In cinque anni l'indice azionario del settore Tlc è salito dell'1,7% contro il 56% di quello generale. L'esperto: «Adesso la rivoluzione digitale favorisce le fusioni e attira capitali». Nokia su del 60% dall'inizio del 2021.
In cinque anni l'indice azionario del settore Tlc è salito dell'1,7% contro il 56% di quello generale. L'esperto: «Adesso la rivoluzione digitale favorisce le fusioni e attira capitali». Nokia su del 60% dall'inizio del 2021.All'alba del 2000 le telecomunicazioni erano il settore del futuro. In Francia il più importante operatore Tlc locale, France Télécom, rappresentava la prima società per capitalizzazione e, analogamente nel nostro Paese, Telecom Italia sembrava destinata a fare grandi ricavi con la new economy. Vent'anni dopo, il settore soprattutto in Europa si è fortemente ridimensionato e fra i casi in maggiore difficoltà c'è proprio quello di Tim che continua ancora in queste settimane a toccare in Borsa nuovi minimi alla ricerca perenne della quadra fra rete unica, azionariato, governance, advisor e piani industriali di rilancio. In Europa, il business delle Tlc, dopo i successi iniziali, si è rivelato molto più complicato del previsto e le aziende hanno iniziato a farsi una concorrenza forsennata fra loro cercando di acquistare contenuti (come quelli calcistici) facendo lievitare i prezzi senza poi riuscire a monetizzarli.Il caso italiano verrà ricordato anche perché lo Stato nell'aprile 2018 ha deciso di entrare indirettamente nel capitale di Tim tramite Cassa depositi e prestiti con un 5% per «tutelare gli interessi di sistema» e la minusvalenza ora è di oltre il -50%. Il comparto, insomma, è al bivio in Borsa e basta confrontare l'andamento a cinque anni dell'indice azionario europeo generale (+56%) con quello del settore Tlc europeo (+1,7%) per capire il gap accumulato (Tim nello stesso periodo segna -50%). C'è chi, comunque, fra gli investitori a caccia di valore, sta guardando alle peculiarità del settore europeo perché intravede un potenziale di recupero. «A livello di rapporto tra il valore dell'impresa e l'utile Ebitda (al lordo di imposte, interessi, svalutazioni e ammortamenti, ndr) rispetto al mercato europeo complessivo, i rating sono al livello più basso da almeno 17 anni», spiega Salvatore Gaziano, direttore investimenti di Soldiexpert scf, «Questa situazione porta inevitabilmente le società di private equity a considerare acquisizioni nel settore o ad acquistare quote di minoranza. Inoltre, alcune trimestrali delle società Tlc europee più importanti mostrano margini di recupero della redditività e le società più specializzate nella costruzione e nella gestione delle reti 5G o delle torri sono fra quelle che mostrano i maggiori ritorni». Le azioni di Nokia sono salite di quasi il 60% da inizio anno. Cellnex ha aumentato sia il suo fatturato annuo sia gli obiettivi di guadagno di 100 milioni di euro a seguito di un aumento del 47% delle vendite nella prima metà dell'anno. Telefónica, la società di telecomunicazioni spagnola, ha realizzato un utile netto record di 7,7 miliardi di euro nel secondo trimestre grazie alla fusione nel Regno Unito con Virgin media e alla vendita delle sue attività di torri Telxius ad American tower. Deutsche Telekom ha puntato forte, anni fa, sugli Stati Uniti con T-mobile e sta avendo ragione come Orange (l'ex France Télécom) che ha fatto lo stesso nel continente africano, dove vede una crescita più forte e una maggiore marginalità.
Maria Rita Parsi (Imagoeconomica)
La celebre psicologa e psicoterapeuta Maria Rita Parsi: «È mancata la gradualità nell’allontanamento, invece è necessaria Il loro stile di vita non era così contestabile da determinare quanto accaduto. E c’era tanto amore per i figli».
Maria Rita Parsi, celebre psicologa e psicoterapeuta, è stata tra le prime esperte a prendere la parola sulla vicenda della famiglia del bosco.
La sede di Bankitalia. Nel riquadro, Claudio Borghi (Imagoeconomica)
Il senatore leghista torna sulle riserve auree custodite presso Bankitalia: «L’istituto detiene e gestisce il metallo prezioso in nome dei cittadini, ma non ne è il proprietario. Se Fdi riformula l’emendamento...»
«Mentre nessuno solleva il problema che le riserve auree della Bundesbank siano di proprietà dei cittadini tedeschi, e quindi dello Stato, come quelle della Banca di Francia siano di proprietà dei cittadini d’Oltralpe, non si capisce perché la Banca d’Italia rivendichi il possesso del nostro oro. L’obiettivo dell’emendamento presentato in Senato da Fratelli d’Italia, e che si ricollega a una mia proposta di legge del 2018, punta esclusivamente a stabilire il principio che anche Bankitalia, al pari delle altre Banche centrali, detiene e gestisce le riserve in oro ma non ne è la proprietaria». Continua il dibattito su misure ed emendamenti della legge di Bilancio e in particolare su quello che riguarda le riserve in oro.
Emanuele Fiano (Ansa)
L’ex deputato pd chiede di boicottare un editore ospite alla fiera patrocinata da Gualtieri e «reo» di avere un catalogo di destra.
Per architettare una censura coi fiocchi bisogna avere un prodotto «nero» ed etichettarlo con la dicitura «neofascista» o «neonazista». Se poi scegli un ebreo (si può dire in questo contesto oppure è peccato?) che è stato pure censurato come testimonial, hai fatto bingo. La questione è questa: l’ex parlamentare Pd, Emanuele Fiano, che già era passato alla cronaca come bersaglio dei pro Pal colpevoli di non averlo fatto parlare all’Università Ca’ Foscari di Venezia e contro il quale qualche idiota aveva mimato la P38, sta premendo per censurare una casa editrice colpevole di pubblicare dei libri pericolosi perché di destra. Anzi, di estrema destra.
Un frame del video dell'aggressione a Costanza Tosi (nel riquadro) nella macelleria islamica di Roubaix
Giornalista di «Fuori dal coro», sequestrata in Francia nel ghetto musulmano di Roubaix.
Sequestrata in una macelleria da un gruppo di musulmani. Minacciata, irrisa, costretta a chiedere scusa senza una colpa. È durato più di un’ora l’incubo di Costanza Tosi, giornalista e inviata per la trasmissione Fuori dal coro, a Roubaix, in Francia, una città dove il credo islamico ha ormai sostituito la cultura occidentale.






