lasciato molti protetti che Casalino naturalmente tutela. Tra questi non c'è Augusto Rubei, lo spin doctor che ha preso il suo posto con Di Maio e che Casalino, letteralmente, non sopporta. Anche perché ha uno stile completamente diverso.Attaccato spesso perché sarebbe alla guida di una «lobby gay», in realtà, dal punto di vista della democrazia, il problema non è Casalino, che ha fatto coming out ormai da tanti anni, ma coloro che occupano posizioni di potere e sono ricattabili perché a casa li aspettano mogli e figli. È stato anche accusato di gestire una specie di parco-fidanzate-finte, ma in un Paese che esce da 20 anni di olgettismo e accompagnatrici di facciata non sarebbe esattamente una notizia. Adesso sarà molto divertente vedere alcuni esponenti del Pd, che in passato hanno attaccato a testa bassa Casalino, doverci andare a nozze perché si sono imbarcati sullo stesso governo. Gente come Teresa Bellanova, l'ex bracciante appena diventata ministro dell'Agricoltura («Parole rozze e volgari non sfuggono per caso a uno che viene dal Grande Fratello», 22 settembre 2018), il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri («Casalino è un personaggio arrogante e indegno», 22 settembre 2018), Michele Anzaldi del Pd («È un arrogante ed è accusato dalle tv di usare metodi ricattatori», 13 luglio 2018). Conquistata la piena fiducia del Conte bis, il Codice Rocco oggi appare invincibile.