2022-03-22
L’emergenza non c’è, rimane la scientocrazia
Tutto fa pensare a un futuro di vaccini obbligatori e di lasciapassare come «forma di gestione permanente», senza dipendere da profili di legittimazione democratica. Un tracciamento costante che è una novità assoluta nella vita degli esseri umani.Quando un politico annuncia con naturalezza un cambiamento nella vita delle persone, il meccanismo mentale che ci fa semplicemente prendere atto della cosa assomiglia molto a quello dell’imputato che sente leggere la sentenza. I complottisti sono quelle persone che prevedono alcuni eventi suscitando l’invidia e lo sgomento di quelli che non le sanno prevedere e anche questa volta chi diceva che certi meccanismi di sorveglianza sarebbero rimasti per sempre, guarda caso aveva ragione. Visto che dal primo maggio il green pass non sarà più necessario, i media-di-narrazione si sono precipitati a rassicurare chi si è fatto tre dosi per esibire il suo bel lasciapassare per bere il caffè, esultando perché i timori degli allarmisti erano infondati. Come quasi sempre è vero l’esatto contrario e la cosa più comica è che pensano che dopo due anni di negazione della mera realtà la gente si faccia rassicurare da un’estate in cui non si dovrà più mettere la mascherina in spiaggia pur tenendola sempre pronta in tasca.Speriamo che quest’autunno ricompaia, dopo due anni di latitanza, l’influenza e che non sia troppo grave, e questo è il massimo che si può sperare in quella che Bill Gates ha definito più volte «l’epoca delle pandemie». La conferenza stampa nella quale Mario Draghi ha comunicato la tabella di marcia per la fine delle restrizioni, conteneva però un elemento che è sfuggito a molti: dichiarare che «la struttura con la quale si è affrontato il Covid non sarà smantellata ma diverrà permanente» implica alcuni aspetti che andranno ad incidere in maniera molto profonda nell’esistenza stessa delle persone: la prima è inerente il concetto di «tracciamento permanente» ed è una novità assoluta nella vita degli esseri umani. Abbiamo dunque deciso - chi esattamente lo ha deciso? perché? su mandato di chi? sulla base di quali riflessioni? - che d’ora in poi i virus influenzali stagionali saranno monitorati per prevenire l’insorgere di varianti particolarmente letali. Quindi si decide di cambiare l’approccio tenuto da sempre dal genere umano nei confronti dei virus. Se si tratta del modo corretto per affrontare le pandemie, come mai si è aspettato fino ad ora per adottarlo? I circa diecimila morti in media per le precedenti influenze stagionali non erano sufficienti a motivare il monitoraggio perpetuo? E questo monitoraggio implicherà il rilascio di qualche certificazione che consentirà l’accesso a determinati ambienti o sarà un semplice monitoraggio a campione come si è sempre fatto in passato per analizzare i virus? E se non fosse così in cosa consisterebbe la «struttura permanente» di cui ha parlato Draghi? Sono domande oziose e complottiste? Senza alcun dubbio no, visto che di struttura di monitoraggio permanente e di rilascio di lasciapassare permanenti ha parlato esplicitamente sia il World economic forum, presente Ursula von der Leyen, che la Gates foundation, senza contare tutti quelli che in questi due anni hanno cinguettato di «nuova normalità». E le libertà personali da sacrificare in nome di questo tracciamento permanente vengono tolte «per forza maggiore» o viene chiesto alle persone se se ne vogliono privare in cambio di una presunta maggiore sicurezza sanitaria? Draghi ha parlato anche di «un modo diverso di concepire la salute pubblica» e qui, probabilmente, si annida il pericolo maggiore. Tutto fa pensare che questo «modo diverso» non comprenderà le cure individuali, dirette, personalizzate, tempestive che hanno contraddistinto decenni di sistema sanitario italiano basato sulla figura del medico di base che visitava i propri pazienti, era presente sul territorio, conosceva le emergenze e le segnalava agli istituti sanitari. Tutto fa invece pensare che il «modo diverso» consisterà nell’omologazione di massa delle cure accompagnata dall’assenza di assistenza diretta e dal ricorso alle strutture ospedaliere come ultima disperata istanza. Siamo sicuri che basare il futuro sanitario delle persone sull’istituzionalizzazione di «Tachipirina e vigile attesa» rappresenti il grande progresso scientifico che i miliardi del Pnrr ci avrebbero dovuto consentire? Visto che Draghi ha tributato a Roberto Speranza e al sistema sanitario grandi elogi per la gestione epidemica - in fondo a ragione: i morti sono stati tantissimi ma nel controfattuale possono sempre essere molti di più - conferendo allo stesso tempo ai vaccini obbligatori il merito del calo della mortalità e al green pass il merito della ripresa economica, tutto fa pensare a un futuro di vaccini obbligatori e di lasciapassare come «forma di gestione permanente» senza passare per forme di legittimazione democratica. Siamo di fronte ad una variante della tecnocrazia, la Scientocrazia. Chi le monitora queste varianti?
Il cancelliere tedesco Friedrich Merz (Ansa)