2024-02-04
Sbarcato e regolarizzato in Italia, maliano tenta una strage a Parigi
Nel riquadro Sagou Gouno Kassogue (Ansa)
Non aveva i requisiti per lo status di rifugiato e ha sfruttato la «protezione sussidiaria».Ieri mattina un cittadino del Mali, Sagou Gouno Kassogue, arrivato in Italia nel 2016, ha aggredito tre persone alla gare de Lyon di Parigi. Una di loro è in prognosi riservata, le altre sono state ferite in maniera meno grave, invece una quarta persona è in stato di shock. Nella stessa giornata, un giovane di 28 anni chiamato Sofiane K. e già schedato come minaccia per la sicurezza, è stato arrestato dopo aver minacciato dei passanti a Lione.L’immigrato africano trentaduenne ha attaccato i tre malcapitati attorno alle 7.45 nella hall 3 della stazione ferroviaria parigina dove partono e arrivano i treni da e per l’Italia e la Svizzera. Secondo le ricostruzioni fatte dalla polizia francese, Sagou Gouno Kassogue avrebbe tentato di bruciare il proprio zaino su una scala mobile prima di tentare di aggredire una donna, che, però, è riuscita ad allontanarsi. Poi il maliano ha colpito un anziano con un coltello che aveva con sé, ferendolo all’addome, e in seguito lo ha colpito alla testa con un martello. Come detto, le condizioni della vittima sono gravi e, in giornata, è stata sottoposta ad un intervento chirurgico.L’attacco è stato interrotto anche grazie all’intervento di un passante che ha placcato l’immigrato africano immobilizzandolo a terra. Poi due altre persone e un agente di sicurezza della stazione ferroviaria sono riusciti a neutralizzarlo. Successivamente sono arrivati dei poliziotti e gli agenti della brigata di sicurezza ferroviaria. Alle forze dell’ordine, Kassogue ha presentato una patente di guida italiana. L’aggressore avrebbe anche detto agli agenti di soffrire di disturbi psichiatrici e di seguire un trattamento farmacologico. Gli agenti avrebbero in effetti rinvenuto dei farmaci psicotropi nelle tasche dell’uomo. Ma questa informazione è ancora in corso di verifiche. In ogni caso l’aggressione di ieri mattina ha creato un’onda di panico nello scalo ferroviario. Un testimone, intervistato da Bfm Tv, ha riferito che l’aggressore «camminava in modo calmo e poi, all’improvviso, ha colpito una persona, poi una seconda e ne ha rincorso una terza».Qualche ora dopo, il prefetto di Parigi, Laurent Nuñez, ha rivelato che il migrante maliano era «in Italia dal 2016 in situazione regolare» e provvisto di «un titolo (di soggiorno, ndr) emesso nel 2019 e perfettamente valido». Poi, il prefetto ha confermato che le indagini puntavano a passare al setaccio il traffico telefonico nonché «il percorso in Italia» del migrante maliano. Nel frattempo la Procura di Parigi ha aperto un’inchiesta, per tentato omicidio, affidando le indagini al secondo distretto della polizia parigina. Parallelamente, la Procura nazionale antiterrorismo ha precisato di essere «in osservazione». Su tiktok un profilo con lo stesso nome del maliano contiene video complottisti e con accuse di colonialismo verso la Francia. Ma non è ancora chiaro se l’autore sia l’uomo della gare de Lyon.E mentre gli inquirenti francesi stavano muovendo i primi passi nell’inchiesta, i loro omologhi italiani si sono attivati per trovare informazioni sul passato dell’aggressore immigrato. È stato scoperto che Kassogue è nato il 1 gennaio 1992 a Mopti, nel centro del Mali. Il migrante è arrivato nel nostro Paese nel 2016 a Pozzallo. Nel 2019, il trentaduenne ha ottenuto, sempre dal nostro Paese, un permesso di soggiorno per «protezione sussidiaria» e risulta essere destinatario di permessi umanitari della durata di sei mesi. Questa protezione speciale è concessa dall’Unione europea ai migranti che non rispondono ai criteri necessari per ottenere lo status di rifugiato. La sua patente è stata emessa nel 2020 e il suo ultimo luogo di residenza in Italia è il Comune di Montalto Dora, in provincia di Torino. Qui avrebbe seguito delle terapie per curare i disturbi psichiatrici.L’aggressione alla gare de Lyon ha suscitato le reazioni di vari esponenti di destra, mentre le sinistre hanno mantenuto un silenzio quasi assoluto. Eric Zemmour, il fondatore del partito sovranista Réconquête! ha scritto su X che «bisogna sospendere Schengen». Per François-Xavier Bellamy, il capolista alle prossime europee per il partito dei Républicains ha dichiarato che l’attacco del maliano «non è per niente un fatto isolato». In effetti, il 3 dicembre e il 2 gennaio scorsi sul ponte di Bir-Hakeim, a due passi dalla Tour Eiffel, ci sono stati un attacco terroristico, compiuto dal franco-iraniano Armand Rajabpour-Myandoab, e un’aggressione violentissima.Sia i fatti di Parigi e Lione di ieri sia gli attacchi terroristici precedenti hanno messo in risalto, una volta di più, la minaccia alla sicurezza dei cittadini, rappresentata dalle normative Ue sull’immigrazione e la libera circolazione. Sempre ieri si è appreso che il Consiglio di Stato francese ha posto un limite al «rifiuto di ingresso» alle frontiere interne dell’Unione europea. Proprio per rispettare il diritto Ue, la più alta giurisdizione amministrativa transalpina ha stabilito anche che tale rifiuto deve rientrare nel quadro di accordi bilaterali per il rinvio dei migranti. Questa decisione del Consiglio di Stato dovrebbe impedire alla Francia di rinviare in Italia persino i clandestini arrivati al di là delle Alpi, passando dallo Stivale. A meno che Parigi firmi con Roma un trattato su questo tema.
La Global Sumud Flotilla. Nel riquadro, la giornalista Francesca Del Vecchio (Ansa)
Vladimir Putin e Donald Trump (Ansa)