2020-12-22
Spy story intorno alle mascherine di Arcuri
Il giornalista, diventato milionario con le forniture, intercettato con l'ex ministro Vincenzo Scotti: «Vado dai pm e tiro fuori tutto. Li mando in galera uno dopo l'altro. Ho i documenti».L'affaire delle mascherine si sta trasformando in una spy story. Un pasticcio ricco di sapidi ingredienti: aziende misteriose, mediatori chiacchierati e persino possibili ricatti. E molti di questi misteri ruotano intorno a Mario Benotti che è ormai chiaro essere molto di più di un semplice giornalista Rai in aspettativa. Secondo la Procura di Roma lui e almeno altri due soci d'affari, l'ingegnere milanese Andrea Vincenzo Tommasi e l'ecuadoriano Jorge Solis, sarebbero diventati milionari, grazie a 63,5 milioni di provvigioni, «sfruttando le relazioni personali» di Benotti con il commissario straordinario all'emergenza Domenico Arcuri. Per questo i tre, insieme ad altrettanti indagati, sono accusati di traffico illecito di influenze. Come abbiamo riportato ieri, Benotti, in una mail a Silvia Fabrizi, funzionaria di Invitalia e futuro membro dello staff del commissario, scriveva il 21 marzo: «Le rimetto (alla Fabrizi, ndr) un'offerta per le mascherine reperita per il tramite delle nostre reti dell'industria della Difesa di cui il consorzio Optel che presiedo fa parte». Alla Camera di commercio tale consorzio risulta composto, oltre che dalla holding di Benotti (la Partecipazioni), dal Consiglio nazionale di ricerca (Cnr), dall'Università del Salento, dalla Microproducts It (presieduta sempre da Benotti e controllata all'80% dalla Partecipazioni) e dalla milanese M R & D Spa, che sui siti di vendite giudiziarie all'incanto risulta essere in preconcordato. Ma sulla pagina Internet di Optel si legge che sarebbe partner di Leonardo, della quale troneggia addirittura il logo sulla home page. L'ex Finmeccanica ospiterebbe addirittura una unità di ricerca di Optel dentro la sua sede di Giugliano in Campania. Di questa sede distaccata, però, non si trova traccia tra quelle indicate nella visura camerale del consorzio presieduto da Benotti.A conferma di un rapporto di lungo corso con l'azienda leader del settore difesa in Italia, il sito di Optel cita numerosi progetti svolti negli ultimi 25 anni con società del gruppo: tra il 1993 e il 1997 e tra il 1998 e il 2002 due progetti con Alenia Marconi systems; nei tre anni successivi uno con Selex sistemi integrati; infine tra il 2007 e il 2010 un lavoro sulla trasmissione di microonde in cooperazione con Selex sistemi integrati, Thales alenia space e Selex Galileo. In realtà da Leonardo spiegano che l'azienda ha fatto sì parte del consorzio Optel, in cui deteneva una partecipazione del 20,92 per cento, ma che ne è uscita l'11 giugno 2015, più di cinque anni fa. E negli ultimi tempi i rapporti tra Benotti e l'azienda non devono essere dei migliori considerando i toni di una telefonata captata nell'inchiesta sulla Link university della pm fiorentina Christine von Borries. Il 19 settembre 2019 viene intercettato l'indagato Vincenzo Scotti, fondatore e presidente dell'ateneo. A chiamare è Benotti. Benotti: «Presidente?». Scotti: «No io sono stato sempre in contatto con i tuoi no? […] io ti chiedo scusa, ma tanto su quel bancario riusciamo poco, no?». Benotti: «Ma non ho dubbi…». Scotti: «Io ho parlato con loro… un po' devi deciderti anche tu… mi dicono…». Benotti: «E questo non è… […] quello che loro vorr… io non posso abbandonare la mia famiglia Enzo, tu lo sai, sei un uomo del Sud […]». Scotti: «E perché?». Benotti: «Eh perché…». Scotti: «Eh anzi è il modo di sostenerla». Benotti: «No, non c'è il modo di sostenerla Enzo, poi a voce ne parleremo. Io non posso». I due passano a un altro discorso. Scotti: «Come è andata con Leonardo?». Benotti: «Sono spariti! Sono scomparsi!». Scotti: «Ma hanno detto che andavano… l'avvocato avevano preso appuntamento!». La chiamata viene interrotta da un'altra telefonata. Benotti riprende la conversazione con l'animo scosso: «Ma guarda che… ma che mi devo trovare…». Quindi il giornalista perde la trebisonda: «Ma io vado alla procura della repubblica e Profumo gli faccio finire la carriera! Io gli faccio finire la sua carriera. Enzo (sospiro, ndr), io vado alla procura della Repubblica e tiro fuori tutto e gli faccio saltare… gli faccio finire la carriera…». Alessandro Profumo è l'ex presidente di Monte dei paschi di Siena, nominato ad di Leonardo nel 2017 dal governo Renzi. Scotti cerca le motivazioni di tanto risentimento: «Ma perché oggi non si sono visti?». Benotti: «No… ci stanno prendendo per il culo […] io li mando in galera tutti uno dopo l'altro, perché io ho informato tutti. Io ho documenti di tutti […] io gli faccio creare uno scandalo che non finisce mai […]». Quindi ribadisce il concetto della presa in giro e poi fa una richiesta: «[…] allora ti volevo dire una cosa […] mi chiede Leonetti se ci potevamo vedere un momento io, te e lui in serata, tu puoi?». Ma Scotti è costretto a dare forfait per una cena che deve fare con degli israeliani. Nella visura camerale di Optel compare come ex consigliere di amministrazione un certo Gianfranco Leonetti, che ha lasciato l'incarico il 17 aprile 2019. È con lui che Benotti voleva incontrare il presidente della Link?Nelle carte di Firenze c'è anche un'altra intercettazione che coinvolge Benotti, mentre partecipa a una conference call sulla cessione dell'ateneo, anche se, a giudizio degli investigatori, «la presenza del Benotti, in tale contesto protagonista più in veste di informatore che di mediatore, appare marginale», ma nel contempo ritengono «doveroso» ricitare la conversazione «sul conto di Profumo». La Procura di Roma, nell'inchiesta sulle mascherine, sta approfondendo i rapporti tra Leonardo e la presunta cricca che ha fatto arrivare in Italia 801 milioni di dispositivi di protezione dalla Cina. Gli inquirenti, infatti, hanno inserito tra le parole chiave da cercare nei dispositivi elettronici degli indagati, tra le altre, «Leonardo», «Finmeccanica» e «Lorenzo Mariani». L'ingegner Mariani è ad di Mbda Italia, consorzio controllato da francesi italiani, spagnoli e inglesi ed è l'ex capo dell'ufficio vendite di Leonardo, ruolo che ha ricoperto dal 2017 fino a settembre 2020.Che cosa c'entri questo top manager con l'inchiesta delle mascherine lo scopriremo solo vivendo.