2020-10-17
Le assurde trovate dello Sceriffo
Gli ultimi divieti sono incomprensibili: ai ragazzi è vietato fare lezione in classe, ma possono giocare a calcetto nei circoli sportivi. Così si alimentano rabbia e confusione.In certi momenti sembra che quando si assumono ruoli istituzionali si venga improvvisamente colti da un seppur parziale deficit cognitivo. Mi si passi l'ironia, anche perché non intendo offendere nessuno. Capita però sempre più spesso che la politica, o meglio molti rappresentanti della politica che conta, prendano decisioni incomprensibili ai più. La «nuova» politica dovrà interrogarsi molto su questo virus che la colpisce da sempre. Anche perché pare non ci sia farmaco o vaccino capace di curare questa malattia: scrivere norme inapplicabili, imporre divieti che sono facilmente aggirabili, stabilire sanzioni che nessuno pagherà mai.Forse è questo il motivo per cui in politica quasi sempre le promesse restano promesse e gli illusi/delusi aumentano ad ogni tornata elettorale! Non mi piace generalizzare, anche perché spesso equivale a banalizzare argomentazioni serie. Prendiamo gli ultimi provvedimenti in tema di Covid, il Dpcm del 13 ottobre e l'ordinanza numero 79 del presidente della Regione Campania.Una premessa è doverosa e si deve fare correttamente. Nessuno pensa che ci troviamo di fronte a una situazione facilmente risolvibile. Trovare il giusto equilibrio tra diritto alla salute e necessità economico-sociali è cosa complicatissima. Ma oggettivamente alcune «uscite» della politica in tempi di pandemia da Covid 19 appaiono davvero incomprensibili.Da cotanti scienziati impegnati a livello centrale e periferico sarebbe lecito aspettarsi di più. Del finto divieto del governo per le partite di calcetto o sport di contatto già abbiamo scritto. Praticamente, nonostante il divieto, non è cambiato nulla. Anzi, una cosa è cambiata. I calciatori amatoriali per potersi divertire a giocare a calcetto ora dovranno pagare (oltre al campo) una quota per tesserarsi alle Associazioni sportive accreditate. Così si può giocare sul campo di calcetto e non temere controlli.Ebbene, anche il presidente della Regione Campania, in genere - soprattutto prima delle elezioni - molto attento a queste cose, ha fatto finta di niente, e l'altro ieri in tutta fretta dopo l'ennesimo balzo in avanti del numero dei contagiati, quasi sorpreso, ha ordinato: niente scuola, niente più feste, niente matrimoni. Ma secondo il punto 1.3 dell'ordinanza di De Luca «è sospesa (solo, nda) l'attività di circoli ludici e ricreativi; restano consentite le attività dei circoli sportivi, nell'osservanza dei relativi protocolli di settore per la specifica disciplina sportiva e nel rispetto delle norme del Dpcm 13 ottobre 2020».Quindi i ragazzi non possono andare a scuola (dove sono super controllati e tutelati), ma possono andare a giocare a calcetto dove i divieti vengono aggirati e i protocolli sanitari pure.Che dire: le premesse ci sono tutte. I nostri giovani in Campania non diventeranno certo degli scienziati, ma sicuramente alleveremo una bella «cantera» per le giovanili del Napoli o della Salernitana. Le misure a metà, il mezzo mezzo, come dice un politico che alterna inflessibilità a lassismo, servono solo a creare rabbia e confusione. A proposito, a quelli che stanno pensando alle formule della cosiddetta «Nuova Politica», mi permetto di dare un consiglio di buonsenso: metteteci pure un po' di sano, competente e autentico coraggio.Qualcuno lo dica anche al Presidente, della Regione ovviamente! Complimenti e avanti così! Siamo solo all'inizio e abbiamo un radioso futuro alle spalle.Catello MarescaSostituto procuratore generale di Napoli
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