
Il nostro giornale aumenterà solo di 20 centesimi. Ai lettori chiediamo un piccolo sforzo in soccorso dell’informazione libera.Abbiamo resistito fino all’ultimo, sperando che prima o poi le cose si aggiustassero. Infatti, per mesi abbiamo pensato che l’aumento del prezzo della carta fosse transitorio e che, superato il momento più difficile, i costi di produzione sarebbero tornati quelli di prima del Covid e della guerra. Invece, dopo mesi, ci siamo dovuti arrendere alla realtà: le forniture non scenderanno ai valori di due anni fa. I motivi sono due. Il primo è che, di fronte al calo delle tirature dei giornali e all’aumento della richiesta di cartone per le spedizioni online, molte cartiere si sono riconvertite, passando dalla prima produzione alla seconda. Dunque, l’offerta di carta da quotidiano si è ridotta e, come succede ogni volta che sul mercato c’è penuria di un materiale, il prezzo sale. Il secondo motivo è che, per effetto della guerra, le quotazioni del gas sono schizzate alle stelle e le cartiere, che sono per definizione energivore in quanto consumano molto gas, hanno visto crescere i loro costi di produzione. A marzo abbiamo ricevuto la lettera di un’azienda norvegese che ci annunciava la sospensione temporanea dell’attività a causa dei costi dell’energia, mentre un’altra ci comunicava che avrebbe mantenuto gli impegni, ma a patto che noi ci facessimo carico delle variazioni di prezzo del gas. In pratica, dallo scorso anno a oggi la carta costa il doppio: se di questi tempi una tonnellata si pagava 460 euro, oggi ne occorrono 1.000. Qualche editore ha già adeguato le tariffe, portando il quotidiano a 1 euro e 80 centesimi e talvolta anche a 2: noi ci limitiamo a 20 centesimi in più. Da domani, primo giugno, La Verità purtroppo costerà un euro e mezzo. Lo sappiamo, di questi tempi è un sacrificio, ma lo sforzo che vi chiediamo è un aiuto all’informazione libera, che non dipende né dallo Stato né da nessun altro.
(Ansa)
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Veduta aerea di San Paolo (IStock)
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(IStock)
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