2018-12-13
L'Europa ci sorride a metà
La Juventus va in carrozza. L'unico problema è piacersi. Con il Psv per l'Inter è un vero suicidio figlio del Parolaio Calvo. La giovane e (troppo) pazza Roma che con le grandi si trasforma. Bello, creativo ma sciupone. L'atteso grande salto per il Napoli non c'è. Lo speciale contiene quattro articoli. Due avanti e due dietro, la Champions non perdona le chiacchiere e le amnesie. Vanno agli ottavi Juventus e Roma, la più attrezzata e la più sorprendente, comunque le due che erano arrivate in fondo anche nella scorsa competizione. E vanno nel purgatorio dell'Europa League Napoli e Inter, quelle inserite in gironi di ferro ma anche quelle che hanno dimostrato di essere le più incostanti e le più inaffidabili, che mai ti lasciano prevedere se la prossima sarà la sera dell'impresa o dello spreco. Due su quattro, il rilancio del calcio italiano è rimandato. <div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem1" data-id="1" data-reload-ads="false" data-is-image="False" data-href="https://www.laverita.info/la-signora-va-in-carrozza-il-solo-pericolo-e-piacersi-juventus-2623222710.html?rebelltitem=1#rebelltitem1" data-basename="juventus" data-post-id="2623222710" data-published-at="1757944694" data-use-pagination="False"> Juventus Via col vanto. Trascinata dal più prestigioso calciatore del mondo, la Signora può perfino andare in letargo. Ha passato in tromba il girone, mostrando solidità tecnica da dieci e lode, duttilità tattica nel cambiare le partite che in passato non aveva. E un solo limite: l'ansia di non ottenere altro che la celebrazione, il nirvana collettivo. Nella vita può capitarti fra i piedi uno Josè Mourinho che ti incarta la partita e ti dilata il fegato con la manina all'orecchio; bisogna sopportare e andare oltre, nella consapevolezza che al mondo esistono anche gli altri.TOP Se l'unico intoppo da ricordare è il capitombolo casuale con il Manchester United, significa che la Juventus è fortissima. Il merito supremo è di Massimiliano Allegri, che continua a non dare retta a Lele Adani, quindi a giocare solido prima che giocare teatrale e a preferire l'equilibrio della sinfonia all'assolo rock. Il destino del tecnico è quello di essere continuamente criticato da tifosi che scambiano anche un pareggio per una tragedia, ma a forza di insulti vincerà la Champions. Uniche squadre di pari caratura, Barcellona e Manchester City.FLOP Un difetto bisogna trovarlo. Mehdi Benatia rappresenta l'imposta che scricchiola nelle notti di vento; sta a dimostrare che dietro Giorgio Chiellini (34 anni, ancora mostruoso) e Leonardo Bonucci (31 anni, qualche segnale di cedimento) ci sono giocatori di un'altra categoria. O mai compiutamente sbocciati come Daniele Rugani oppure declinanti come Andrea Barzagli (37 anni). Un altro scricchiolio lo si avverte dalle parti di Paulo Dybala, unico juventino ad aver sofferto palesemente la lunga ombra di Cristiano Ronaldo. Ma c'è mezza stagione per rimediare. <div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem2" data-id="2" data-reload-ads="false" data-is-image="False" data-href="https://www.laverita.info/la-signora-va-in-carrozza-il-solo-pericolo-e-piacersi-juventus-2623222710.html?rebelltitem=2#rebelltitem2" data-basename="inter" data-post-id="2623222710" data-published-at="1757944694" data-use-pagination="False"> Inter Sei punti nelle prime tre partite, due nelle restanti e la tempesta perfetta di San Siro contro il Psv: l'Inter si è suicidata così, facendosi avvolgere dalle chiacchiere trionfali della servitù mediatica mentre stava declinando atleticamente verso il solito Natale di depressione (unica vittoria nelle ultime sette partite, col Frosinone). Ma come il Napoli si è fatto eliminare a Belgrado, i nerazzurri hanno lasciato la presa a Londra, accontentandosi di non perdere (missione puntualmente fallita) contro una squadra da purgatorio dantesco - mai troppo bene, mai troppo male - come il Tottenham.TOP È uscito stremato fra gli applausi quando l'Inter era ancora in Champions. Un'illusione meritata per Matteo Politano, che in luglio era arrivato a Milano come l'ultima delle riserve e invece sta diventando il miglior esterno d'attacco italiano con Federico Chiesa. All'esordio ha giocato una Champions da protagonista, neppure da paragonare a quella di un vicecampione del mondo senza intensità e senza idee come Ivan Perisic, naufragato ancora una volta quando il gioco si fa duro.FLOP Se Fausto Bertinotti era il Parolaio Rosso (copyright Giampaolo Pansa), Luciano Spalletti rischia di diventare il Parolaio Calvo. Spiega dettagli, dispensa avverbi a sfinimento, ma nelle sfide che contano sbaglia sempre qualcosa. Che ci faceva Antonio Candreva (ai margini della squadra finora) nel cuore del gioco? Se la squadra ha perso coraggio e si è fatta travolgere dall'ansia fino alla frittata finale davanti a 62.000 spettatori, la colpa è sua. Quando non riesci a battere una squadra olandese che non si chiama Ajax, meriti un'Europa minore. <div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem3" data-id="3" data-reload-ads="false" data-is-image="False" data-href="https://www.laverita.info/la-signora-va-in-carrozza-il-solo-pericolo-e-piacersi-juventus-2623222710.html?rebelltitem=3#rebelltitem3" data-basename="napoli" data-post-id="2623222710" data-published-at="1757944694" data-use-pagination="False"> Napoli L'hanno persa a settembre pareggiando a Belgrado. In un girone così duro ciò che butti via contro la squadra materasso (oggi la Stella Rossa è poco più di questo) torna solo sotto forma di incubo. Neanche l'impresa con il Liverpool in casa è bastata. Retrocessi con nove punti, una beffa. Maurizio Sarri avrebbe fatto volare i bloc notes, Carlo Ancelotti è più compassato e dice che non è successo quasi niente. Ma nel quasi c'è un Natale molto amaro. TOP È il miglior giocatore di questa fase di stagione, il brasiliano Allan, depresso nella tecnologica gestione precedente e rivitalizzato dalla maggior libertà che Ancelotti lascia ai centrocampisti creativi. Il Napoli ha trovato un leader naturale dopo Marek Hamsik, Aurelio De Laurentiis una nuova pedina di scambio per arrivare a un top player. Ma oggi tutto è sussurro e tristezza perché le incitazioni di Ancelotti («Siamo già concentrati sull'Europa League da vincere») sembrano frasi da volpe con l'acquolina che neanche stavolta ha afferrato l'uva. FLOP Arkadiusz Milik ha avuto sul piede la palla della qualificazione ad Anfield Road a pochi spiccioli dalla fine; sarebbe stato un gol letale, lo ha sbagliato. Pagato 35 milioni e arrivato a Napoli per non far rimpiangere Gonzalo Higuain, il centravanti polacco deve ancora dimostrare di essere un vincente. Frenato dai numerosi infortuni, finora è stato un cannoniere infallibile contro le piccole e un comprimario impalpabile contro le grandi. <div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem4" data-id="4" data-reload-ads="false" data-is-image="False" data-href="https://www.laverita.info/la-signora-va-in-carrozza-il-solo-pericolo-e-piacersi-juventus-2623222710.html?rebelltitem=4#rebelltitem4" data-basename="roma" data-post-id="2623222710" data-published-at="1757944694" data-use-pagination="False"> Roma Così brutta in campionato, così europea nelle notti di metà settimana, la squadra di Eusebio Di Francesco merita un quintale di rispetto. È vero che il girone era blindato (Real Madrid, Roma più altre due), ma è un fatto che in Champions i romani giocano sempre a mille come contro l'Inter in campionato. Le motivazioni fanno sempre la differenza. Un tecnico raffinato ma inesperto a grandi livelli come Di Francesco fatica a mantenerle alte più contro la Spal e il Cagliari che contro il Cska Mosca. TOP Ha 19 anni, può giocare rifinitore dietro le punte o falso nueve, fu lanciato nella mischia da titolare al Bernabeu contro il Real Madrid e dopo qualche minuto Florentino Perez in tribuna chiese di lui. Nicolò Zaniolo è il giocatore emergente della squadra, il piccolo Totti. Capolavoro di mercato di Monchi, che in cambio ha rifilato Radja Nainggolan (mai visto a Milano finora) all'Inter guadagnandoci pure Davide Santon e 24 milioni sull'unghia, Zaniolo è uno dei simboli - con Cengiz Ünder e Justin Kluivert - di questa Roma incostante, capricciosa, che però va a giocarsi l'Europa che conta. FLOP Sarebbe facile dire Patrick Schick, ma è meglio stare cauti perché la classe è cristallina e i 22 anni dicono che può esplodere fra un minuto. Il vero problema della Roma è la difesa. Federico Fazio è più affettato del suo omonimo conduttore televisivo e Kostas Manolas comincia a perdere colpi. Considerato che Juan Jesus non ha mai marcato neppure visita (e Santon uguale), ecco che la Roma potrebbe non avere argini per contrastare gli tsunami d'attacco in arrivo a primavera sul pianeta Champions.
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È stato pubblicato sul portale governativo InPA il quarto Maxi Avviso ASMEL, aperto da oggi fino al 30 settembre. L’iniziativa, promossa dall’Associazione per la Sussidiarietà e la Modernizzazione degli Enti Locali (ASMEL), punta a creare e aggiornare le liste di 37 profili professionali, rivolti a laureati, diplomati e operai specializzati. Potranno candidarsi tutti gli interessati accedendo al sito www.asmelab.it.
I 4.678 Comuni soci ASMEL potranno attingere a queste graduatorie per le proprie assunzioni. La procedura, introdotta nel 2021 con il Decreto Reclutamento e subito adottata dagli enti ASMEL, ha già permesso l’assunzione di 1.000 figure professionali, con altre 500 selezioni attualmente in corso. I candidati affrontano una selezione nazionale online: chi supera le prove viene inserito negli Elenchi Idonei, da cui i Comuni possono attingere in qualsiasi momento attraverso procedure snelle, i cosiddetti interpelli.
Un aspetto centrale è la territorialità. Gli iscritti possono scegliere di lavorare nei Comuni del proprio territorio, coniugando esigenze professionali e familiari. Per gli enti locali questo significa personale radicato, motivato e capace di rafforzare il rapporto tra amministrazione e comunità.
Il segretario generale di ASMEL, Francesco Pinto, sottolinea i vantaggi della procedura: «L’esperienza maturata dimostra che questa modalità assicura ai Comuni soci un processo selettivo della durata di sole quattro settimane, grazie a una digitalizzazione sempre più spinta. Inoltre, consente ai funzionari comunali di lavorare vicino alle proprie comunità, garantendo continuità, fidelizzazione e servizi migliori. I dati confermano che chi viene assunto tramite ASMEL ha un tasso di dimissioni significativamente più basso rispetto ai concorsi tradizionali, a dimostrazione di una maggiore stabilità e soddisfazione».
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Roberto Occhiuto (Imagoeconomica)