
Dopo la figuraccia del sito in tilt, Pasquale Tridico punta ad assoldare altri esperti da 160.000 euro l'uno. I vertici si sono autoassolti, ma adesso temono una indagine. E le promesse sulla cassa integrazione sono già carta straccia.L'Inps non riuscirà a pagare entro il 15 aprile, al contrario di quanto annunciato da Giuseppe Conte, la cassa integrazione per i lavoratori dipendenti collegata all'emergenza Covid 19. «Ho chiesto al ministero del Lavoro e all'Inps di mettere in campo uno sforzo straordinario affinché i pagamenti siano attivati entro il 15 aprile e, se possibile, anche prima» aveva dichiarato il premier a fine marzo. Meri sogni, soprattutto in considerazione di una struttura, quella dell'Inps, che al primo assalto per i bonus ha visto andare in tilt il proprio portale Internet. Una débâcle per cui i vertici dell'istituto si sono già completamente assolti, nonostante non sia ancora iniziato neanche il pagamento dei 600 euro per gli autonomi. Si sono perdonati in diretta ieri, durante una videoconferenza con tutti i dirigenti apicali. La direttrice generale Di Michele ha voluto fare «un endorsement» a favore del direttore centrale Tecnologia informatica e innovazione, Vincenzo Caridi, il quale, a suo giudizio, non avrebbe nessuna responsabilità per quanto successo «perché sono solo due mesi che ricopre quell'incarico». Anche il presidente, Pasquale Tridico, ha rinnovato la fiducia a Caridi.Ma soprattutto ha voluto far sapere ai dirigenti che i giornali che lo danno in disgrazia sono mal informati: «Non solo il mio, diciamo, partito, ma anche tutte le forze di maggioranza hanno manifestato apprezzamento e dato sostegno alla mia persona e al ruolo che sto svolgendo», ha proclamato a petto in fuori. A questo punto ha preso la parola Caridi, che ha detto di non sentirsi responsabile di quanto successo perché aveva segnalato le criticità della struttura in occasione degli stati generali dell'informatica di circa un mese fa, dove aveva sottolineato la necessità di grossi interventi di potenziamento. Viene spontaneo domandarsi: ma se Caridi riteneva che l'Inps avesse gravi limiti sul piano tecnologico, perché non ha dato l'allarme e il presidente non ha avvertito il governo di non essere in grado di gestire una situazione eccezionale? Comunque Caridi si è detto disponibile a fare da capro espiatorio e a rimettere il proprio mandato nelle mani dei vertici dell'istituto. Ma sarà difficile che succeda, visto che ieri il deputato di Fdi Giovanni Donzelli ha ricordato in Aula che Caridi, il quale nel suo pur ottimo curriculum indica solo all'ultimo rigo «buone conoscenze d'informatica anche in ambiente Web, social e mobile», sarebbe lì solo perché «amico di Stefano Buffagni», deputato grillino che «gestisce per Luigi Di Maio le nomine e i rapporti con i poteri forti».Nella videoconferenza si è discusso anche del pagamento della cassa integrazione. Il governo, con l'ultimo decreto, ha semplificato l'iter burocratico per accedervi, ma la nuova procedura informatica che dovrà assorbire queste modifiche sarà in linea solo la prossima settimana. «Credo che i soldi non arriveranno prima della fine del mese», calcola un dirigente dell'Inps.La cassa integrazione in deroga, prevista, per esempio, per le piccole imprese, richiede una trafila più farraginosa, con una triangolazione tra Inps, aziende e Regioni che necessariamente allungherà i tempi dei pagamenti, che avverranno, se tutto andrà bene, più o meno a inizio maggio.Ma se per le Cig c'è da attendere, l'Inps ha deciso di fare nuovi investimenti nel settore informatico che già costa centinaia di milioni di euro ogni anno. Nei mesi scorsi, mentre era in atto la riorganizzazione-restaurazione dentro l'istituto, erano circolate molte voci su un ambizioso progetto di Tridico: affiancare il direttore centrale dell'informatica con un dirigente di seconda fascia esterno all'Inps con funzioni di innovation manager. Qualcuno diceva che il nome sarebbe uscito dal cilindro della Casaleggio e associati. Il piano non si realizzò. Ma adesso, dopo la figuraccia del primo aprile, quando è andato in tilt il sito, Tridico è tornato alla carica e davanti al Consiglio di indirizzo e vigilanza (Civ) dell'istituto, dopo aver riparlato di attacchi hacker, ha annunciato di voler assumere sei super esperti informatici come dirigenti esterni, commissariando di fatto politicamente Caridi. Questi verranno selezionati inizialmente attraverso un interpello interno (c'è già chi scommette che andrà a vuoto) e poi rivolgendosi al mercato esterno (da pescare nell'universo della Casaleggio e associati?). Tridico ha anticipato che le nuove professionalità costeranno all'ente circa 160.000 euro l'una (per un totale di quasi 1 milione di euro di stipendi). «Qualsiasi investimento in innovazione è sempre benvenuto», ha commentato con La Verità il presidente del Civ, Guglielmo Loy. «Ma gli effetti non saranno a breve termine e quindi prima di acquisire nuove funzioni (persone e software) bisogna verificare che la struttura sia in grado di reggere il peso delle novità». Sempre con il Civ, Tridico ha detto che l'Inps gestirà l'eventuale «reddito d'emergenza» (un reddito di cittadinanza allargato), ma che avvertirà il governo che ci vorrà almeno un mese per pagare.Intanto il prossimo 15 aprile si insedierà il nuovo Cda, dove tra le altre cose si dovrebbe discutere anche la decadenza del direttore generale, come previsto dal decreto di nomina del ministro del Lavoro. Chissà se la Di Michele verrà confermata d'ufficio.Del nuovo consiglio d'amministrazione farà parte anche Rosario De Luca, presidente della Fondazione studi dei consulenti del lavoro, i professionisti che, insieme con i commercialisti, assistono le aziende nel rapporto con l'Erario e l'istituto previdenziale. E proprio l'Associazione dei consulenti del lavoro (il sindacato unitario della categoria) ha inviato a Tridico una lettera, firmata dal presidente Dario Montanaro, che suona come un ben servito. I consulenti sono infuriati (come anche i patronati) e accusano l'ente di non aver previsto le conseguenze della tragedia sul sistema previdenziale e di aver condiviso con il governo la decisione di utilizzare una pletora di ammortizzatori sociali «nati nel 1975 per affrontare un'epidemia del 2020», al posto, per esempio, di un più agile «unico ammortizzatore sociale emergenziale Covid-19». Quindi Montanaro pone una domanda retorica: noi eravamo pronti a sostenere gli impegni da professionisti e intermediari dell'Istituto, ma voi eravate pronti?La risposta è nella lettera: «Le garantisco che, in tutti noi, si è fatta strada la consapevolezza che non eravate pronti e se mai qualche dirigente si fosse posto gli interrogativi di cui sopra, noi oggi non saremmo così furibondi». E furibondi viene scritto in maiuscolo. Segue quest'altro attacco: «Due potrebbero essere le chiavi di lettura di cotanto disastro: la sottovalutazione delle purtroppo assai prevedibili difficoltà di tenuta dei sistemi tecnologici dell'Inps o l'incapacità di farlo. A Lei (Tridico, ndr) la scelta del male minore...». Infine l'associazione dei consulenti elenca una serie di richieste e soluzioni, seguite da questo consiglio: «La invitiamo a non sottovalutare le nostre richieste poiché, in difetto, saremo costretti a interessare ogni organismo deputato a verificare». Il messaggio è chiaro: siamo disposti a rivolgerci anche alla magistratura. Nella lettera, tra le righe, compaiono pure le possibili contestazioni: «interruzione di pubblico servizio» e «omissione di atti d'ufficio». Forse Tridico farebbe bene a non assolversi con tanta velocità.
Robert Redford (Getty Images)
Incastrato nel ruolo del «bellone», Robert Redford si è progressivamente distaccato da Hollywood e dai suoi conformismi. Grazie al suo festival indipendente abbiamo Tarantino.
Leone XIV (Ansa)
Nella sua prima intervista, il Papa si conferma non etichettabile: parla di disuguaglianze e cita l’esempio di Musk, ma per rimarcare come la perdita del senso della vita porti all’idolatria del denaro. E chiarisce: il sinodo non deve diventare il parlamento del clero.