2024-09-14
L’Anticorruzione indaga su Pesaro: «Cultura gestita senza trasparenza»
Il capo della Fondazione che chiedeva soldi al Comune era lo stesso vicesindaco.Chissà se nei salotti tv dove prezzemola distribuendo superiorità morale Matteo Ricci, ex sindaco di Pesaro, ora europarlamentare pd, porterà la sua città a esempio di corretta gestione delle politiche culturali. Sugli appalti nella Capitale della cultura 2024 ci sono un’indagine della Procura della Repubblica e soprattutto un severissimo pronunciamento dell’Anac - l’autorità Anticorruzione - che ha avviato «procedimento sanzionatorio per omessa adozione del piano triennale di prevenzione della corruzione e della trasparenza». All’attacco va tutto il centrodestra di Pesaro - da Fdi alla Lega, da Fi alle civiche Pesaro svolta e Pesaro giovani - che mettono nel mirino la Fondazione di Peschiera - è il braccio operativo dell’assessorato alla Cultura - la poca trasparenza sui bilanci e gli investimenti per Pesaro Capitale della cultura 2024. Nella conferenza stampa hanno sollevato un caso tra i tanti: «La Fondazione ha affidato il 3 maggio 2023 un incarico da 16.000 euro per la comunicazione di Pesaro 2024 alla società Lievito consulting. Nulla di illegittimo… però è la società di comunicazione di riferimento del Pd. Fondata da Francesco Nicodemo, oltre ad aver curato la campagna elettorale per il Pd nel Lazio e la comunicazione dei gruppi parlamentari del Pd, si è occupata nel 2024 della campagna di comunicazione di Ricci alle ultime europee e ora di Andrea Orlando in Liguria». La cosa che fa un po’ specie è che presidente della Fondazione è lo stesso assessore alla Cultura e vicesindaco di Pesaro, Daniele Vimini (Pd), da sempre braccio destro di Ricci. Daniele Vimini, presidente della Fondazione, chiede a Daniele Vimini, assessore che glieli concede, 4 milioni di contributi in due anni. In questo scambio di intima corrispondenza pare si facciano degli errori, come quando Vimini-Peschiera chiede 170.000 euro per Pesaro Capitale della cultura e Vimini-assessore ne assegna 500.000. Alla richiesta di spiegazioni in consiglio comunale l’assessore ha inviato il dirigente del servizio cultura, Gianni Galdenzi, che ovviamente ha detto: «Tutto ok». L’Anac la pensa diversamente. A denunciare «il sistema Pesaro» è l’avvocato Pia Pericci, che si è presentata alle ultime comunali con una lista civica. Sostiene nell’esposto, che ha attivato l’indagine dell’Anac: «La Fondazione si sta sottraendo volontariamente agli obblighi di trasparenza. Considerando le ingenti somme, frutto di contributi anche di Regione e Stato, che è chiamata a gestire per conto del Comune, la totale mancanza di controllo sull’utilizzo del denaro pubblico è un fatto gravissimo». Va detto che l’avvocato Pericci ha fatto avviare anche l’inchiesta della Procura e che per questo Ricci l’ha querelata. Sotto la lente dei magistrati penali ci sarebbe ad esempio l’appalto per la cosiddetta «Biosfera», che Ricci ha fatto sistemare in piazza del Popolo. Ebbene l’appalto per 629.000 euro più Iva venne aggiudicato dalla giunta presieduta da Ricci alla Artifact srl - ha due soli soci - che si è costituita il 7 settembre 2023, undici giorni prima che l’appalto, ovviamente senza gara, fosse assegnato. Andrea Biancani, anche lui dem, neosindaco che ha preso il posto di Ricci - eletto a giugno a Strasburgo - ha già tolto di mezzo la biosfera sostenendo: «Non possiamo spendere 120.000 euro all’anno tra condizionamento e luce per tenerla accesa, la sposto dalla piazza e poi se trovo la vendo». Ma intanto il Comune dovrebbe sborsare altri 70.000 euro per il trasloco. E non è finita. Perché ci sono altre assegnazioni di denaro soprattutto all’associazione Opera maestra, di cui è rappresentante Stefano Esposito, sotto inchiesta. Opera maestra ha avuto, tra gli altri, oltre 60.000 euro con affidamento diretto per dare vita alla «Sonoteca», che - sostiene Fdi - non è mai stata realizzata. Che Opera naestra stia a cuore al Comune e a Ricci sarebbe confermato dal fatto che RivieraBanca ha versato all’associazione 16.000 euro in tre anni. Il presidente della banca, Fausto Caldari, ha dichiarato: «Ci teniamo a dire di aver versato questi contributi dopo colloqui con l’amministrazione comunale. Abbiamo ricevuto ogni volta una lettera formale di richiesta con il relativo iban per effettuare il versamento». Che l’Anac sia solo all’inizio?
Sehrii Kuznietsov (Getty Images)
13 agosto 2025: un F-35 italiano (a sinistra) affianca un Su-27 russo nei cieli del Baltico (Aeronautica Militare)
La mattina del 13 agosto due cacciabombardieri F-35 «Lightning II» dell’Aeronautica Militare italiana erano decollati dalla base di Amari, in Estonia, per attività addestrativa. Durante il volo i piloti italiani hanno ricevuto l’ordine di «scramble» per intercettare velivoli non identificati nello spazio aereo internazionale sotto il controllo della Nato. Intervenuti immediatamente, i due aerei italiani hanno raggiunto i jet russi, due Sukhoi (un Su-27 ed un Su-24), per esercitare l’azione di deterrenza. Per la prima volta dal loro schieramento, le forze aeree italiane hanno risposto ad un allarme del centro di coordinamento Nato CAOC (Combined Air Operations Centre) di Uadem in Germania. Un mese più tardi il segretario della Nato Mark Rutte, anche in seguito all’azione di droni russi in territorio polacco del 10 settembre, ha annunciato l’avvio dell’operazione «Eastern Sentry» (Sentinella dell’Est) per la difesa dello spazio aereo di tutto il fianco orientale dei Paesi europei aderenti all’Alleanza Atlantica di cui l’Aeronautica Militare sarà probabilmente parte attiva.
L’Aeronautica Militare Italiana è da tempo impegnata all’interno della Baltic Air Policing a difesa dei cieli di Lettonia, Estonia e Lituania. La forza aerea italiana partecipa con personale e velivoli provenienti dal 32° Stormo di Amendolara e del 6° Stormo di Ghedi, operanti con F-35 e Eurofighter Typhoon, che verranno schierati dal prossimo mese di ottobre provenienti da altri reparti. Il contingente italiano (di Aeronautica ed Esercito) costituisce in ambito interforze la Task Air Force -32nd Wing e dal 1°agosto 2025 ha assunto il comando della Baltic Air Policing sostituendo l’aeronautica militare portoghese. Attualmente i velivoli italiani sono schierati presso la base aerea di Amari, situata a 37 km a sudovest della capitale Tallinn. L’aeroporto, realizzato nel 1945 al termine della seconda guerra mondiale, fu utilizzato dall’aviazione sovietica per tutti gli anni della Guerra fredda fino al 1996 in seguito all’indipendenza dell’Estonia. Dal 2004, con l’ingresso delle repubbliche baltiche nello spazio aereo occidentale, la base è passata sotto il controllo delle forze aeree dell’Alleanza Atlantica, che hanno provveduto con grandi investimenti alla modernizzazione di un aeroporto rimasto all’era sovietica. Dal 2014, anno dell’invasione russa della Crimea, i velivoli della Nato stazionano in modo continuativo nell’ambito delle operazioni di difesa dello spazio aereo delle repubbliche baltiche. Per quanto riguarda l’Italia, quella del 2025 è la terza missione in Estonia, dopo quelle del 2018 e 2021.
Oltre ai cacciabombardieri F-35 l’Aeronautica Militare ha schierato ad Amari anche un sistema antimissile Samp/T e i velivoli spia Gulfstream E-550 CAEW (come quello decollato da Amari nelle immediate circostanze dell’attacco dei droni in Polonia del 10 settembre) e Beechcraft Super King Air 350ER SPYD-R.
Il contingente italiano dell'Aeronautica Militare è attualmente comandato dal colonnello Gaetano Farina, in passato comandante delle Frecce Tricolori.
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