2019-09-03
La vera storia della «macchina dei ricordi»
A Bibbiano non si praticava l'elettroshock sui piccoli. Claudio Foti e soci avrebbero utilizzato la terapia Emdr. Ma Isabel Fernandez, autorità europea in materia, spiega perché non avevano le competenze necessarie: «Solo un corso di formazione di tre giorni».«A Bibbiano fanno l'elettroshock ai bambini». Questa frase l'abbiamo letta varie volte nei primi giorni dell'inchiesta «Angeli e demoni». Dalle informazioni sommarie apprese dai media alla fine di giugno era scaturito un equivoco: sembrava infatti che i terapeuti del giro di Hansel e Gretel somministrassero scosse elettriche ai minorenni per indurre falsi ricordi. Non era vero, come hanno subito chiarito anche gli investigatori di Reggio Emilia. In molti hanno utilizzato questo equivoco per sostenere che, su Bibbiano, fossero state sparse falsità di proposito al fine di infangare i protagonisti della vicenda. In realtà, le cose stanno in maniera differente. A quanto risulta - e stando a quanto hanno spiegato gli stessi terapeuti di Hansel e Gretel - su una bimba è stato utilizzato un dispositivo chiamato Neurotek, il quale non dà affatto la scossa, al massimo trasmette vibrazioni. Tale macchinario - creato negli Stati Uniti - sarebbe stato utilizzato per una terapia chiamata Emdr, la cui efficacia è scientificamente dimostrata da fonti autorevoli (ad esempio la rivista Nature).Il punto, però, è che anche riguardo a questa terapia (o, meglio, al modo in cui veniva utilizzata a Bibbiano) c'è molto da chiarire. Foti ha spesso fatto riferimento all'Emdr, lo cita per esempio nei comunicati di presentazione dei suoi master sul trattamento dei traumi. Ma, a quanto risulta, non è esattamente la persona più titolata a parlarne. L'Emdr (dall'inglese Eye movement desensitization and reprocessing, Desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i movimenti oculari) è «un approccio terapeutico utilizzato per il trattamento del trauma e di problematiche legate allo stress, soprattutto allo stress traumatico». A chiarirlo è il sito (www.emdr.it) dell'associazione Emdr Italia, presieduta dalla dottoressa Isabel Fernandez (che presiede anche l'associazione Emdr Europe). Dal 27 al 29 settembre, questa associazione terrà un grande congresso a Milano, a cui parteciperanno migliaia di professionisti. È proprio la dottoressa Fernandez ad aiutarci a fare chiarezza sull'Emdr e su quanto accaduto a Bibbiano. «Siamo una società scientifica accreditata presso il ministero della Salute e siamo anche consulenti per le linee guida sul trauma e i disturbi post traumatici», dice la dottoressa. «Abbiamo formato 17.000 psicoterapeuti in Italia, psichiatri e psicologi abilitati alla psicoterapeuta. L'Emdr è una delle terapie più efficaci in circolazione, viene usata negli ospedali, nelle Asl, dalle Forze armate… A marzo siamo stati premiati dal presidente Sergio Mattarella per gli interventi che abbiamo fatto, tra cui quelli sulle vittime del ponte Morandi».Ma come funziona, tecnicamente, l'Emdr? «Quando c'è un'esperienza traumatica, ad esempio quella che ha vissuto chi ha assistito al crollo del ponte Morandi, si attivano fortissime reazioni da stress, parliamo di “situazioni di stress estremo". Il cervello non riesce a rielaborare quello che è successo. L'esperienza rimane nella memoria immagazzinata e codificata con tutte le immagini, con il dolore e la sofferenza che ha provocato. Con il tempo, a far soffrire non è più l'evento traumatico, ma il ricordo dell'evento. L'Emdr lavora sull'elaborazione del ricordo, sul modo in cui l'esperienza è rimasta immagazzinata nella memoria, in modo che questo ricordo perda la sua carica emotiva negativa». In effetti l'Emdr è uno dei metodi terapeutici più efficaci per il trattamento dei disturbi post traumatici. Agisce rapidamente, in poche sedute offre già dei risultati e permette a chi soffre di stare meglio. «Viene utilizzato normalmente anche nei casi di abusi», prosegue la dottoressa Fernandez, «anzi è una delle terapie consigliate. Al nostro congresso ci sarà un forum dedicato a questo tema». Ciò che l'Emdr non permette di fare è di cancellare i ricordi. Insomma, a Bibbiano non c'era alcuna «macchinetta dei ricordi». Anzi, a dirla tutta per l'Emdr non serve nemmeno una macchina.«Al paziente si chiede di richiamare il ricordo traumatico. Si lavora su tutti gli aspetti del ricordo. E nel momento in cui il paziente ha richiamato alla mente il ricordo si fa questa stimolazione destra/sinistra dei movimenti oculari. Sono gli stessi movimenti della fase Rem del sonno. Si guidano gli occhi, si fa seguire la mano al paziente con gli occhi: si chiama stimolazione bilaterale alternata e permette ai ricordi di riorganizzarsi». A Bibbiano si utilizzava un dispositivo chiamato Neurotek, inventato negli Usa, che agisce così: il paziente stringe due manopole le quali emettono vibrazioni, sempre con la stessa alternanza destra/sinistra. Niente scosse né elettroshock, dunque. Per altro, l'Emdr, se utilizzato su persone che non hanno subito abusi, sostanzialmente non serve a nulla. Il fatto è che per praticare questa terapia bisogna essere molto esperti. E gli operatori del centro Hansel e Gretel non lo erano. «Claudio Foti e Nadia Bolognini hanno fatto il corso base 13 anni fa e non si sono mai aggiornati», dice la dottoressa Fernandez. In sostanza, hanno frequentato un corso di tre giorni. «La frequentazione di questo corso base non basta a diventare un terapeuta Emdr. Per diventarlo devi fare 20 ore di supervisione, un supervisore senior ti deve veder lavorare e deve verificare che tu lavori bene». Quelli di Hansel e Gretel non hanno fatto nulla di tutto ciò. Dunque non si può dire che praticassero l'Emdr. «Non è Emdr dare una macchinetta in mano a un paziente mentre dici le cose che dicevano quelli di Hansel e Gretel. Durante la seduta, il terapeuta deve rimanere in silenzio, noi lo spieghiamo chiaramente durante i corsi». Foti e i suoi, invece, seguivano il loro metodo. Quello che il giudice, non ha caso, ha definito «invasivo» nella vita dei ragazzini.
Tedros Ghebreyesus (Ansa)
Giancarlo Tancredi (Ansa)