2022-05-03
La versione di Lavrov: «Mercenari e ufficiali Nato anche nell’acciaieria»
Il «Signor no» del Cremlino su Rete 4 ha allontanato l’incubo atomico. Ha accusato l’Occidente di «fake news» e di favorire l’escalation. E si è detto «deluso» dall’Italia.Chi si aspettava che il ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov, intervistato da Giuseppe Brindisi nel corso della puntata domenicale di Zona Bianca, su Rete 4, sfruttasse l’occasione per mandare segnali distensivi, è rimasto deluso. Lavrov che per la sua intransigenza è detto anche «Mister Niet» («Signor no»), non ha fatto altro che mentire e ribadire concetti cari alla propaganda russa, che sono intrisi di teorie cospiratorie. Una su tutte è quella che racconta che «anche Hitler aveva origini ebree, i maggiori antisemiti sono proprio gli ebrei. La nazificazione in Ucraina esiste». Lo storico Amedeo Osti Guerrazzi, all’agenzia Agi ha dichiarato: «Sono esternazioni che si nutrono di leggende metropolitane e di complottismi nati in ambienti neonazisti e negazionisti, tesi a dimostrare che ammesso che ci sia stato un Olocausto la colpa è da ricondurre agli ebrei, trasformandoli quindi da vittime in carnefici». Il ministro degli Esteri russo non ha mancato di accusare i giornalisti occidentali di raccontare il falso, ad esempio sulla possibilità che in questa guerra possano essere usate armi nucleari: «I mass media e i politici occidentali travisano ciò che viene detto dalle istituzioni russe. Quando mi chiedono quanto siano reali queste minacce io rispondo sempre così: la Russia non ha mai interrotto gli sforzi per raggiungere gli accordi che garantiranno il non svilupparsi di una guerra. Abbiamo proposto ai nostri colleghi americani di ripetere ciò che era stato detto da Michail Gorbaciov e Ronald Reagan nel 1987 e accettare una dichiarazione che confermi che una guerra nucleare non avrebbe vincitori. Non siamo riusciti a convincere l’amministrazione Trump ma l’amministrazione Biden era d’accordo. E nel 2021 a Ginevra Putin e Biden hanno accettato questa dichiarazione, su nostra iniziativa. C’era anche una proposta di Putin di convocare un summit dei cinque membri permanenti del consiglio di sicurezza dell’Onu ma gli Stati Uniti e la Gran Bretagna rallentano». E il 9 maggio che accadrà, la Russia dichiarerà la guerra totale? «I nostri militari non pianificano le azioni in base a una data. I ritmi dipendono dalle necessità di minimizzare i rischi per i civili e per i militari russi».E che ne pensa dell’Italia Sergej Lavrov? Nel ricordare che lui non ha nessun problema con il popolo italiano ha precisato: «L’Italia è in prima fila tra coloro che non solo adottano sanzioni anti russe ma anche tutte le iniziative in questo senso. Purtroppo all’inizio è stata una sorpresa ma adesso ci siamo abituati al fatto che l’Italia può essere anche questo, forse questa è la verità, non lo so. Mi sembrava che il popolo italiano e l’Italia avessero un approccio un po’ diverso rispetto al mondo e all’equità e che sapessero distinguere il bianco dal nero. Non voglio sbagliarmi qui, alcune dichiarazioni di alcuni politici italiani per non parlare della stampa sono davvero andate oltre le buone norme diplomatiche e dell’etica giornalistica».Ma in Ucraina agiscono mercenari occidentali come i russi sostengono? Secondo Lavrov, «tutte le polemiche riguardo la presenza di mercenari del battaglione Wagner servono a distogliere l’attenzione su ciò che fanno i nostri colleghi occidentali. E la situazione riguardo lo scontro nell’acciaieria Azovstal di Mariupol e i desideri isterici di Zelensky, del suo entourage e dei suoi partner occidentali di far uscire queste persone, ha a che fare con il fatto che sono presenti mercenari e ufficiali occidentali tra le fila dei radicali ucraini». E le prove di tutto questo? Non pervenute. Sarebbe stato bello che qualcuno avesse ricordato all’ineffabile Lavrov che la milizia privata Wagner che combatte nel Donbass, è di proprietà dell’oligarca Evgeny Prigozhin , noto come «il cuoco di Putin». E i missili contro la popolazione civile? Qui Lavrov si è superato: «Noi abbiamo sempre avvertito, quando il presidente Putin ha parlato dell’inizio di questa “operazione speciale”, che i target sarebbero stati infrastrutture militari che si trovano in Ucraina. E che sono utilizzate per fare pressione sulla popolazione civile e sono una minaccia per la Russia. Attacchiamo i target militari per privare i radicali ucraini e il regime ucraino di rafforzare la propria posizione bellica. Questo è chiaro». Ma la domanda è: perché Lavrov dopo decenni di politica internazionale ad alti livelli ha recitato la parte del «polezny durak» (dal russo idiota utile)? Perché tiene famiglia, o meglio famiglie, alle quali ha intestato ha un patrimonio che si aggira intorno ai 20 milioni di euro? E 12 di questi milioni se li starebbe godendo la figlia dell’amante di Lavrov che vive nel lusso a Londra? Dopo essere stato travolto dalle polemiche, ieri sera il conduttore di Zona bianca, Giuseppe Brindisi, si è difeso dalle accuse su Radio 105: «Mi aspettavo che l’intervista a Lavrov avrebbe avuto un’eco molto grande, non credevo che questa eco provasse a travolgere un po’ anche me. Io credo di aver fatto essenzialmente il mio mestiere. Il mestiere del giornalista è portare le notizie e se guardo a quello che sta succedendo da ieri sera a oggi un po’ di notizie le ho portate».
Palazzo Berlaymont, sede della Commissione europea (Getty Images)
Manfred Weber e Ursula von der Leyen (Ansa)
Il cancelliere tedesco Friedrich Merz (Ansa)