2020-10-17
Le scuole nel caos a rischio chiusura fanno volare gli stracci tra gli alleati
Vincenzo De Luca e Lucia Azzolina danno i numeri. Per la grillina solo lo 0,75 % dei contagi campani è avvenuto tra i banchi, per il presidente dem oltre la metà. Chi mente? Intanto pure Attilio Fontana pensa alla didattica a distanza alternata.Volano stracci tra gli alleati di governo. ll governatore della Campania, il dem Vincenzo De Luca, sostiene che il 54% dei contagi vengono dalla scuola e chiude gli istituti fino al 30 ottobre. «Decisione gravissima e profondamente sbagliata e anche inopportuna», tuona la pentastellata Lucia Azzolina. Secondo il ministro dell'Istruzione, nella Regione retta da De Luca «solo lo 0,75% degli studenti è risultato positivo a scuola contro la media nazionale dello 0,80». Le scaramucce tra compagni di banco ottengono l'effetto di far sembrare pretestuose le misure adottate ieri dal riconfermato presidente campano di sinistra, che ha parlato di 611 positivi collegati alla scuola, su un totale di 1.127 nuovi casi registrati. Quindi più della metà. De Luca aveva fornito un elenco dettagliato, smentendo la percentuale dell'Azzolina. Dall'Asl Napoli 1 i contagiati erano 120, tra alunni e docenti; 110 quelli comunicati dalla Napoli 2; 250 dalla Napoli 3, ai quali si aggiungevano 70 casi connessi; 61 dalla Asl di Caserta. «Decine di questi contagi sono contatti diretti», informava l'unità di crisi territoriale. Sommando insieme i nuovi casi, il 54% che arrivano dalla scuola sembrano dare ragione a De Luca. Ma allora a barare sulle cifre è l'Azzolina? Di sicuro è vergognoso che vengano forniti dati così discordanti su un tema delicato come la sanità e il contagio Covid. In difesa della collega grillina è intervenuto il deputato del M5s, Luigi Gallo, con un tweet nel quale sostiene: «La scuola in questo momento è il luogo più sicuro in cui stare per mascherine, distanziamento e regole serie. De Luca con una sanità e un trasporto colabrodo fa pagare il conto a tutti i nostri figli mentre i negazionisti, senza la scuola, faranno movida tutto il giorno». Il governatore ha replicato alle tante voci contrarie spiegando che «in Campania non sono state chiuse le scuole, abbiamo deciso due settimane di didattica a distanza. Una scelta difficile, non presa a cuor leggero, ma era una delle misure necessarie da prendere, anche secondo gli epidemiologi. Ora dobbiamo usare responsabilmente queste due settimane per lavorare sull'aumento delle linee di trasporto e sulla differenziazione degli orari». Paolo Biasci, presidente della Federazione italiana medici pediatri, si augura che il provvedimento «non sia esteso successivamente e che la situazione si possa ridimensionare». Per Biasci, «forse le problematiche di un aumento dei contagi sono dovute probabilmente ad altre situazioni» e crede che si dovrebbe «approfondire, prima di prendere provvedimenti così importanti». Intanto ieri mamme, insegnanti, studenti e autisti di scuolabus hanno protestato contro l'ordinanza del governatore davanti alla sede delle Regione Campania, agitando uno striscione con la scritta «Oggi è il giorno più buio per la scuola». La foto di uno scolaro, seduto dietro a un piccolo banco e davanti alla sua primaria di Salerno, chiusa, sta facendo il giro del Web. Il ministro Azzolina non è tornata a parlare di percentuali diverse da quelle mostrate da De Luca, ma ha polemizzato sulla situazione nel primo giorno di chiusura degli istituti. «Oggi (ieri, ndr) gli studenti campani dove sono? In giro per le strade, i negozi i centri commerciali, ho visto le foto. Non credo siano luoghi più sicuri della scuola», ha commentato durante il convegno dei Giovani imprenditori. Sempre criticando la scelta del governatore, ha detto che «le scuole devono essere le ultime a chiudere, questo è il mio pensiero». Sottolineando che il «ministro dell'Istruzione non ha il potere di aprire le scuole né di chiuderle, la decisione se impugnare la scelta del governatore De Luca sarà di tutto il governo che ne parlerà, se lo riterrà opportuno e necessario», l'Azzolina ha aggiunto che «è stato un dolore vedere le immagini degli studenti campani in giro per le strade e non a scuola». Sulla sua pagina Facebook, il ministro afferma che «la didattica a distanza al 100%, così come chiesto in questi giorni da qualcuno, non aiuterebbe a tutelare la salute dei ragazzi che andrebbero comunque a soddisfare la loro legittima voglia di socialità in altri luoghi. Il nostro dovere, oggi più che mai, è invece proteggerli». Maddalena Gissi, segretaria nazionale della Cisl scuola, chiede scelte precise: «Se il governo vuole veramente tenere aperta la scuola si mettano in campo tutte le forze, dalla Protezione civile per fare tamponi rapidi, ai mezzi di trasporto dell'esercito per portare i ragazzi a scuola». Non solo, ma «se è vero che c'è un Cts capace di valutare le criticità e un commissario con poteri speciali, entrino in campo e si assumano la responsabilità di dare indicazioni e soluzioni», dichiara la sindacalista. La Dad rimane una delle questioni più discusse in questi giorni e in Lombardia, il governatore Attilio Fontana, dopo gli incontri con i sindaci e i capigruppo in Consiglio regionale, ha assicurato che «tutti ritengono sia necessario chiedere che si proceda a una didattica a distanza non assoluta ma parziale, che ci sia una possibilità di avere un'alternanza di didattica a scuola e a casa». Tra le proposte elaborate anche quella di «organizzare la distribuzione dell'inizio delle attività scolastiche», in modo da portare a una riduzione delle presenze nel trasporto pubblico» e quella di «richiedere al sistema universitario la possibilità di insistere sulla didattica a distanza con l'esclusione delle matricole e degli specializzandi».
Giorgia Meloni al Forum della Guardia Costiera (Ansa)
«Il lavoro della Guardia Costiera consiste anche nel combattere le molteplici forme di illegalità in campo marittimo, a partire da quelle che si ramificano su base internazionale e si stanno caratterizzando come fenomeni globali. Uno di questi è il traffico di migranti, attività criminale tra le più redditizie al mondo che rapporti Onu certificano aver eguagliato per volume di affari il traffico di droga dopo aver superato il traffico di armi. Una intollerabile forma moderna di schiavitù che nel 2024 ha condotto alla morte oltre 9000 persone sulle rotte migratorie e il governo intende combattere. Di fronte a questo fenomeno possiamo rassegnarci o agire, e noi abbiamo scelto di agire e serve il coraggio di trovare insieme soluzioni innovative». Ha dichiarato la Presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni durante l'intervento al Forum della Guardia Costiera 2025 al centro congresso la Nuvola a Roma.
Continua a leggereRiduci