2024-09-03
Le dieci leggi più strane al mondo
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Dal divieto di restare senza benzina in Ohio, fino al regolamento che proibisce di viaggiare in meno di tre persone. Tutte le regole più bizzarre, per prepararsi al meglio a un viaggio on the road.Ogni società, per quanto diversa, ha bisogno di regole e leggi per mantenere l'ordine e proteggere i diritti dei suoi cittadini. Tuttavia, alcune di queste ultime sembrano andare oltre ben la semplice regolamentazione, andando a sfociare nel bizzarro o addirittura comico. Dalle ordinanze locali che vietano il tenere di gelati in tasca (come in Georgia), alle normative che regolano la lunghezza delle barbe, il mondo è pieno di legislazioni che sfidano la logica comune e stimolano la curiosità.E durante l’estate — periodo più gettonato per lunghi viaggi — è fondamentale conoscere le leggi dei paesi da visitare, per non incappare in qualche spiacevole inconveniente. Chi viaggia negli Stati Uniti in macchina, deve infatti sapere che a Youngstown, in Ohio, è illegale che un'auto rimanga senza benzina. Le autorità cittadine intendono incoraggiare gli automobilisti a mantenere un livello sufficiente di carburante nel serbatoio, in modo che i veicoli in panne non blocchino gli incroci e mettano in pericolo gli altri utenti della strada. A Fenwick Island, nel Delaware, è invece vietato dormire, cambiarsi d'abito o cucinare in un veicolo.Chi invece si trovasse a guidare nel Regno Unito deve fare attenzione agli schizzi, pena una multa da 100 a 5.000 sterline e la decurtazione dei punti della patente. In Svizzera è invece vietato, dalla 22 alle 7 del mattino, sbattere rumorosamente le portiere, il cofano o il bagagliaio. Agli automobilisti è inoltre vietato accelerare bruscamente e disturbare la quiete nelle aree residenziali e quando ci si ferma al semaforo, il motore deve essere spento.In Australia è proibito guidare con qualsiasi parte del corpo fuori dal finestrino, specialmente mani o braccia. Questa legge mira a prevenire vari incidenti quando un'auto passa vicino ad altri veicoli. L'unica eccezione è quando le frecce dell'auto non funzionano e il conducente deve segnalare una manovra agli altri utenti della strada. Dal 2015, in Francia, vige invece una legge che vieta l'uso delle cuffie durante la guida. Un divieto che si applica anche ai conducenti di altri veicoli, compresi i ciclisti. Per combattere l'enorme volume di traffico, Manila, la capitale delle Filippine, controlla invece in quali giorni è possibile utilizzare determinate strade. Ad esempio, se la targa di un'auto termina con 1 o 2, è vietato utilizzare determinate strade il lunedì dalle 7 del mattino alle 7 di sera. Tuttavia, alcuni automobilisti aggirano questa legge utilizzando due auto e scegliendo quella consentita in quel giorno. E non sono solo le Filippine. In Paesi asiatici sono stati attuati tentativi di limitare la circolazione delle auto. Ad esempio, a Giacarta, in Indonesia, alcune strade e vie possono essere percorse solo da auto che trasportano almeno tre persone.Continuando con la lista delle leggi più strane, quando si viaggia in Romania, gli automobilisti devono mantenere regolarmente la pulizia della propria auto. Se gli agenti di polizia vedono che i finestrini del veicolo sono sporchi e possono ostacolare la visibilità, il conducente sarà multato. Infine, in Estonia, durante l’inverno, è vietato indossare le cinture di sicurezza su ghiaccio. Nei mesi più freddi, è di norma allestire speciali strade ghiacciate che consentono agli automobilisti di attraversare laghi o fiumi in determinati punti e di raggiungere più velocemente le loro destinazioni, e anche se l'obbligo di non indossare la cintura di sicurezza può sembrare strano, in realtà aumenta le possibilità di fuga del veicolo in caso di incidente in cui l'auto sfonda il ghiaccio.
Thierry Sabine (primo da sinistra) e la Yamaha Ténéré alla Dakar 1985. La sua moto sarà tra quelle esposte a Eicma 2025 (Getty Images)
La Dakar sbarca a Milano. L’edizione numero 82 dell’esposizione internazionale delle due ruote, in programma dal 6 al 9 novembre a Fiera Milano Rho, ospiterà la mostra «Desert Queens», un percorso espositivo interamente dedicato alle moto e alle persone che hanno scritto la storia della leggendaria competizione rallystica.
La mostra «Desert Queens» sarà un tributo agli oltre quarant’anni di storia della Dakar, che gli organizzatori racconteranno attraverso l’esposizione di più di trenta moto, ma anche con memorabilia, foto e video. Ospitato nell’area esterna MotoLive di Eicma, il progetto non si limiterà all’esposizione dei veicoli più iconici, ma offrirà al pubblico anche esperienze interattive, come l’incontro diretto con i piloti e gli approfondimenti divulgativi su navigazione, sicurezza e l’evoluzione dell’equipaggiamento tecnico.
«Dopo il successo della mostra celebrativa organizzata l’anno scorso per il 110° anniversario del nostro evento espositivo – ha dichiarato Paolo Magri, ad di Eicma – abbiamo deciso di rendere ricorrente la realizzazione di un contenuto tematico attrattivo. E questo fa parte di una prospettiva strategica che configura il pieno passaggio di Eicma da fiera a evento espositivo ricco anche di iniziative speciali e contenuti extra. La scelta è caduta in modo naturale sulla Dakar, una gara unica al mondo che fa battere ancora forte il cuore degli appassionati. Grazie alla preziosa collaborazione con Aso (Amaury Sport Organisation organizzatore della Dakar e partner ufficiale dell’iniziativa, ndr.) la mostra «Desert Queens» assume un valore ancora più importante e sono certo che sarà una proposta molto apprezzata dal nostro pubblico, oltre a costituire un’ulteriore occasione di visibilità e comunicazione per l’industria motociclistica».
«Eicma - spiega David Castera, direttore della Dakar - non è solo una fiera ma anche un palcoscenico leggendario, un moderno campo base dove si riuniscono coloro che vivono il motociclismo come un'avventura. Qui, la storia della Dakar prende davvero vita: dalle prime tracce lasciate sulla sabbia dai pionieri agli incredibili risultati di oggi. È una vetrina di passioni, un luogo dove questa storia risuona, ma anche un punto d'incontro dove è possibile dialogare con una comunità di appassionati che vivono la Dakar come un viaggio epico. È con questo spirito che abbiamo scelto di sostenere il progetto «Desert Queens» e di contribuire pienamente alla narrazione della mostra. Partecipiamo condividendo immagini, ricordi ricchi di emozioni e persino oggetti iconici, tra cui la moto di Thierry Sabine, l'uomo che ha osato lanciare la Parigi-Dakar non solo come una gara, ma come un'avventura umana alla scala del deserto».
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