2024-08-15
Olimpiadi finite tra ori e polemiche. Parigi resta in crisi e senza governo
Non si vede come possa formarsi una maggioranza per affrontare i problemi economici.Le Olimpiadi di Parigi si sono concluse ma la crisi della Francia è appena all’inizio. Mentre si deposita il polverone di lustrini sollevato dai giochi, che per una quindicina di giorni ha nascosto le magagne, lentamente tornano in primo piano i grandi problemi davanti ai quali si trova il Paese guidato da Emmanuel Macron.Assieme alla Germania, la Francia si candida ad essere il malato d’Europa per eccellenza nell’autunno che comincia tra un mese, preludio ad un anno, il 2025, molto difficile a livello economico e geopolitico. Del progetto di chiarimento politico voluto da Macron dopo le consultazioni europee (le elezioni nazionali di inizio luglio), rimangono solo macerie, con un parlamento nel caos e un paese spaccato. Dopo un mese di discussioni accese e di tentativi ancora non esiste una maggioranza nell’Assemblea nazionale che consenta la formazione di un governo.Intanto, vi sono due guerre conclamate alle porte dell’Europa. Situazioni di grave instabilità che portano con sé possibili aumenti nei prezzi dell’energia, ancora una volta, con effetti sull’inflazione. Ma è sul fronte finanziario che il governo francese rischia più di tutti gli altri partner europei. In Francia, il progetto di legge annuale di finanza normalmente viene discusso dal governo entro la prima metà di luglio, ma quest’anno, complice la situazione di stallo politico, le lettres plafond sono state inviate ai ministri (tutti dimissionari) solo in questi giorni e senza discussioni. Secondo il ministro delle Finanze francese, Bruno Le Maire, il totale delle spese ministeriali per il 2025 sarà in diminuzione rispetto a quello del 2024 (492 miliardi contro 496 di quest’anno). Il progetto di legge di bilancio va inviato all’Assemblea nazionale il 1° ottobre, Però in parlamento in questo momento non si sa neppure con chi se ne dovrebbe discutere e come.Inoltre, a settembre il governo francese dovrà inviare a Bruxelles la sua proposta di piano in sette anni per la riduzione del debito e del deficit eccessivi, nel quadro della procedura di infrazione per disavanzi eccessivi (cui è sottoposta anche l’Italia).Il punto è che l’impegno preso da Le Maire di rientrare sotto il 3% del rapporto deficit/Pil entro il 2027 appare uno sforzo titanico. I tagli necessari per mantenere questa traiettoria, per quasi 30 miliardi di euro all’anno, sono già stati giudicati irrealistici dalla Corte dei Conti francese mesi fa.Circolano diverse ipotesi sui tagli da attuare, ma il problema resta la legittimità politica di queste azioni così drastiche, soprattutto di fronte ad un elettorato acceso da una campagna elettorale all’arma bianca con toni da fine del mondo. Sullo sfondo, resta la questione del deficit delle partite correnti francesi, cioè il debito privato nei confronti dell’estero. Quasi nessuno ne parla, eppure è questo uno dei fattori più immediati che può portare ad una crisi bruciante. Le esportazioni sono in difficoltà, con il rallentamento della Cina e la debolezza dello yen. I deficit gemelli (deficit pubblico fuori controllo e cronico deficit della bilancia commerciale) mettono la Francia in condizioni difficili. Qualcuno comincia a chiedersi per quanto tempo i mercati attenderanno silenti una risoluzione politica. Secondo Louis-Vincent Gave, a capo della compagnia finanziaria Gavekal, una crisi fiscale in Francia porterebbe i fondi giapponesi, in particolare, a vendere obbligazioni francesi, facendo salire lo spread con i titoli tedeschi. Secondo Gave, potrebbe esservi anche una fuga di capitali verso la Svizzera, con l’effetto di far salire il franco, già sopravvalutato sull’euro.Qualche osservatore, in Francia, ha notato ultimamente i buoni rapporti tra Emmanuel Macron e Valérie Pécresse, ipotizzando un incarico di governo proprio alla repubblicana, attuale presidente del Consiglio regionale dell'Île-de-France. Ma la discussione sui nomi è l’ultimo dei problemi, giacché quello che proprio non si riesce a trovare è uno straccio di maggioranza all’Assemblea nazionale. Intanto, l’autunno sta arrivando.
Elly Schlein (Imagoeconomica)
Edoardo Raspelli (Getty Images)