2018-12-17
L’Italia è invasa dalle nuove droghe. E per comprarle bastano pochi click
Chimici-trafficanti modificano le molecole per aggirare le leggi. A portata di ragazzino, stupefacenti più pericolosi dei soliti noti.La banalità del male versione 2.0 appare ai nostri occhi dopo una semplice ricerca su Google. Ha la forma di una lunga lista di siti internet e ogni sito è una porta: per il mondo della droga. Dopo aver digitato «Funghi magici on line», il primo che vedi si chiama Azarius.it e si capisce subito che è il bengodi di chiunque sia in caccia di sballo. La pagina di benvenuto accoglie con offerte di stupefacenti divisi per categoria e uno speciale «I 50 migliori regali per festeggiare il Natale con magia». È tutto in italiano ma ha sede ad Amsterdam. Il secondo sito della lista promette «grandi assortimenti di psichedelici naturali, erbe potenti, energizzanti e afrodisiaci». Si chiama Zamnesia.com e ha sede ad Amsterdam, di nuovo. Si capisce: è quella, da sempre, la capitale europea degli stupefacenti. Ma oggi è diverso. Niente più viaggi per provare liberamente «l'ebbrezza olandese»: adesso è la droga che da qualunque luogo del mondo (Paesi Bassi, ma anche Cina, India e chissà dove altro) arriva comodamente a casa tua grazie al web e a un sistema di trasporti e consegne una volta inimmaginabile. Se posso ordinare un paio di scarpe con un click, perché non farlo anche con un pacchettino che garantisca a chi lo sniffa/fuma/beve alienazione e perdita di controllo?In Italia drogarsi è diventato facile e, purtroppo, praticamente legale. Se lunedì scorso ci siamo occupati della cannabis light - che light non è - venduta in negozi, tabaccherie e distributori automatici nonostante il parere contrario del Consiglio superiore di sanità, oggi diciamo che in rete c'è di peggio. Le sostanze stupefacenti sono infinitamente numerose, variegate, accessibili. Volete trasformare il sogno in realtà e la realtà in sogno? Click. Volete caricarvi della forza di 100 uomini soltanto prendendo una pillolina? Click. Volete annullare la vostra coscienza o quella degli altri? Click, click, click.i creativi del maleQualcuno le chiama smart drugs (droghe furbe), o designer drugs, ma la comunità scientifica preferisce Nps, Nuove sostanze psicoattive. «È la definizione generica data a tutte le sostanze stupefacenti non incluse nelle tabelle degli stupefacenti stilate dalle Nazioni Unite, che sono in grado di provocare danni alla salute o sociali» spiega il professor Giovanni Serpelloni del Drug policy institute dell'Università della Florida, già a capo del Dipartimento per le politiche antidroga del governo italiano e organizzatore, pochi giorni fa, del convegno Nuove droghe da internet; un pericoloso scenario tossicologico in evoluzione. «Ne esistono centinaia di tipologie e a oggi individuarle e combatterle è molto, molto difficile. Questo mette in crisi anche le unità di emergenza».Negli smart shop on line si trova di tutto. Spore di funghi allucinogeni, Lsa (o ammide dell'acido lisergico), cannabis sintetici con coefficienti di Thc e Csb potenzialmente infiniti, foglie di Salvia divinorum, tartufi magici... Ma grazie a siti che si appoggiano su server sperduti chissà dove si arriva alle droghe chimiche più potenti e pericolose, spesso vendute con un trucco: sono camuffate come qualcosa di innocuo (per esempio i «sali da bagno», in realtà un potente mix di catinoni sintetici). Sono «stimolanti» o «ipnotici», ma ci sono anche gli oppioidi sintetici come il Fentanyl, la bestia nera delle droghe sintetiche del momento, causa di una recente ondata di decessi in tutto il mondo (un suo granello equivale a un cucchiaio di eroina). A sbizzarrirsi per generarne sempre di nuove, come tanti emuli della serie tv Breaking Bad ci sono chimici creativi e votati al male (i cookers). «Si sintetizzano sempre nuove sostanze di diversa natura chimica che hanno vari effetti psicoattivi. Alcune di queste sostanze non sono ancora illegali perché non registrate» spiega Sabrina Molinaro, responsabile della sezione di Epidemiologia e ricerca dell'Istituto di fisiologia clinica del Cnr di Pisa, nonché coordinatrice dell'Espad (European school survey on alcohol and drugs): «A causa dei tanti canali web c'è una maggiore diffusione, anche perché ha raggiunto i consumatori di cannabis abituali: chi fumava marijuana con una certa frequenza oggi spazia anche su altre sostanze». in principio c'è la canna«Si inizia ad assumere sostanze stupefacenti con la cannabis, poi si passa ad altro» conferma il tenente colonnello Andrea Zapparoli, comandante del reparto operativo Carabinieri per la tutela della salute (Nas). «Basta ascoltare i racconti dei ragazzi di San Patrignano: la stragrande maggioranza ammette di aver cominciato fumando cannabis durante la prima adolescenza». Non è un caso se, come affermano recenti statistiche dell'Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze, a usare Nuove sostanze psicoattive in Europa sono il 3 per cento dei ragazzi tra i 15 e i 16 anni.Il sistema illegale gioca sulle lentezze del mondo legale: il meccanismo analitico, legislativo e di ordine pubblico non è abbastanza veloce per molecole asiatiche e preparati che viaggiano ovunque e in tempi brevissimi. «Per noi è come fare a guardie e ladri» dice il comandante dei Nas. «Nell'ultimo anno e mezzo abbiamo denunciato 103 persone e arrestate 24, oltre ad aver operato 500 sequestri. I laboratori del Ris individuano continuamente nuove molecole, ma nel tempo che riusciamo a inserirle nelle tabelle degli stupefacenti - circa un mese - dai laboratori criminali ne sono uscite già di nuove, legali fino alla prossima individuazione e inserimento in tabella. A loro basta cambiare di un niente la molecola per non rientrarci più».Capita anche che le nuove sostanze si scoprano perché negli ospedali si presentano casi di intossicazione e avvelenamento. Lì entra in gioco lo Snap, o Sistema nazionale di allerta precoce, coordinato dal Dipartimento per le politiche antidroga con l'Istituto Superiore di Sanità e il Centro antiveleni di Pavia, che individua il nuovo pericolo e lo mette in tabella più rapidamente che può. Al momento sono ben 450 le Nuove sostanze psicoattive cui le forze dell'ordine danno la caccia. Tra le più famose: K2, Spice, Shaboo, Salvia Divinorum, Burundanga… Sono miscugli di erbe o varie altre sostanze chimiche, che si fumano anche come cannabinoidi ma sono sintetici, e capita che i ragazzi non capiscano la differenza. «È molto rischioso» prosegue Molinaro. «Pensano sia marijuana e invece è spice, una droga molto più potente, fortemente allucinogena». «Tra i sintomi di chi arriva al pronto soccorso" ricorda Serpelloni, «ci sono ipertermia, blocco respiratorio, tachicardia, crisi ipertensiva, contrazioni muscolari simili all'attacco epilettico, vomito soffocante, oppure freezing: il blocco completo del corpo, come in uno stato di paralisi. È semplice capire perché per una ragazza è rischioso trovarsi in queste condizioni in ambienti non sicuri».fatti scambiati per matti«L'utenza dello sballo utilizza le Nps da sole o associate alle vecchie droghe come cannabis o cocaina o insieme ad alcool», spiega il dottor Luca Ferlin, biologo, responsabile del laboratorio di Tossicologia dell'ospedale Sant'Anna di San Fermo della Battaglia, Como. «E siccome c'è l'impossibilità analitica della maggior parte dei laboratori di capire che cosa hanno di fronte il paziente viene inquadrato e curato come caso psichiatrico». Per questo Ferlin con la sua équipe ha inventato un metodo innovativo (recentemente premiato al Congresso nazionale della Società italiana di patologia clinica e medicina di laboratorio) per individuare circa 200 di queste Nps. Ma non basta.il 13,7% è minorenneAlla Verità il professor Serpelloni racconta gli inquietanti risultati di un recente progetto pilota organizzato insieme all'Agenzia delle dogane e dei monopoli. «Monitorando le spedizioni dall'Olanda di un importante gruppo, su cui si appoggia Zamnesia, abbiamo visto che l'80 per cento dei pacchi conteneva sostanze stupefacenti e che circa il 10 per cento degli ordinanti aveva precedenti penali. Inoltre, due pacchi su dieci contenevano una lettera con la proposta di franchising, tipo: “Su dieci bustine, otto le vendi e due le puoi tenere per te". I minorenni? Il 13,7 per cento degli ordinanti». «Su internet le sostanze sono raggiungibili, accattivanti, colorate, magari arricchite da bei disegni», aggiunge il tenente colonnello Zapparoli. «Passano per qualcosa di buono, di innocuo. Invece creano dipendenza e possono essere molto nocive per il cervello. I ragazzini ormai commissionano comodamente da camera loro», l'allarme del capo dei Nas, «con consegna di pacco anonimo entro 48 ore anche ad indirizzi diversi dal proprio e senza dover frequentare le zone malfamate dello spaccio. Dobbiamo capire che la realtà di chi compra e vende è cambiata» continua. «Sul territorio ci sono le vecchie sostanze che seguono la classica organizzazione dei narcotrafficanti e spacciatori, sull'online c'è tutto il nuovo, con laboratori indipendenti e commercializzazione diretta via consegna espressa».Che fare dunque? «Fondamentale è l'attività repressiva, certo, ma serve anche e soprattutto la prevenzione», conclude il comandante dei Nas quasi all'unisono con Serpelloni. «Dobbiamo fare squadra: famiglia, scuola, mondo sanitario, forze di polizia… Ma purtroppo se ne parla poco». Nelle famiglie lo spauracchio della droga c'è o ci dovrebbe essere, tuttavia non basta. In questi tempi in cui anche il colosso Marlboro spende 1,8 miliardi di dollari per comprare una società di cannabis canadese, sarebbe fondamentale un'attività di informazione seria, capillare e precoce, a partire dalle scuole elementari e medie, dove purtroppo tutto è lasciato alle singole iniziative. Peccato: il «punto com» del male va veloce. Aspettare oltre sarebbe, sì, davvero stupefacente.
Attività all'aria aperta in Val di Fassa (Gaia Panozzo)
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Lo spettacolo Gabriele d’Annunzio, una vita inimitabile, con Edoardo Sylos Labini e le musiche di Sergio Colicchio, ha debuttato su RaiPlay il 10 settembre e approda su RaiTre il 12, ripercorrendo le tappe della vita del Vate, tra arte, politica e passioni.
Il ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida (Ansa)