2025-03-03
A Londra l’Europa procede in ordine sparso
Inghilterra e Francia insistono col loro piano per offrire garanzie militari a Kiev dopo la guerra, ma devono precisare: «L’adesione sarà volontaria». Ursula von der Leyen spiega la sua idea di pace: «Ci vuole un riarmo massiccio». Il 6 marzo se ne parlerà al Consiglio europeo.Il vertice sulla sicurezza in Ucraina organizzato ieri a Londra è iniziato con un abbraccio tra padrone di casa, il premier britannico Keir Starmer e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Un vertice internazionale, non europeo, quello di ieri: è la stessa lista degli ospiti a dimostrarlo e le parole di Starmer in chiusura: «una coalizione di volenterosi» per far rispettare qualsiasi accordo di pace, con il Regno Unito pronto ad assumere un ruolo guida. Starmer ha aggiunto che i leader riuniti a Londra hanno concordato di continuare a fornire aiuti militari e di aumentare la pressione economica sulla Russia, e insisteranno affinché l’Ucraina sia presente al tavolo di qualsiasi colloquio di pace. «Faremo di più per sviluppare una coalizione di Paesi disposti a difendere un accordo in Ucraina e a garantire la pace. Non tutte le nazioni si sentiranno in grado di dare il loro contributo, ma questo non significa che dovremo restare a guardare. Invece, chi lo desidera intensificherà la pianificazione con urgenza. Il Regno Unito è pronto a sostenere questa iniziativa fornendo uomini e mezzi insieme ad altri». Un’adesione su base volontaria dunque, che tradotto significa: si va per sé in ordine sparso.Oltre a Zelensky e al primo ministro britannico, era presente Giorgia Meloni per l’Italia, il primo ministro canadese Justin Trudeau, Mette Frederiksen primo ministro della Danimarca. Per la Finlandia c’era il presidente Alexander Stubb e ancora il francese Emmanuel Macron e l’uscente cancelliere tedesco Olaf Scholz. C’erano anche i Paesi Bassi, il polacco Donald Tusk e poi il primo minisitro ceco Petr Fiala, la Romania, la Svezia e lo spagnolo Pedro Sanchez. Presente anche il ministro degli Esteri turco Hakan Fidan. Per i vertici europei Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, e Antonio Costa, presidente del Consiglio europeo. Per la Nato il segretario generale Mark Rutte.Tanti gli assenti tra i Paesi europei, tra cui i leader di Estonia, Lettonia e Lituania. Il consigliere capo del presidente lituano Gitanas Nauseda, Asta Skaisgiryte, ha dichiarato che Starmer ha offerto ai tre leader delle scuse per la loro esclusione dall’incontro, affermando che «la prossima volta eviteremo tali cose». Le convocazioni del premier inglese hanno seguito criteri diversi da quelli che si usano nelle istituzioni europee, ma Londra che non è più nell’Unione da cinque anni ormai sembra destinata a indicare la rotta sulla difesa e le garanzie di sicurezza all’Ucraina per assicurare «una pace giusta e duratura». «Tutti i leader riuniti oggi a Londra resteranno al fianco dell’Ucraina per tutto il tempo necessario»: con queste parole Starmer ha aperto il vertice a Lancaster House, a Londra. «Questo è un momento irripetibile per la sicurezza dell’Europa, una sfida generazionale» ha continuato, sottolineando che «ottenere un buon risultato per l’Ucraina non è solo una questione di giusto o sbagliato; è essenziale per la sicurezza di ogni nazione qui presente e di molte altre». Il premier britannico ha inoltre affermato di voler lavorare a un piano per l’Ucraina, per «discuterlo successivamente con gli Stati Uniti e portarlo avanti insieme». Starmer sedeva fra il presidente francese Macron e quello ucraino, a simboleggiare plasticamente l’annuncio del piano di pace promosso dai tre. Il vertice si conclude dopo circa due ore e mezza e a margine è sempre il protagonista, Starmer, a dire: «Ho parlato con il presidente Trump, non entrerò nei dettagli di quella conversazione, ma non farei questo passo avanti se non pensassi che potrebbe produrre un risultato positivo, assicurandoci di procedere insieme - Ucraina, Europa, Regno Unito e Stati Uniti - verso una pace duratura». Lasciando intendere di aver già discusso con Trump del piano per la pace proposto insieme ai francesi. Il Regno Unito ha chiuso inoltre un nuovo accordo per consentire all’Ucraina di utilizzare 1,6 miliardi di sterline (circa 2 miliardi di euro) in finanziamenti per acquistare 5.000 missili per la difesa aerea.E sul riarmo è Von der Leyen ad aprire con chiarezza. «L’Ucraina ha bisogno di garanzie di sicurezza complete, a sostegno delle sue posizioni economiche e militari». Secondo il presidente «dobbiamo urgentemente riarmare l’Europa e la Commissione proporrà un piano in tal senso al Consiglio europeo del 6 marzo, perché dobbiamo davvero fare un passo avanti massiccio. È estremamente importante aumentare gli investimenti nella difesa per un periodo di tempo prolungato». Infine rivolgendosi agli Stati Uniti ha detto: «Siamo pronti, insieme a voi, a difendere la democrazia e il principio dello Stato di diritto». Il vertice di Londra è stato positivo per gli impegni europei sulle spese per la difesa che sono emersi, ha commentato il segretario generale della Nato, Mark Rutte, all’uscita da Lancaster House, mostrandosi ottimista anche sul ruolo Usa in seno all’alleanza e definendo il presidente Donald Trump «un amico».Il premier britannico ha detto di non accettare l’idea che gli Usa possano essere considerati alleati «inaffidabili» perché «sono stati affidabili per decenni» e infine ha sintetizzato: «L’Europa deve fare il lavoro grosso, ma per la pace in Ucraina serve il sostegno degli Stati Uniti». Indispensabile per Lord Peter Mandelson, l’ambasciatore britannico negli Stati Uniti, che ci sia un «reset molto radicale» tra Washington e Kiev dopo lo scambio nello studio ovale di venerdì. «Zelensky deve dare il suo inequivocabile sostegno all’iniziativa che il presidente Trump sta prendendo per porre fine alla guerra e per portare una pace giusta e duratura in Ucraina».
Manifestazione a Roma di Ultima Generazione (Ansa)