2019-12-29
Carla Ruocco: «Le quote al Movimento io le verso ma il metodo Casaleggio non mi piace»
La presidente della commissione Finanze: «Paragone ha sbagliato i calcoli con la sua lista, sono indietro di soli tre mesi. Per la raccolta dei soldi era meglio il vecchio sistema: almeno si aiutavano le piccole imprese».Onorevole Ruocco buone feste. «Buone feste a lei. A cosa devo la chiamata, però?». Volevo farle alcune domande sulle sue indennità. Mi ha stupito trovare il suo nome nella lista di chi non ha pagato la quota di «restituzione» dello stipendio. «Ha stupito anche me. Perché ovviamente non è vero quello che è stato scritto». Perché lei dice di non avere a che fare con i furbetti che non si sono messi in regola sul sito Ti rendi conto?. «Ma quali “furbetti". Guardi, il mio amico Gianluigi Paragone si è divertito, per un giorno, a giocare a Equitalia 2, la vendetta». Ha fatto una lista di quelli che non hanno pagato in cui c'è anche il suo nome. «Eh no: ha fatto una lista di chi secondo lui non paga. Ma l'ha tratta dal sito, non ha fatto nessuna verifica. Almeno per quel che riguarda me - ma probabilmente anche per gli altri - ha preso una bella cantonata». Lui vi invita «a rispettare le regole». «Adesso le spiego. Premessa: la sottoscritta, nella passata legislatura, ha restituito più di 180.000 euro con un rigore e una meticolosità maniacale e certosina». Ci mancherebbe: ma quello, si potrebbe dire, era lo scorso anno. Come spiega la denuncia di Paragone sugli obblighi del 2019? «Io ho molta simpatia per Paragone, anche come professionista, ma in questa circostanza non ha approfondito. Se avesse chiesto, saprebbe quello che tutti noi sappiamo: e cioè che il sito non è aggiornato con gli ultimi dati che gli abbiamo fornito».Di quanto? «Per quel che riguarda me risulta indietro di tre mesi. Ma poi c'è un errore grave che è stato fatto da tutti. Siamo a dicembre, ma lo stipendio di dicembre non lo abbiamo ancora preso. Quindi non possiamo ancora rendicontare le spese di dicembre. Quindi al computo va tolto un altro mese». D'accordo: tuttavia, mi scusi se a questo punto cavillo, anche in questo caso mancherebbero due mesi. «Bene: allora partiamo dal fatto che se il sito venisse rendicontato sarei in ritardo di due soli mesi. Se qualcuno dicesse “la Ruocco non paga da un anno", e non sapessi nulla, di certo mi preoccuperei...». Ovvio. «Le spiego i motivi del ritardo. Mi è capitato pure di saltare la rata condominiale. Non è una cosa dell'altro mondo. Ma in Parlamento gli ultimi due mesi sono quelli del lavoro più duro, soprattutto in commissioni come la mia (Finanze, ndr)». Parla delle commissioni economiche impegnate per via della manovra? «Ovviamente! Ho avuto il decreto legge fiscale, approvato all'ultimo momento utile. E anche l'anno scorso in questo periodo lo avevo avuto e c'era stata una evidente tolleranza».Per questo motivo è arrivata con l'acqua alla gola, dice? «Ci siamo impegnati anima e corpo per il decreto fiscale. E se le piacciono le statistiche abbiamo lavorato - non solo io, ma tutto il mio staff - per quattordici ore filate. Un record».Lei mette la mani sul fuoco anche per i suoi colleghi? «Dipende per cosa. Un conto è essere in maniere trasparente in ritardo di due mesi. Altro è non aver versato». Bisognerebbe distinguere. «Ma così, trattando le cose in mondo superficiale, siamo finiti tutti nel mucchio».Le dico il sospetto che circola, tra voi stessi? «Dica pure». Che qualcuno, temendo la fine anticipata della legislatura, abbia pensato di farsi il tesoretto. «La cosa mi lascia perplessa, ma di quella “tesoretto" parliamo?». Un gruzzolo. «2.000 euro-3.000 euro di media al mese, per dieci mesi - ammesso che fossero nove mesi, e non lo sono - quanto fa?». Dieci o 15.000 euro. Sputaci sopra. «Ecco, per quella cifra le dico che il sospetto non ha senso: dovresti essere un matto per fare un calcolo così. Non conosco nessuno che vuole scappare all'estero con il malloppo. Al massimo ti ci puoi comprare un motorino!».Però ieri anche il Blog delle stelle - non Paragone - ha pubblicato un post molto perentorio in cui si legge: «Gli impegni devono essere mantenuti». E viene indicata la data del 31 dicembre come scadenza indifferibile. «Ovvio che il rendiconto non può essere calcolato con il mese di dicembre compreso». Le dico quale è l'altro sospetto che circola? Che molti non paghino per una forma di dissenso politico. «In che senso “dissenso"?». L'ex ministro Fioramonti per esempio spiega: «Io preferisco versare i miei fondi al tecnopolo di Taranto piuttosto che alla Casaleggio». «Guardi, anche su questo le voglio rispondere proprio in maniera chiara. Una cosa non posso nasconderla: la formula che c'era prima, dove i soldi andavano direttamente al fondo per il microcredito per le piccole imprese, io personalmente la preferivo…». Ah, ecco. «...Mi faccia finire: una cosa è darli al comitato di rendicontazione, altro è versare direttamente a un fondo di pubblica utilità». Traduco: preferirebbe il vecchio metodo, non è entusiasta di questa formula. «Se dovessi poter decidere in autonomia sarei più contenta di versarli direttamente a un conto di utilità pubblica. Quando ne discuteremo chiederò di indirizzarli così. Ma non uso certo questo alibi per non versare tutto quello che devo».Potrei chiederle: perché? «Perché decidiamo insieme. Mi piacerebbe che si facesse una riunione per destinare i versamenti in maniera trasparente e pubblica. Ma non mi dimentico nemmeno di come mai siamo arrivati a questo». Perché siete arrivati a questo?«Il Movimento ha dovuto costruire questo meccanismo indiretto per evitare che si verificassero nuovamente le anomalie del passato. Quelli che revocavano i bonifici apposta facevano davvero i furbetti. E non voglio nemmeno scherzare su questo tema». Domanda indiscreta. Ma lei, se non tornasse in Parlamento, come farebbe?«Non è indiscreta. Io fra l'altro non ho problemi perché un lavoro stabile ce l'ho». È un funzionario tributario all'Agenzia delle entrate. «Esatto. Ho un'occupazione molto affine al lavoro che ho svolto fino oggi in commissione Finanze. Tornerei a redigere le circolari e a occuparmi di questi temi dopo aver visto come funziona il percorso parlamentare». E quindi? «Diciamo che ho un'esperienza straordinaria di come funziona la macchina. La metterò a frutto, spero. Auguri!».