2022-03-24
L’abbigliamento di lusso non teme né l’inflazione né l’incertezza politica
La moda dedicata al target più abbiente ha registrato un calo eccessivo nell’ultimo trimestre. Il segmento resta un’opportunità, perché al momento diversi titoli hanno quotazioni vantaggiose destinate poi a salire.Per il settore dell’abbigliamento il 2022 non è iniziato alla grande. L’invasione della Russa in Ucraina, purtroppo, ha condizionato negativamente lo scenario attuale, soprattutto in Europa.Senza prendere in considerazione quest’anno, però, il mondo dei vestiti di lusso viene da un triennio molto positivo, anche se di recente sta pagando nel breve termine il ritorno a valutazioni finanziarie più realistiche. Al contrario, quello dell’abbigliamento casual e sportivo paga il timore che la domanda possa cadere e soprattutto in Cina i colossi del settore come Nike e Adidas hanno visto un forte calo delle vendite.«L’inflazione elevata nel settore del lusso è vista come qualcosa più facile da ribaltare nei prezzi al cliente e per questa ragione, nonostante i multipli più elevati, questo settore resta fra quelli più osservati», dice Salvatore Gaziano, direttore investimenti di SoldiExpert Scf. «Ciononostante, la minore crescita economica della Cina (uno de mercati chiave) e il potenziale di restrizioni sui virus possono avere un impatto sulle vendite, in particolar modo nei negozi fisici».Niente paura, insomma, se l’inflazione e l’incertezza possono scoraggiare i consumi. Questo potrebbe avvenire solo per una clientela di fascia più bassa, mentre, fanno notare da Barclays, i beni di lusso hanno sempre fatto molto bene in tempi di stagflazione, quelli che stiamo vivendo e in cui, per fronteggiare gli effetti di un aumento dei prezzi, dobbiamo accettare un rallentamento dell’economia. Ad ogni modo, secondo uno studio di Barclays, il comparto dei beni di lusso ha registrato un calo eccessivo nell’ultimo trimestre e quindi il segmento resta una «opportunità», poiché il settore ora quota a un rapporto prezzo/utili pari a 20, a sconto del 21% rispetto alla media a cinque anni. Detto in parole povere, al momento molti titoli hanno prezzi vantaggiosi destinati a salire. Inoltre, l’esposizione al mercato russo del settore dell’abbigliamento e del lusso in generale non è molto elevata (meno del 3% degli utili, complessivamente), il che - di questi tempi - può essere molto positivo per gli investitori. Alla fine, basta dare uno sguardo ai più promettenti titoli del settore per capire quale piega stia prendendo il mercato. Nel medio periodo i rendimenti sono stati tutti positivi. Il titolo Hermes International, ad esempio, negli ultimi tre anni è cresciuto del 111,5%, poco di più rispetto al 104% di Lvmh. Bene anche Brunello Cucinelli, che in 36 mesi è cresciuto del 72,7%.Anche per chi ama fondi comuni ed etf, l’offerta non manca ed è in grado di dare buone soddisfazioni ai risparmiatori. Il Lyxor Msci World Consumer Etf, ad esempio, a tre anni è cresciuto del 64% (nonostante una perdita del 10,5% nel 2022). Andamento simile per l’Invesco Consumer Discretionary Etf, cresciuto del 66% (con un crollo del 10,5% nel 2022). Tra i fondi comuni c’è anche il Pictet Premium Brands, in salita del 57,8% in 36 mesi, con un crollo dell’11% quest’anno.
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