2021-06-27
Licenziamenti vietati. I sindacati chiedono la proroga, il governo prova a differenziare
Manifestazioni in tutta Italia. Maurizio Landini (Cgil): «No alle divisioni». Andrea Orlando punta a un blocco selettivo: «Il rischio sociale esiste».I sindacati sono scesi in piazza contro i licenziamenti con manifestazioni a Torino, Firenze e Bari per chiedere la proroga dello stop per tutti fino a ottobre. Per il numero uno della Cgil, Maurizio Landini, «è il momento di unire non di dividere e non è il momento di ulteriori fratture sociali». Da Firenze anche il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, chiede al governo Draghi di negoziare un «nuovo patto sociale», una fase di «confronto unitario di ascolto e dialogo». Mentre a Bari il segretario della Uil, Pierpaolo Bombardieri, punta il dito su «due milioni di posti di lavoro a rischio» e lancia l'allarme di «una bomba sociale a partire dal primo luglio». Dall'altra parte della barricata, il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, apre al blocco selettivo e annuncia un intervento sui settori più colpiti. Il rischio sociale «non va drammatizzato, credo che ci siano gli strumenti per gestirlo, ma esiste perché anche quando ci sarà la ripresa non è detto che porti con sé una proporzionale ripresa dal punto di vista occupazionale e non è detto che l'occupazione ritorni nei settori in cui si è perduta», ha detto ieri Orlando a Sky Tg24. «Noi ci siamo già mossi nell'ottica della selettività con il Sostegni uno, perché abbiamo distinto tra aziende con e senza ammortizzatori sociali. Si può ulteriormente sviluppare guardando ai settori che hanno sofferto di più, ai quali è utile dare un po' di tempo». Un provvedimento di qui al primo luglio? «Sono sicuro che ci sarà un reintervento, perché una parte delle risorse che sono state stanziate non sono state utilizzate. Poi penso che si possa anche agganciare un intervento che arrivi in tempo utile e che tenga conto di questi aspetti», ha risposto il ministro. Precisando che il governo sta cercando di capire dove si è usata più cassa e dove si è dovuto ricorrere di più agli ammortizzatori di carattere straordinario. Intanto mezzo Pd non ha ancora capito bene da che parte stare. Il candidato sindaco di Torino del centrosinistra, Stefano Lo Russo, ieri mattina ha sfilato insieme ai sindacati confederali invocando una proroga «almeno fino al 31 ottobre». Il suo segretario, Enrico Letta, è invece più morbido e si allinea a Orlando: «La nostra proposta è quella per una selettività, ci sono settori in cui è importante che la protezione rimanga, penso al settore del tessile, penso alle crisi industriali in corso. Ci sono altri settori in cui non avrebbe senso continuare» con il blocco dei licenziamenti, «penso all'edilizia dove, grazie all'ecobonus, le cose vanno bene». Quindi blocco sì, ma non per tutti. Resta da capire cosa finirà realmente dentro al nuovo decreto cui sta lavorando il governo e che potrebbe finire sul tavolo del Cdm tra domani pomeriggio e martedì mattina. Se la strada sarà davvero quella del blocco selettivo, quali saranno i settori coinvolti? Quanto all'ipotesi di aumentare ed estendere la Naspi si sa che saranno stanziati 2 miliardi ma la domanda è: la cig gratuita alle aziende sarà imposta assieme al blocco dei licenziamenti o gli imprenditori saranno liberi di scegliere?Sullo sfondo, il clima delle vertenze aperte si fa sempre più bollente. A settembre 2019 il ministero dello Sviluppo economico aveva aperto in contemporanea ben 183 tavoli di crisi, mentre ai primi di giugno si potevano contare 89 trattative in corso, di cui almeno quattro di imminente risoluzione. Ma attenzione, non c'è da festeggiare: la pandemia ha diluito le crisi che il governo per abitudine trascina fino all'esecutivo successivo (il 30% delle crisi dura per più di sette anni) e ha spalmato i picchi dentro la massa di ammortizzatori utilizzata per calmierare l'effetto Covid. Più le tensioni istituzionali si affievoliscono anche per un diverso approccio dei sindacati, più aumentano le tensioni di piazza. La situazione più esplosiva è quella dell'ex Ilva di Taranto. Giovedì 8 luglio sarà convocato un incontro al Mise al quale parteciperanno Acciaierie d'Italia e sindacati alla presenza del ministro Giancarlo Giorgetti, che inviterà anche il ministro del Lavoro insieme con tutte le parti interessate per discutere delle prospettive industriali e della situazione occupazionale. Ma intanto a Genova i lavoratori dell'Ilva stanno protestando da una settimana contro la cigo (cassa integrazione ordinaria) che partirà domani per 4.000 operai e venerdì ci sono stati anche scontri tra la polizia e i manifestanti, con quattro agenti contusi. In Campania, giovedì scorso, i lavoratori dello stabilimento Whirlpool di Napoli hanno bloccato l'autostrada e poi hanno proseguito con altre manifestazioni in città. Per il 6 luglio è stato proclamato uno sciopero generale di 24 ore di tutto il personale del trasporto aereo con 1.450 dipendenti di Air Italy che rischiano il posto. Più si aspetta a togliere il tappo e più la pentola rischia di esplodere.
Jose Mourinho (Getty Images)