2024-05-12
Ma Tajani boccia la proposta del Mef. Giorgetti: «Se ne farà una ragione»
L’emendamento fa litigare Fi e Lega. Carlo Calenda prudente, il Pd parla di «incapacità».«Bollinato» l’emendamento «spalma crediti» al decreto Superbonus, misura tanto voluta dal leader del M5s Giuseppe Conte, all’interno della maggioranza continua la discussione. A tenere alto lo scontro restano il vicepremier di Fi, Antonio Tajani, e il ministro leghista dell’Economia, Giancarlo Giorgetti. «Voglio vederci chiaro nel nuovo testo presentato stanotte dal ministero dell’Economia, bisogna veramente prestare molta attenzione, soprattutto non si possono dare norme retroattive perché è un principio giuridico molto chiaro», ha detto ieri mattina il leader di Fi nonché ministro degli Esteri. Le perplessità di Tajani si concentrano sull’obbligo di «spalmare» su dieci anni i crediti fiscali. Più tardi il collega leghista ha replicato: «Se ne farà una ragione altrimenti dovremo andare a ridiscutere tante spese». La polemica tra i due esponenti di governo era iniziata già nei giorni scorsi, quando Tajani aveva accusato Giorgetti di non averlo consultato sulle proposte di modifica. Ma ieri la risposta del titolare dei conti pubblici è stata ancor più piccata quando alle perplessità dell’alleato ha risposto: «Io ho una responsabilità e difendo gli interessi dell’Italia come ministro delle Finanze. Chiaro?».Forza Italia, invece, si sta facendo portavoce delle istanze espresse dalle imprese, come ha ribadito il vicepremier azzurro: «Se ne farà una ragione anche lui. Vogliamo ascoltare le imprese e le banche per capire se ci sono dei danni o se bisogna intervenire in Parlamento per fare delle proposte, fermo restando l’intervento indispensabile per fermare i danni del Superbonus». Ma Tajani ha risposto subito a Giorgetti: «Anche io faccio l’interesse degli italiani. È una proposta di Giorgetti, non è del governo, perché io non sono mai stato consultato. Valuteremo i contenuti ma non c’è alcuna polemica. Giancarlo Giorgetti è un caro amico, ottimo ministro e comunque non è che per un emendamento traballa il governo». Anche il leader di Azione, Carlo Calenda, consiglia prudenza a Giorgetti: «Tutti hanno perplessità sulla retroattività del Superbonus. La retroattività noi provammo a farla sui costi delle rinnovabili, si chiamava “spalma-bolletta”: molto difficilmente funziona, perché mette in difficoltà le aziende e i private». Ma a spiegare bene i quattro punti dell’emendamento è il senatore di FdI relatore del provvedimento, Giorgio Salvitti: «Estendere ad altri territori che hanno subito sismi o alluvioni la possibilità della cessione del credito con un tetto; il Terzo settore con un tetto di spesa; la rateizzazione in dieci anni per le spese del solo 2024; e una parte sulla remissione in bonis per pratiche che hanno avuto errori sostanziali, ma di carattere materiale (come errori di trasmissione o di compilazione) che non hanno incidenza sulla spesa».Non manca la polemica del Pd. Così la segretaria Elly Schlein: «Penso che si smentiscano tra di loro e questo è grave perché causano un grave danno, creano soprattutto incertezza fin dal primo giorno, sia sul Superbonus sia sul Pnrr. Questa incapacità di affrontare i problemi e queste divergenze tra loro creano incertezze negli operatori». Secondo Schlein, gli imprenditori del settore edile sono «molto preoccupati perché molte imprese sono a rischio e molte famiglie hanno perso tutto». Per Francesco Boccia, presidente dei senatori dem, «L’emendamento al Superbonus certifica la scarsa credibilità e l’ennesima retromarcia del ministro dell’Economia rispetto alle dichiarazioni fatte in Parlamento qualche giorno fa. Appare evidente che lo scontro all’interno del governo è stato pesante con un effetto finale che creerà solo caos e complicazioni senza fine e con risorse risibili, e solo per il 2025, di fatto offensive per aree sismiche ed Ets. Siamo di fronte all’ennesimo sgorbio normativo di questo governo, frutto delle evidenti tensioni tra Lega e Fi che vengono scaricate sulle norme che toccano la vita dei cittadini».
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Un uomo ha travolto pedoni e ciclisti gridando «Allahu Akbar» sull’isola d’Oléron, nella Francia occidentale. Dieci feriti, tre gravi. Arrestato dopo aver tentato di incendiare l’auto con bombole di gas. Indagine per tentato omicidio, esclusa per ora la pista terroristica.