2018-10-23
La verità sulle foibe arriva al cinema. Norma Cossetto finisce in un film
A novembre nelle sale Red land, dedicato alla tragica vicenda della giovane italiana violentata e gettata nelle cavità carsiche dai partigiani titini. Un'opera coraggiosa per una delle pagine buie della nostra storia.«E allora le foibe?», recitava una grottesca gag di qualche anno fa di Caterina Guzzanti, come a dire che della tragedia vissuta dagli italiani sul confine orientale se ne stava parlando tanto, pure troppo, facendone addirittura un argomento da cavalcare a sproposito. Proprio quella battuta, in realtà, testimoniava il triste destino postumo di quella memoria, semplicemente negata, finché è stato possibile, poi direttamente ridicolizzata, senza mai passare per la fase della normale metabolizzazione del lutto nazionale. Fortunatamente, però, c'è ancora qualcuno disposta a raccontarla, quella verità. Il 15 novembre uscirà nei cinema Red land (Rosso Istria), opera prima del regista argentino Maximiliano Hernando Bruno, con attori del calibro di Franco Nero e Geraldine Chaplin (figlia di Charlot in persona). La prima sceneggiatura, acquistata dalla produzione della Venice Film, è del regista padovano Antonello Bellucco, che da sempre ha puntato la sua macchina da presa su soggetti forti e dimenticati. Il film, che per la prima volta mostra un infoibamento, con scene che vengono descritte come molto crude, ha avuto il contributo di Rai Cinema e sarà presentato in anteprima a Roma il 6 novembre. Poi, il 9 novembre, verrà proiettato a Trieste, dove la ferità è ben più impressa nella memoria cittadina. La pellicola è ambientata nel settembre del 1943, nei giorni in cui nei territori italiani martoriati dalla guerra scoppia il caos: il maresciallo Pietro Badoglio, capo del governo italiano, chiede ed ottiene l'armistizio da parte degli angloamericani e unitamente al Re fugge da Roma, lasciando l'Italia allo sbando. L'esercito non sa più chi è il nemico e chi l'alleato. Il dramma si trasforma in tragedia per i soldati abbandonati a se stessi nei teatri di guerra ma anche e soprattutto per le popolazioni civili istriane, fiumane, giuliane e dalmate, che si trovano ad affrontare un nuovo nemico: i partigiani di Josip Tito che avanzano in quelle terre, spinti da una furia anti italiana che spesso travalica l'ideologia stessa, tant'è che nelle foibe, a dispetto di una vulgata antifascista, non finiscono certamente solo i fascisti. In questo drammatico contesto storico, il film si sofferma sulla figura di Norma Cossetto, ragazza ventitreenne, studentessa all'Università di Padova, fidanzata con un ufficiale di marina, in procinto di preparare la tesi sulla sua terra istriana, dal titolo «Rosso Istria». Un riferimento involontariamente e tragicamente profetico, dato che il rossore in questione aveva a che fare con i giacimenti di bauxite della zona, ma solo poco dopo diventerà quello del sangue versato da tanti italiani innocenti. Come Norma, che finirà barbaramente violentata e uccisa dai partigiani titini, per la sola colpa di essere italiana. A Norma Cossetto venne conferita la medaglia d'oro al valor civile dal presidente Carlo Azeglio Ciampi. Una targa in suo ricordo è presente all'interno del Palazzo Bò dell'Università di Padova. Riconoscimenti che lascerebbero pensare a una memoria ormai acquisita, entrata pacificamente nell'immaginario collettivo. E invece non è così, dato che a Padova, per esempio, per ben due volte è stata vietata la presentazione del fumetto Foiba rossa, dedicato proprio alla storia della Cossetto, a causa della minaccia dei centri sociali. Il senatore Maurizio Gasparri, che ha seguito la gestazione dell'opera sin dagli inizi, ricorda tuttavia che un'altra opera sulle foibe destinata al grande pubblico esiste: «Nel 2005», spiega, «uscì in Rai Il cuore nel pozzo, una fiction che io, che all'epoca ero ministro, cercai di sostenere. Ora arriva un'opera per il cinema, uno squarcio su una verità ignorata che vede la luce grazie a un'opera coraggiosa. E dato che la Rai ha dato il suo contributo, mi auguro che il film possa anche essere proiettato nelle scuole».