2018-08-29
Le donne del Me too si molestano tra di loro
Denunce, tradimenti, sms inviati ai giornali. Altro che carine e solidali. Nel melodramma di Asia Argento le leader del gruppo scaricano l'ex compagna di lotte con pugnalate e colpi bassi. Cercando continuamente lo scoop pur di mantenere alta la visibilità.Ciò che sorprende di più, negli sviluppi del movimento Me Too, è la sorpresa dei commentatori. Tutti stupefatti: ma come, erano così carine, solidali, non violente, gentili, sensibili. Ed ecco che.... Curiosi questi media, iperattenti a ciò che interessa loro, e ciechi e sordi sul resto. Perché si sapeva tutto, letteralmente, dalle prime parole. Come ha scelto, infatti, di chiamarsi il movimento contro Harvey Weinstein, l'orrendo abusatore di Hollywood? Me Too. Anche io. Anche io l'abusata, la vittima, la sfruttata, traumatizzata. Certo. Come qualsiasi psicologo però sa, le prime, importantissime parole dette in una relazione (o in una seduta analitica) sono una dichiarazione d'identità, in ogni significato. Compreso l'opposto. Quindi anche io, come te: l'abusante, il carnefice, e tutto il resto.Come del resto ci insegna un minimo di buon senso e di umiltà: chi non ha mai fatto male a nessuno? Per questo gli scribi e i farisei nel Vangelo di Giovanni se ne vanno senza scagliare pietre contro l'adultera, come cercavano di farsi dire da Gesù Cristo. Ma appunto, siamo lontani dai Vangeli e anche dal buon senso. Siamo a Me Too. Anch'io dovunque e comunque. Pur di essere al centro. Come vittima, ma anche carnefice; amica e nemica; ecologista e zoofila, e tanto altro. Comunque, al centro: dell'attenzione, delle approvazioni, delle critiche. Ma al centro.Una sindrome, questa, che non appartiene (siamo onesti) solo al movimento Me Too, che certo la sta interpretando magistralmente. Anche se a dire il vero non se ne può più; ma d'altra parte queste ragazze non sono mica lì per divertirci, sono lì per occupare il centro, e lo fanno con notevole determinazione e spregiudicatezza. Nulla le ferma, sul percorso che le porta a diventare lo scoop del giorno, o della settimana. Anche se per farlo devono andare al commissariato per denunciare l'amica e compagna di lotte, con corredo di screenshot, registrazioni e tutto il necessario, come ha fatto Rain Dove, fidanzata di Rose McGowan, la prima firmataria (con Asia Argento) del manifesto Me Too, per fornire le prove che anche Asia, ebbene sì, aveva abusato del ragazzo.Scoperte «sconvolgenti» come dicono i giornali, ma anche «dell'acqua calda», come si dice a Milano e altrove. Intanto perché tutta la psicologia che si è occupata della questione sa che l'abusato sviluppa la tendenza ad abusare. Ma poi (per introdurre considerazioni un po' più terra a terra e quindi vicine al «piano di realtà«) perché per un ragazzo che Asia Argento se la vede intorno da quando ha 12 anni il fatto che a 17 lei prenda l'iniziativa non è così sorprendente, né traumatizzante. Anzi, forse, una liberazione, comunque sia andata. Anche grazie all'abbondante gratifica per il disturbo poi versatagli dallo chef stellare fidanzato di Asia, l'unico uomo di mondo di tutta la storia (e purtroppo scomparso). Comunque, anche Me Too conferma il vecchio detto della umanissima Franca Rame, che di violenza se ne intendeva : «Il peggior nemico della donna è la donna». Qui nel gruppetto di testa di Me Too, su tre donne, McGowan, Dove e Argento, una ha denunciato l'altra alla stampa e l'altra alla polizia. Intanto però siamo qui a parlarne e loro sono «al centro».È questo il vero scopo (ci insegnano anche psichiatria e psicoanalisi) delle persone isteriche: lo racconta perfettamente Georges Charbonneau, psicoanalista fenomenologico a Parigi («La situazione esistenziale delle persone isteriche»). Che non sono solo le donne di Me Too: a tutti, uomini e donne può capitare, di solito per una o più emozioni forti, di scivolare verso una «posizione isterica» e lasciarsi catturare, oltre che dalla smania di centralità (non tanto verso altre persone quanto pubblica, sociale), dalla fame di intensità emotiva. Che non ha niente a che vedere con il sentimento, che invece spesso scarseggia, sopraffatto appunto dal grande spettacolo: le «grandi arie» tipiche dell'isteria.Le grandi donne, quelle vere, e i tanti uomini che giustamente se ne innamorano, lo sanno benissimo e stanno alla larga da queste adunate di persone in cerca di visibilità e potere. Come ha spiegato la grande Catherine Déneuve e le 100 firmatarie del bel manifesto opposto a Me Too, a favore della galanteria. Ma quella è un'altra storia. È quella dell'amore.
Il presidente di Assoprevidenza Sergio Corbello (Imagoeconomica)
Il presidente di Assoprevidenza Sergio Corbello: «Dopo il 2022 il settore si è rilanciato con più iscritti e rendimenti elevati, ma pesano precariato, scarsa educazione finanziaria e milioni di posizioni ferme o con montanti troppo bassi».