2022-11-22
Leggi calpestate, errori, obblighi. Il racconto dell’incubo emergenza
Un volume raccoglie i contributi di scienziati, costituzionalisti, magistrati, medici e giuristi che durante la pandemia si sono dedicati in modo specialistico all’analisi delle varie questioni riguardanti i vaccini.Mentre Mario Giordano mostra a Fuori dal coro la follia della discriminazione dei medici non inoculati, vale la pena di leggere un testo imponente in tema di obbligo vaccinale Covid-19 e diritti costituzionali: Vaccinazioni Covid-19 e Costituzione: Evidenza scientifica e analisi etico giuridica. Curato da Fulvio Di Blasi - già autore di due testi sul tema, La morte del Phronimos: Fede e verità sui vaccini anti Covid (2021) e Vaccino come atto di amore? Epistemologia della scelta etica in tempi di pandemia (2022) - contiene i contributi di ben quindici studiosi che durante la pandemia si sono dedicati in modo specialistico all’analisi delle questioni riguardanti i cosiddetti vaccini messi in commercio per contrastare il Covid-19. Tutte le leggi sono state calpestate. È arrivato un bizzarro virus fabbricato in laboratorio perché qualcuno non sapeva come passare il tempo e scappato da un laboratorio perché qualcuno si è distratto, e grazie a questa serie di sfortunati eventi arriva una pandemia che, benché curabile con aspirina, azitromicina, idrossiclorochina e poco altro, viene dichiarata incurabile, inguaribile, invincibile, ingestibile. Il terrore è stato creato mediante una spettacolare manipolazione di massa basata sull’effetto Bergamo, sui primi piani di pazienti intubati, conta dei morti sbagliata e ripetuta ossessivamente ogni ora, su virologi televisivi e influencer le cui voci stridule hanno sommerso le parole dei veri esperti e dei vari grandi medici. Dato quanto sopra, si è parlato di emergenza, e con questa parola sono state scavalcate le regole create per proteggere il popolo e si sono buttati sul mercato, anzi imposti, sieri messi sotto segreto militare come i loro contratti di acquisto. Tutta la società è stata militarizzata. Le leggi sono create per proteggere i deboli. Il libro parla di medicina e di legge, è stato scritto da medici, avvocati, costituzionalisti, magistrati e avvocati - perché è necessario un approccio interdisciplinare all’oggetto di studio, esperti di tante discipline come la medicina, il diritto, la biologia, la statistica, l’epidemiologia e l’etica - e presenta un materiale maturato nel corso di diversi convegni tenutisi quest’anno grazie all’impulso di organizzazioni culturali, tra cui, specialmente, il Coordinamento 15 Ottobre e l’Associazione Trilly Aps, e fonde le scienze mediche in senso lato e la scienza etica e giuridica (essenziale, ad esempio, per le leggi, i procedimenti autorizzativi, i diritti fondamentali, il consenso informato, l’etica della sperimentazione e i conflitti di interesse) per fornire una risposta definitiva al quesito sull’obbligo vaccinale che sarà il 30 novembre discusso in Corte costituzionale ed esaminare i vari profili di legittimità dell’obbligo vaccinale sollevati da tante ordinanze di rinvio di giudici civili e amministrativi. Il testo discute sulla legittimità della parola vaccino usata per questi farmaci genici, la cui bontà ed efficacia sono diventate un dogma religioso mentre i bambini non possono più correre per le miocarditi, e si moltiplicano malori improvvisi e patologie invalidanti. Il motivo, come emerge bene dal libro, è anche e soprattutto giuridico perché ci sono norme nazionali e internazionali, inderogabili perfino in emergenza, che vietano l’obbligo nel caso di farmaci sperimentali e richiedono sempre il consenso libero e informato. Un’inchiesta sarebbe necessaria anche solo su questo aspetto della follia pandemica cui abbiamo assistito. Questo libro è stato scelto come vessillo dell’Onda consapevole, un’iniziativa di quelle stesse organizzazioni che avevano promosso i convegni da cui è nato e che si propone in questo mese di novembre (simbolico per la prossima decisione della Corte costituzionale) di «riportare la scienza alle istituzioni». Tutti gli autori del testo stanno attualmente presentando i risultati delle loro ricerche in decine di convegni che si susseguono giornalmente in sedi istituzionali e accademiche di tante città italiane. In più, i promotori dell’iniziativa stanno simbolicamente donando copie del libro alle autorità, soprattutto giudiziarie ma anche politiche e religiose, dei maggiori distretti d’Italia. Questa iniziativa è la manifestazione di una società che si è alzata in piedi e sta imparando a battersi. Il libro è purtroppo indispensabile. La propaganda di Giuseppe Conte e Roberto Speranza ha riempito le coscienze e le menti. La classe medica è stata sia vittima, non incolpevole, sia complice e ora rifiuta di vedere la verità, con una cecità cognitiva totale. C’è la fine dell’emergenza, nel senso che da quando è entrata in scena l’Omicron è uscita di scena qualsiasi parvenza di emergenza sanitaria poiché è interamente cambiato il quadro epidemiologico (Mariano Bizzarri, Alberto Donzelli, Giovanni Di Palmo). C’è l’efficacia divenuta addirittura negativa dei vaccini, che conduce al paradosso che spesso il rimedio usato è stato peggiore della malattia da contrastare (Bizzarri, Donzelli, Di Palmo, Laura Teodori, Sara Gandini). C’è l’esagerazione della letalità - e degli aspetti epidemiologici, in genere - della malattia (Gandini). C’è l’errore imperdonabile e gravissimo di avere osteggiato le cure domiciliari precoci e i medici che cercavano realmente di visitare e curare i pazienti (Bizzarri). C’è il dramma crescente - ancora tristemente e colpevolmente ignorato dalle istituzioni e dall’informazione mainstream - degli effetti avversi (Bizzarri, Donzelli, Di Palmo, Teodori, Gandini): un dramma che dipende anche dalle analisi carenti e/o assenti fatte prima dell’immissione in commercio (Massimo Formica). C’è l’errore di aver trascurato gli aspetti sindemici e complessi della pandemia (Gandini, Formica), alla radice non solo di tanti effetti avversi ma anche di danni enormi al sistema sanitario che non avrebbe dovuto combattere soltanto il Covid ma anche - e spesso di più - altre malattie e inefficienze. C’è la mancanza di attenzione per la medicina personalizzata (Formica, Teodori, Gandini). C’è l’assurda sottovalutazione dell’immunità naturale (Bizzarri, Donzelli). C’è l’irrazionalità delle vaccinazioni pediatriche con questi farmaci sperimentali, non solo inutili per bambini ma gravemente dannosi e pericolosi (Teodori, Gandini). Sotto questo aspetto, così importante, i contributi di Teodori e Gandini sono assolutamente da leggere da parte di qualsiasi genitore che abbia sul serio a cuore la salute dei figli, soprattutto se molto impegnati nello sport. C’è poi il fenomeno crescente e così drammatico delle morti improvvise e dell’aumento esponenziale della mortalità generale consequenziale all’avvento sul mercato di questi farmaci (Teodori, Donzelli, Di Palmo). Con riguardo al carattere sperimentale, sono degne di nota le analisi degli errori del Consiglio di Stato sul procedimento accelerato di valutazione di questi vaccini detto fast track o partial overlap, degli aspetti realmente conosciuti e sconosciuti di essi al momento dell’immissione in commercio, dei presupposti delle approvazioni emergenziali o condizionate, degli esatti parametri di efficacia valutati dalle agenzie regolatrici (Fulvio Di Blasi) e degli usi off-label delle quarte dosi e delle somministrazioni eterologhe (Daniele Cenci). Rispetto all’impatto delle campagne vaccinali sui diritti della persona, il libro analizza i comportamenti dei giudici durante la pandemia, inizialmente molto restii a prendere in considerazione le violazioni dei princìpi costituzionali e successivamente più inclini a sollevare le questioni di costituzionalità che adesso porteranno alla decisione del 30 novembre. I giuristi del libro si concentrano particolarmente: sui rischi reali del prossimo pronunciamento della Corte costituzionale che, ad esempio, indipendentemente dall’obbligo vaccinale per il Covid, potrebbe sovvertire il rapporto tradizionale tra diritti della persona e salute pubblica (Carlo Iannello); sui criteri di bilanciamento tra i diversi valori costituzionali della persona che non possono tutti essere subordinati, come fosse un diritto tiranno, alla salute (Daniele Trabucco, Tiziana Locatelli, Alessandra Chiavegatti); sui criteri di costituzionalità dell’obbligo vaccinale, come la necessità, la proporzionalità, il bilanciamento, la giustizialità, la temporaneità, la priorità del diritto individuale alla salute, la solidarietà (Iannello, Carmela Capolupo, Chiavegatti); e sulle tante e indebite violazioni del diritto al lavoro e del principio di eguaglianza e non discriminazione (Trabucco, Locatelli, Chiavegatti). Consiglio a tutti i medici discriminati di regalare una copia del libro ai loro direttori sanitari. E, ovviamente, ai presidenti degli Ordini dei medici.
Giornata cruciale per le relazioni economiche tra Italia e Arabia Saudita. Nel quadro del Forum Imprenditoriale Italia–Arabia Saudita, che oggi riunisce a Riyad istituzioni e imprese dei due Paesi, Cassa depositi e prestiti (Cdp), Simest e la Camera di commercio italo-araba (Jiacc) hanno firmato un Memorandum of Understanding volto a rafforzare la cooperazione industriale e commerciale con il mondo arabo. Contestualmente, Simest ha inaugurato la sua nuova antenna nella capitale saudita, alla presenza del vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani.
L’accordo tra Cdp, Simest e Jiacc – sottoscritto alla presenza di Tajani e del ministro degli Investimenti saudita Khalid A. Al Falih – punta a costruire un canale stabile di collaborazione tra imprese italiane e aziende dei Paesi arabi, con particolare attenzione alle opportunità offerte dal mercato saudita. L’obiettivo è facilitare l’accesso delle aziende italiane ai mega-programmi legati alla Vision 2030 e promuovere partnership industriali e commerciali ad alto valore aggiunto.
Il Memorandum prevede iniziative congiunte in quattro aree chiave: business matching, attività di informazione e orientamento ai mercati arabi, eventi e missioni dedicate, e supporto ai processi di internazionalizzazione. «Questo accordo consolida l’impegno di Simest nel supportare l’espansione delle Pmi italiane in un’area strategica e in forte crescita», ha commentato il presidente di Simest, Vittorio De Pedys, sottolineando come la collaborazione con Cdp e Jiacc permetterà di offrire accompagnamento, informazione e strumenti finanziari mirati.
Parallelamente, sempre a Riyad, si è svolta la cerimonia di apertura del nuovo presidio SIMEST, inaugurato dal ministro Tajani insieme al presidente De Pedys e all’amministratore delegato Regina Corradini D’Arienzo. L’antenna nasce per fornire assistenza diretta alle imprese italiane impegnate nei percorsi di ingresso e consolidamento in uno dei mercati più dinamici al mondo, in un Medio Oriente considerato sempre più strategico per la crescita internazionale dell’Italia.
L’Arabia Saudita, al centro di una fase di profonda trasformazione economica, ospita già numerose aziende italiane attive in settori quali infrastrutture, automotive, trasporti sostenibili, edilizia, farmaceutico-medicale, alta tecnologia, agritech, cultura e sport. «L’apertura dell’antenna di Riyad rappresenta un passo decisivo nel rafforzamento della nostra presenza a fianco delle imprese italiane, con un’attenzione particolare alle Pmi», ha dichiarato Corradini D’Arienzo. Un presidio che, ha aggiunto, opererà in stretto coordinamento con la Farnesina, Cdp, Sace, Ice, la Camera di Commercio, Confindustria e l’Ambasciata italiana, con l’obiettivo di facilitare investimenti e cogliere le opportunità offerte dall’economia saudita, anche in settori in cui la filiera italiana sta affrontando difficoltà, come la moda.
Le due iniziative – il Memorandum e l’apertura dell’antenna – rafforzano dunque la presenza del Sistema Italia in una delle aree più strategiche del panorama globale, con l’ambizione di trasformare le opportunità della Vision 2030 in collaborazioni concrete per le imprese italiane.
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«Sono molto soddisfatta dell’approvazione all’unanimità in Parlamento del disegno di legge del governo che introduce il reato di femminicidio. È un segnale importante di coesione della politica contro la barbarie della violenza sulle donne. Aggiungiamo uno strumento in più a quelli che avevamo già previsto».
Lo afferma in un video il premier Giorgia Meloni, commentando il via libera definitivo alla Camera del ddl sui femminicidi.
Il presidente del Consiglio ricorda poi gli altri interventi, che vanno dal «rafforzamento del Codice Rosso» al raddoppio delle risorse «per i centri antiviolenza e per le case rifugio».
«Sono passi concreti che ovviamente non bastano, ma dobbiamo continuare a fare ogni giorno di più per difendere la libertà e la dignità di ogni donna».