2020-04-08
L’amica brasiliana del pm Fresa: «Lui vittima, la violenta è la moglie»
Marcela De Paula, dipendente degli Esteri del Brasile, chiarisce i suoi rapporti con la toga della Cassazione «Lui si dichiarò ma io sto con un altro. Non può aver picchiato la consorte, perché è disabile. Lei piuttosto...».Non finiscono i colpi di scena nella storia di amore e botte che coinvolge il sostituto procuratore aggiunto della Cassazione Mario Fresa e sua moglie, la trentaduenne brasiliana Sarah Urbanetz. La donna l'11 marzo ha denunciato il marito per lesioni e tre settimane dopo è tornata a vivere con lui per il bene del figlio. Adesso, nella vicenda irrompe la bella Marcela De Paula, amica di entrambi, brasiliana anch'ella e presunta causa della lite tra i coniugi Fresa. La signora, che lavora presso il dipartimento di promozione della lingua e cultura del ministero degli Affari esteri del suo paese, dopo aver letto il nostro articolo su un presunto ménage à trois, ci ha scritto per raccontarci la sua verità. Che ha suffragato con numerosi allegati. Inizialmente ci ha solo raccomandato di non pubblicare le prove a supporto del suo resoconto e di non citare il nome del suo fidanzato (un diplomatico italiano). Dopo tre giorni, però, ci ha ripensato: «Per adesso, non posso autorizzarla a pubblicare niente a nome mio. A meno che lei non citi “una fonte anonima"». Il motivo? «Hanno minacciato di farmi causa se dovessi parlare con lei o con qualsiasi altra persona prima di andare in commissariato […] dobbiamo essere prudenti e aspettare fin quando mi chiamerà il pm. Non sappiamo cosa ci sia sotto tutto ciò». Marcela non ci ha voluto svelare chi l'avrebbe consigliata di tacere. Anche per questo riteniamo che sia importante riportare la sua prima «rettifica». Che consideriamo rilevante per i fatti denunciati e per i personaggi coinvolti. Nella prima mail la De Paula puntualizza il tipo di rapporto che la lega al magistrato. «Non ho una relazione col pg Mario Fresa. Veramente conosco il pg Mario Fresa da un bel po' di anni e tuttora siamo grandi amici, soprattutto perché sempre abbiamo condiviso le stesse idee politiche […] Le ricordo che ho una vita: un lavoro pubblico e rispettato, una figlia, un compagno che amo follemente e che uso il mio tempo libero per aiutare il prossimo». In un altro passaggio ha aggiunto: con Fresa «abbiamo condiviso una storia di amicizia stretta in passato, ma mai qualcosa che io veramente potessi considerare un rapporto amoroso». Ma il giudice avrebbe provato sentimenti diversi: «Mario effettivamente, dopo tanti anni di amicizia, diceva che si era innamorato di me e che non voleva sposarla, ma io e le persone intorno a noi lo abbiamo convinto (sbagliando) a sposarla. Nutrivo una sorta di pena verso quella donna che mi è sempre sembrata bisognosa di aiuto: non era istruita, non aveva lavoro». Per la nostra interlocutrice, purtroppo, «la signora Urbanetz ha letto i messaggi in cui io dicevo a Fresa che non doveva lasciare una donna nella settimana delle nozze perché per lei sarebbe stato troppo umiliante». Non è finita. «La signora Urbanetz si era arrabbiata perché Fresa le aveva detto di aver assunto un detective per pedinarmi e sapere di più di me e del mio compagno, se io mi fossi veramente fidanzata ecc. Se è vero o no, io sinceramente non lo so dire». Marcela ci confida che sulla ricostruzione della lite ha molti dubbi e che a suo giudizio andrebbe chiarita: «Come può sferrare un pugno a una donna tre volte più grossa di lui un uomo che è disabile e non riesce a stare in piedi senza stampelle o senza appoggiarsi al braccio di qualcuno?». E le violenze psicologiche? Le diete a cui Sarah sarebbe stata costretta a sottoporsi? «Ho letto che la signora Urbanetz diceva che Mario la incitava a dimagrire per diventare come me. È una follia! Lei è sempre stata in sovrappeso e questo non è mai stato un problema per Mario». La trentaseienne carioca ci offre altri retroscena della lite: «Fresa, nei due giorni precedenti la supposta aggressione, avrebbe inviato un messaggio al vecchio avvocato chiedendo informazioni per annullare il matrimonio con la Urbanetz. Il giorno prima, durante una lite, sembra che lui si sia fatto male al piede e sia stato visitato dal fisioterapista. Non voleva andare dal medico per paura del coronavirus». In ogni caso le lesioni del 10 marzo sarebbero l'epilogo di una relazione complicata, in cui non ci sarebbero un solo carnefice e una sola vittima: «La signora Urbanetz è una donna un po' problematica che ha paura di perdere il figlio. […] Ha conosciuto Fresa in un momento in cui lui era molto depresso. La mia amicizia con Mario è iniziata quando lui mi ha chiesto aiuto. Mi riferiva continuamente che la ragazza lo aggrediva (anche fisicamente) e che era ossessivamente gelosa. Gli toglieva le stampelle (lui è disabile da quando è bambino), lo chiudeva in casa (cosa di cui Fresa si lamenta in una delle chat, ndr), entrava nelle sue mail e nel suo telefono e chiamava sempre tutte le sue ex ragazze». Insomma una vita d'inferno. Complicata dal vissuto del giudice, il quale, oltre ad avere problemi di deambulazione, sarebbe stato coinvolto in un grave incidente in cui «hanno perso la vita la madre e l'unica sorella».Alcune persone vicine a Fresa ci avevano anticipato l'esistenza di informazioni «sensibili» sulla moglie del pm e che erano pronte a divulgarle se la donna avesse continuato a recitare la parte della vittima. Forse si tratta degli stessi «scheletri nell'armadio» che la De Paula tira fuori con noi, quando ci fa sapere che la Urbanetz «sembra non aver un passato pulito»: «Fresa mi ha raccontato che la signora Sarah avrebbe omesso, per entrare a lavorare in ambasciata (ha fatto per qualche mese la sostituta in portineria), dove richiedono la fedina pulita, che era stata espulsa dall'Italia, in seguito al coinvolgimento in una rissa» quando «era “clandestina"». I fatti risalirebbero a una decina di anni fa. La donna ci invia alcune foto scaricate da Facebook che immortalano Sarah con un'amica di Viterbo, Deuriana, la quale era con lei «quando c'è stata la rissa» e che «magari saprà qualcosa del primo matrimonio di lei». Infatti le peripezie della Urbanetz non sarebbero finite. «In seguito lei viene espulsa ufficialmente dell'Italia […], ma riesce a rientrare, sembra, dopo un matrimonio “combinato" per ottenere i documenti “puliti", sempre secondo Fresa». Pare che questo marito italo brasiliano, di nome Marcelo, fosse coinvolto in qualche brutto giro e adesso si troverebbe fuori da territorio italiano, forse a Londra. «Fresa mi ha detto solo che vivevano a Viterbo e che lei si sarebbe nascosta (non lo so bene se a causa della rissa o della clandestinità) a Caprarola. E che prima la Urbanetz abitava a Civitavecchia». A questo punto, però, la scrivente ci mette in guardia: queste sono tutte cose raccontate dal sostituto procuratore generale e potrebbero essere bugie. «Ieri ho scritto un messaggio su Fb, dicendo alla Urbanetz che se è una vittima, io sarò senza dubbio della sua parte. Se lui l'ha picchiata è una cosa veramente molto triste, anche se Fresa diceva che lei aspettava questo per diventare ricca e ricattarlo».I ricordi continuano: la toga avrebbe «portato il fratello di Sarah in Italia (lui lavorava come Uber in Brasile) ed è riuscito ad avere il permesso di soggiorno per motivi umanitari. Secondo la Urbanetz, il fratello rischiava la vita in Brasile, a causa del lavoro che svolgeva». Marcela non ci sta: «Io aiuto anche i rifugiati e non ho mai visto nessuno riuscire a ottenere questo tipo di permesso perché era un autista di Uber, in Brasile! Uber è legale in Brasile. Non mi quadra». Ma c'è un ultimo intreccio degno di una soap opera sudamericana che la De Paula mette per iscritto: «Prima che la Urbanetz si trasferisse a casa di Fresa, lui conviveva con la zia di lei (ovviamente non si parlano più)», una certa Marcia. «Ci sono anche dettagli in questa storia che, per paura, adesso non posso raccontare. Per mandare via questa donna, in Brasile, hanno fatto delle cose molto brutte. Ho paura, signor Amadori. Anche la mia famiglia ne ha». La tranquillizziamo e le assicuriamo che magistrati e giornalisti vorranno lumeggiare tutta questa storia.