Vi proponiamo un viaggio tra architettura, arte, storia e misteri. Dai Palazzi dei Rolli a Genova a Palazzo Barberini a Roma, dal Palazzo Beneventano a Scicli (Ragusa) al Palazzo De Castro dei Conti di Lemos a Squinzano (Lecce) ecco un breve itinerario per visitare alcuni dei più belli.
Vi proponiamo un viaggio tra architettura, arte, storia e misteri. Dai Palazzi dei Rolli a Genova a Palazzo Barberini a Roma, dal Palazzo Beneventano a Scicli (Ragusa) al Palazzo De Castro dei Conti di Lemos a Squinzano (Lecce) ecco un breve itinerario per visitare alcuni dei più belli.Pur non volendo scadere nella retorica, è impossibile non sottolineare quanto il nostro Paese sia bello e ricco da un punto di vista storico-artistico. I palazzi fanno parte a pieno titolo di questa ricchezza, che ha generato e continua a generare sogni, poesie e afflati tra gli stranieri, per cui il Belpaese rappresenta una meta ambitissima.Siamo noi italiani, come sempre, a doverci rendere conto del nostro patrimonio. Ecco perché questo viaggio tra i palazzi storici d’Italia: non si può ignorare l’architettura, forma d’arte che si impone agli occhi di chiunque. Sta a noi volerne approfondire i misteri, ammirandone non solo l’involucro, ma anche il contenuto.Da quali palazzi storici partire? La scelta è soggettiva, ma tutti quelli che seguono sono tappe fondamentali per chiunque voglia fare incetta di bellezza.I Palazzi dei Rolli – GenovaLe Strade Nuove e il sistema dei palazzi dei Rolli: è il nome per esteso di questo patrimonio dell’umanità UNESCO.Siamo in pieno centro storico, dove possiamo respirare e osservare gli slanci dell’aristocrazia dei secoli XVI e XVII. Se le Strade Nuove sono Via Garibaldi, Via Cairoli e Via Baldi, i palazzi sono le dimore nobiliari che le abitano. Il nome “Rolli” si riferisce agli alloggi pubblici, che venivano sorteggiati per ospitare eminenti personalità durante le visite di Stato.Tali palazzi (o almeno quelli selezionati dall’UNESCO) sono ben 42. Si va da Palazzo Doria-Spinola a Palazzo Pallavicini Agostino, da Palazzo Spinola Pantaleo a Palazzo Grimaldi Nicolò. Nomi altisonanti che sono solo un assaggio della sontuosità che nascondono all’interno.I Rolli aprono ai visitatori due volte l’anno: la prossima apertura si terrà a maggio 2022. Per prenotare, basta andare sul sito VisitGenoa/rollidays-online.Due indirizzi, uno per dormire e uno per mangiare:Hotel Bristol Palace, Via XX Settembre 35, albergo romantico ed elegante, in tema con un weekend dedicato alla sontuosità;Antica Friggitoria Carega, Via di Sottoripa, 113 r: street food genovese di qualità!Palazzo Barberini – RomaOggi parte del Polo Museale di Roma, Palazzo Barberini altro non era che la sede di rappresentanza di Papa Urbano VIII (all’anagrafe Maffeo Barberini); o meglio: della sua potente famiglia. Il progetto venne affidato prima all’architetto Carlo Maderno e poi al Bernini, con il Borromini che collaborò con entrambi.Con tutti questi personaggi, tra artisti e potenti, non poteva che nascere un palazzo imponente e colmo di capolavori, considerato che Papa Urbano VIII era un amante delle arti, nonché mecenate. Oggi, oltre alle invenzioni dei tre architetti (tra cui la splendida scala elicoidale), è possibile estasiarsi di fronte al Narciso del Caravaggio, al Ritratto di Enrico VIII di Hans Holbein Il Giovane o all’Annunciazione di Filippo Lippi.Inoltre sono in corso tre mostre: “Una Certa Italia” (fotografie dal 1959 al 1981 a cura di Giuseppe Loy), “Caravaggio e Artemisia: la sfida di Giuditta. Violenza e seduzione nella pittura tra Cinquecento e Seicento” e “Una rivoluzione silenziosa. Plautilla Bricci pittrice e architettrice”.Per maggiori informazioni, consultare la pagina web.Per dormire, consigliamo l’appartamento Piazza Barberini, Via del Boccaccio, 8: modernissimo e centralissimo;Per mangiare: Osteria Barberini, Via della Purificazione, 21. Da provare: l’amatriciana. Palazzo Beneventano – Scicli (RG)I motivi per visitare Scicli e dintorni sono migliaia. Il Commissario Montalbano è servito a svelare le bellezze storico-artistiche di una Sicilia che, per fin troppo tempo, è rimasta quasi nascosta.Non solo mare a due passi, non solo cibo: Scicli è considerato uno dei borghi più belli d’Italia. E a ragion veduta: l’architettura barocca si fonde alla perfezione con la natura brulla, aspra dei Monti Iblei, che hanno fornito la pietra calcarea per la costruzione del paese.Palazzo Beneventano è considerato l’espressione per eccellenza del Barocco siculo (fu costruito nel ‘700). Come i Rolli, fa anch’esso parte dei patrimoni dell’umanità dell’UNESCO. Basta osservarne l’esterno per rendersi conto dell’incredibile preziosità del palazzo: le figure grottesche che adornano i balconi dalle ringhiere in ferro battuto, le teste di moro e le lesene bugnate lo hanno reso un capolavoro.L’interno è generalmente visitabile prenotando una guida, ma l’esterno vale bene un primo approccio. Il palazzo si trova in Via Beneventano 17.Per dormire, consigliamo l’Hotel Novecento, in Via Dupré 11: struttura elegante in pieno centro storico.Per mangiare: Osteria Donna Luisa, Via F. Mormina Penna, 121. Da provare il pane cunzato, che in dialetto siciliano significa condito-arricchito.Palazzo De Castro dei Conti di Lemos – Squinzano (LE)Squinzano non è il paese più famoso della Puglia, ma vale la pena visitarlo se si decide di fare tappa a Lecce e dintorni. Dal capoluogo di provincia dista infatti poco più di 15 km.Oltre a vantare il Museo dell’Olio e del Vino (punte di eccellenza del territorio), offre ai suoi visitatori la bella Piazza Plebiscito, la Chiesa Matrice (dal pregevole coro ligneo) e vari palazzi storici, come il Palazzo De Castro dei Conti di Lemos.Il palazzo deve il suo nome alla stirpe spagnola dei De Castro, che vennero in Italia al seguito del conte Fernando Ruiz, nominato viceré di Napoli nel 1599. Nel 1795 i De Castro fecero costruire un palazzo di famiglia a Squinzano, oggi hotel di charme dalle camere barocche, arricchite da mobili d’epoca. Un tuffo in un passato ormai lontano, quando la raffinatezza spagnola si sposò con quelle napoletana e locale.E per mangiare? Marenuesciu Cucina Tipica Marinara & Pizzeria, in Via Botteghe Nuove, 66. Porzioni generose e ottima pizza.
Massimiliano Fedriga (Ansa)
Come in Emilia, pure il Friuli ha pensato alle rinnovabili anziché alla gestione dei fiumi.
Credo che uno degli errori in democrazia sia trasformare in tifoserie da stadio le diverse visioni che stanno a fondamento delle diverse gestioni della cosa pubblica. La propria squadra ha sempre ragione e l’altra sempre torto e, siccome non si è infallibili, i leader non sbagliano mai perché, ove sbagliano, o nessuno li critica oppure le critiche non fanno testo perché «vengono dall’altra parte»: e che volete che dica l’altra parte? Il risultato è che l’elettore - incapace di obiettare alla propria parte - smette di andare a votare. Se ne avvantaggia la sinistra, i cui elettori votano anche se la loro parte propone loro uno spaventapasseri. Tutto sto giro di parole ci serve perché ci tocca dire che il presidente della regione Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, ha sbagliato tutto sulla politica energetica in Regione.
(IStock)
Riparte l’allarme sulle difficoltà di migliorare la propria condizione. Eppure il dato rivela una tendenza positiva: il superamento dell’ossessione della carriera, dei soldi e della superiorità, specie tra le nuove generazioni.
Oltre 3.000 professionisti, club, aziende e istituzioni sportive hanno partecipato all’ottava edizione del Social Football Summit a Torino. Tra talk, workshop e premi internazionali, focus su tecnologia, intelligenza artificiale, infrastrutture e leadership femminile nello sport, con la Start Up Competition vinta da Wovlabs.
2025-11-19
Colpevolizzare tutti i maschi per la violenza sulle donne creerà solo giovani più fragili
Gino Cecchettin (Ansa)
Etichettare gli uomini bianchi come potenziali criminali non fermerà i femminicidi. La condanna generalizzata, ora perfino a scuola, provoca invece angoscia nei ragazzi.
Ci parlano di femminicidi. In realtà ci assordano. Il signor Gino Cecchettin, padre di una figlia brutalmente assassinata, chiede corsi di prevenzione scolastica. Abbiamo una cinquantina di cosiddetti femminicidi l’anno su una popolazione di 60 milioni di abitanti. Ogni anno le donne assassinate sono poco più di cento, a fronte di 400 omicidi di maschi di cui non importa un accidente a nessuno. Abbiamo circa tre morti sul lavoro al giorno, al 98% maschi: anche di questi importa poco a tutti, a cominciare dal sindacalista Maurizio Landini, troppo impegnato in politica estera fantastica per occuparsi di loro. I suicidi sono circa 4.000 l’anno, e di questi 800 circa sono donne e 3.200 uomini. Il numero dei suicidi dei maschi è approssimato per difetto, perché molti maschi non dichiarano nulla e simulano l’incidente.







