2018-04-02
La vera storia dell’hotel con 2.700 clandestini
A Porto Recanati hanno trovato i resti di più cadaveri vicino a un edificio di 17 piani che ospita migliaia di persone. Una zona franca in mano a 25 etnie che hanno occupato 480 appartamenti. Sparizioni, spaccio, latitanti. Le richieste di sgombero? Cadute nel vuoto.Cosa raccontate, voi, sei piedi sotto terra, voi, 1.000 miglia sopra le ipocrisie? Perdonerà Edgar Lee Masters se serve parafrasare Spoon River Antology; non c'è un altro modo per dire di qualcosa di terribile ed emblematico come la discarica di cadaveri scoperta a Porto Recanati - spiagge affollate d'estate e rifugio di puttane in inverno, a pochi chilometri da Macerata - in un campo dove si affaccia l'Hotel House. È un monumento di 17 piani e 480 appartamenti al fallimento delle politiche d'immigrazione e di integrazione. Dormono su quella pianura assolata che sta in faccia all'Adriatico chissà quanti. Chi sono? Forse una ragazzina di 15 anni scomparsa otto anni fa e di cui nessuno più si è interessato, forse bambini nati per sbaglio e soppressi perché d'incomodo, forse migranti clandestini mai esistiti per lo Stato e che ora riemergono dalla terra: frammenti d'ossa, tessere scarnificate del mosaico dei senza volto, delle vite buttate. Scavano da tre giorni e hanno trovato oltre 50 pezzi d'ossa compatibili almeno con due cadaveri, ma forse il censimento della discarica di esseri umani va aggiornato. Le ossa sono in un pozzo per l'irrigazione abbandonato da anni, ma sono sparse anche nel campo. In linea d'aria fanno 100 metri dalla frontiera della legalità: l'Hotel House che conserva ancora un portiere - ovviamente abusivo - dopo che un altro nel 2015 è morto non si sa come, precipitando dall'ottavo piano. Moustafa Diop, il portiere, è categorico: «Qui lo sanno tutti delle ossa, ma nessuno parla. Questa cosa è una bomba». Viene da domandarsi se a Macerata davvero la legge sia uguale per tutti. Se ci sono di mezzo gli immigrati regolari o meno non la giustizia va a rilento. Da un anno si aspetta di sapere se il Gus - la fabbrica dell'accoglienza -, sospettato di avere evaso il fisco per decine di milioni, andrà a processo.La Finanza ha denunciato ogni sorta di reato fiscale, eppure la Procura tace. Egualmente lo Stato ha taciuto di fronte a decine di richieste di sgombero forzato dell'Hotel House. Lì si consumano reati quotidiani, lì si nascondono latitanti e spacciatori, lì da anni la legge è sospesa, anzi sbeffeggiata. Ancora una volta è stata la Guardia di finanza a scoprire un primo femore sbianchito dal sole in mezzo a quel campo di Porto Recanati. Da lì è partita l'inchiesta e stavolta Giovanni Giorgio, procuratore capo di Macerata, ha aperto l'inchiesta per omicidio contro ignoti. Dai polverosi fascicoli della giustizia è riemerso un caso: quello di Cameyi Mosammet, una ragazzina del Bangladesh di soli 15 anni che viveva con la famiglia ad Ancona, scomparsa nel 2010. Svanita nel nulla dopo aver varcato le porte dell'Hotel House. A portarcela era stato il suo fidanzato Monir Kazi, anche lui bengalese. C'è una registrazione video che li riprende. Ma su Monir nessuno aveva indagato. Così l'allora competente procura di Ancona archiviò il caso e nel frattempo Monir s'è fatto di nebbia. Ora da quel campo sono riemerse ossa compatibili con Camy - come la chiamano ancora in famiglia- ma soprattutto una scarpa da tennis bianca, una maglietta da ragazzina sempre bianca, un brandello di foulard che quasi certamente erano di Camy.L'Hotel House non è un luogo: è una zona franca totalmente in mano a 25 differenti etnie, che hanno occupato gli appartamenti di una speculazione edilizia della fine degli anni Sessanta. Lì carabinieri e polizia non entrano. Si sono fatte retate spettacolo: dopo due giorni tutti fuori. Quell'immenso edificio a croce dove ora non c'è l'acqua e dove gli allacci alla corrente sono abusivi fu benedetto dai cardinali e dai notabili democristiani; era il sogno della casa al mare. È diventato il ricettacolo di tutti i disperati che approdano in Italia. Lì ci stanno 2.700 persone, 700 sono minorenni: alcuni cresciuti qui. Una parte dei minori non accompagnati che arriva con i barconi approda qua. In questo edificio che è una croce, ma non di redenzione. Ci hanno fatto anche un film per raccontare come i ragazzi vivono integrati! La verità è che l'hotel House è peggio dello zoo di Berlino, è una vergogna nazionale, approdata anche Bruxelles.Il sindaco di Porto Recanati, Roberto Mozzicafreddo, eletto due anni fa dopo un lungo commissariamento, cerca di minimizzare: «Non è detto che questi fatti siano ricollegabili all'Hotel House. L'integrazione funziona, abbiamo il 21% di immigrati sull'intera popolazione, ma la città è tranquilla». Tra un po' parte la stagione dei bagni e lui con orgoglio fa sventolare la bandiera blu della spiaggia pulita. Di quella bianca della resa dello Stato non vuole parlare. Eppure anche il difensore civico regionale Andrea Nobili, avvocato di stretta osservanza Pd, ha dovuto ammettere: «L'hotel House è un'emergenza nazionale e c'è una grave carenza che riguarda i minori».Non meno allarmate le parole di Paolo Arrigoni, neosenatore e coordinatore regionale della Lega: «Il ministero dell'Interno deve intervenire, la situazione dell'Hotel House è intollerabile, Porto Recanati ha il record di immigrati regolari e no, in estate all'hotel House arrivano anche i venditori ambulanti abusivi, fino a 3.500 persone in un palazzo fatiscente e senza nessun controllo. È ora che il Pd la smetta di mettere sotto il tappeto la polvere della vergogna del fallimento delle politiche di accoglienza. All'hotel House c'è il sospetto che si sia ripetuto l'orrore di Pamela Mastropietro». Già, Pamela. La ragazza uccisa a Macerata e fatta a pezzi. Pare che sia stato solo Innocent Oshegale e dunque gli altri due arrestati starebbero per essere scagionati. I Ris avrebbero contraddetto le linee d'indagine della Procura. Ma Giovanni Giorgio si è affrettato a far sapere che non è così. Ora s'aggiunge la discarica dei cadaveri. Forse la Procura di Macerata diverrà un pool per indagare sui reati legati all'immigrazione clandestina. Per ora però ci sono crimini, ma mancano i colpevoli.
Alessandro Benetton (Imagoeconomica)