2022-04-03
L’oligarca re delle rinnovabili italiane che ha comprato la villa di Mussolini
Viktor Vekselberg, a capo di Renova, è nel mirino Ue: dopo quelle Usa rischia altre sanzioni. Sanzionato prima dal presidente americano Donald Trump, poi dal suo successore Joe Biden, Viktor Vekselberg ora rischia anche nuovi grattacapi con l’Ue. Ritenuto molto vicino a Vladimir Putin, è uno degli oligarchi divenuti ricchi con le energie rinnovabili e in Italia possiede fra l’altro Villa Feltrinelli, sul lago di Garda, dimora storica dove Benito Mussolini visse per oltre due anni (e ora hotel da migliaia di euro a notte). Residente a Zugo, in Svizzera, con passaporto ucraino e cipriota, Vekselberg, secondo la rivista Forbes, può contare su un patrimonio personale stimato tra i 9 e i 10 miliardi di dollari.Poco amante delle telecamere, tra i 100 uomini più ricchi al mondo, Vekselberg di recente si è visto sequestrare dal Tesoro americano il suo aereo privato e lo yacht. Prima ancora, nel 2018, era stato sanzionato dall’amministrazione Trump con il divieto di mettere piede negli Stati Uniti, fatto che lui stesso ha definito una tragedia personale perché non più in grado di visitare sua figlia e suo nipote a New York. Anche in quell’occasione fu il Tesoro a volerlo lontano dagli Usa in seguito ad alcune presunte manomissioni nelle elezioni americane del 2016. A febbraio 2021 ha affermato che negli Usa e in Svizzera ha conti bancari per un totale 1,5 miliardi di dollari che gli sono stati congelati. Ora il rischio è che anche l’Ue e la Svizzera decidano di procedere con nuove limitazioni nei suoi confronti.Classe 1957, Vekselberg è proprietario di Renova group, conglomerato russo con interessi in numerosi settori, tra cui energie rinnovabili, alluminio, telecomunicazioni e immobiliare. Il suo investimento più importante è in Rusal, il principale produttore di alluminio in Russia.Il suo rapporto con l’Italia è ben saldo. L’oligarca, oltre a possedere diverse dimore di lusso tra cui Villa Feltrinelli, siede nel board della Fondazione Skolkovo, centro d’innovazione creato dal Cremlino con l’intenzione di sviluppare un parco tecnologico alle porte di Mosca. Questa istituzione ha stretto accordi con Enel e con le università di Genova e Torino. Proprio Villa Feltrinelli, tra l’altro, sarebbe un asset della società Villa Feltrinelli srl, parte del patrimonio dell’oligarca attraverso una complessa struttura societaria che prevede il controllo della compagnia italiana via Camerlex holdings ltd, controllata da due aziende offshore presenti a Panama e nelle Isole Vergini Britanniche.Inoltre, attraverso la fondazione Skolkovo, di cui è presidente, Vekselberg sarebbe riuscito a intrattenere relazioni politiche molto importanti all’estero. Alla guida del comitato consultivo della fondazione ci sono l’ex primo ministro russo Dmitry Medvedev e due consiglieri vicini al presidente russo, Andrey Belousov e Vladislav Surkov. Vekselberg, in qualità di presidente della fondazione, è riuscito a portare a casa un contratto con Cisco systems da 1 miliardo di dollari in dieci anni per i progetti di Skolkovo.In più, nel 2007, tramite la società Avelar energy, parte del gruppo Renova, Vekselberg ha deciso di investire fino a un miliardo in cinque anni nel settore delle energie sostenibili. Non è un segreto, del resto, che in quel periodo grazie ai diversi incentivi disponibili, le rinnovabili hanno destato l’interesse di molti finanziatori. Avelar nel 2010 è poi convolata a nozze con l’operatore lussemburghese Enovos dando vita alla Aveleos, azienda deputata agli investimenti di Renova in Italia per le rinnovabili con impianti fotovoltaici in Campania, Puglia e Basilicata. Proprio in Italia, Vekselberg possiede diverse aziende nel campo dell’energia e delle telecomunicazioni. Una in particolare è la Octo group, anch’essa parte di Renova, che dà lavoro a oltre 134.000 personeL’azienda controlla una quota di minoranza della Octo telematics, una delle maggiori aziende europee di big data dell’automotive, specializzate nelle cosiddette scatole nere per veicoli, quindi nella fornitura di informazioni sensibili alle assicurazioni. Nel 2019 è stata calcolata una presenza di black box nel 23,4% delle polizze auto, con punte del 60% per alcune province del Sud. In pratica questo significa che il gruppo gestisce una gran quantità di dati in arrivo dai mezzi italiani, informazioni che potrebbero essere molto utili in futuro per il mercato delle quattro ruote. I vertici italiani di Octo dopo il tentativo di quotazione hanno aumentato la loro partecipazione azionaria e ridotto il peso di Renova. L’obiettivo è chiaro: diminuire l’eventuale effetto di sanzioni contro Vekselberg. A ogni modo, a oggi non c’è ancora nulla di ufficiale da parte dell’Ue contro Viktor Vekselberg. Pare, però, essere solo questione di tempo.