2020-10-22
La signora delle poltrone nel regno Pd-M5s
Michaela Castelli (Andrea Ronchini/NurPhoto via Getty Images)
Michaela Castelli è stata indicata da Beppe Sala per la Sea (aeroporti di Milano), Virginia Raggi l'ha voluta alla presidenza di Acea, siede anche nel collegio sindacale di Autogrill (Benetton) ed è in pole per il colosso Nexi-Sia. Solo in incarichi pubblici guadagna oltre un milione. Pippo olimpionico le fa un baffo. Al mattino si occupa della fusione Nexi-Sia per realizzare il colosso italiano dei pagamenti digitali, al pomeriggio può avere un collegio sindacale di Autogrill (ristorazione), un summit strategico da Recordati (farmaceutica), una grana in Sea (aeroporti milanesi). Non conoscendo stanchezza, il giorno dopo la attendono al consiglio d'amministrazione di Acea (multiutility di Roma) dove potrebbe consigliare outfit più modaioli ai colleghi uomini (è nel board di Corneliani) o far distribuire ai manager pomodorini di Angri con l'aperitivo, visto che siede nel cda de La Doria, prodotti alimentari. È la vita massacrante di Michaela Castelli, 50 anni, romana, il ceo più poliedrico del sistema solare. Dedita al lavoro e per niente mondana, oggi rappresenta la perfetta sintesi in campo economico-finanziario del potere Pd-M5s. Indicata l'anno scorso da Giuseppe Sala a Milano per la presidenza di Sea che controlla Linate, Malpensa e ha una quota importante in Orio Al Serio, ha ottenuto a Roma da Virginia Raggi la presidenza del gruppo Acea, la multiservizi per acqua, energia e ambiente con 9 milioni di abitanti come bacino d'utenza e con ricavi per 3 miliardi. Laureata in giurisprudenza alla Statale di Milano con master in diritto finanziario alla Bocconi, nove anni di esperienza in Borsa, consulente aziendale, moglie di magistrato, lady Castelli oggi è la manager che meglio cavalca l'onda giallorossa. Anche perché ha realizzato il sogno di Lewis Carroll, dominare il tempo. Al momento della fusione Nexi-Sia, operazione destinata a creare un gruppo da 15 miliardi e una società fra le prime 10 quotate in Borsa, nessuno ha obiettato sul nome del presidente. Il suo. L'incoronazione non è ancora ufficiale ma lei è in pole position. Numero uno uscente di Nexi, è destinata a rientrare dalle porte girevoli con gli applausi governativi, senza alcuna perplessità per il cumulo di incarichi da parte degli azionisti di riferimento (Cassa depositi e prestiti, Intesa San Paolo, tre fondi internazionali). E senza il minimo sussurro del sistema mediatico, solitamente pronto a fare le pulci ai manager con stratificazioni geologiche di mandati. Tutti a tifare per nostra signora delle poltrone che da sola ha risolto il problema delle quote rosa nelle aziende pubbliche. Il supergruppo dovrà definitivamente scoraggiare l'uso del contante a favore di carte di credito e bancomat secondo il nuovo mantra governativo per la lotta all'evasione fiscale. Un impegno titanico che necessiterebbe da solo di giornate di 28 ore, di una dedizione alla causa a tempo pieno, di brainstorming continui. Non per lei, evidentemente infallibile nel districarsi a velocità supersonica fra strategie aeroportuali e passate di pomodoro, smoking di cachemire e farmaci contro l'ipertensione. In tutto gli incarichi sono 12, vale la pena ricordarli.Lady Castelli è presidente di colossi come Acea, Nexi, Sea e dal luglio scorso di Utilitalia, l'associazione delle aziende locali di servizio pubblico che gestiscono acqua, ambiente ed energia. In Nexi è anche membro del comitato strategico e presidente della controllata Payments. In Acea è anche membro del comitato strategico. È in consiglio d'amministrazione e presidente del comitato rischi di Recordati, consigliere e membro del comitato rischi de La Doria, entrambe quotate in Borsa. È nel collegio sindacale del gruppo Autogrill della famiglia Benetton, presidente di quello di Corneliani. Risulta anche consigliere di Stefanel, società in crisi (i dati di governance sono fermi al 2018). A proposito di avventure poco brillanti, in passato è stata consigliere in Seat Pagine gialle.La signora porta sulle spalle tonnellate di responsabilità da Salerno a Novara (deve avere una DeLorean) e ha un'agenda da far invidia a quella degli U2 negli anni Novanta. Anche il fatturato è adeguato perché un simile cumulo di impegni le fa raggiungere compensi che oltrepassano il milione di euro, 1.069.000 solo con gli incarichi pubblici. Roba da far sembrare un garzone il presidente dell'Inps, Pasquale Tridico, e da mandare ai matti tutti coloro che parlano di moralizzazione dei compensi. In luglio Castelli ha trovato un buco libero per guidare anche Utilitalia, il collante delle multiutilities con oltre 500 aziende e 90.000 addetti. Avrà il compito, nei ritagli, di assemblare progetti per il Recovery Fund.In piena pandemia ha dichiarato: «Le utilities possono giocare un ruolo di primo piano per la ripartenza economica, mettendo in campo investimenti in settori fondamentali per la qualità della vita dei cittadini. Nel solco del Green Deal europeo, sosterremo la transizione verso servizi e città inclusive, low carbon e circular. La transizione verde e quella digitale ci vedranno protagonisti nel prossimo futuro».Mentre la presidente di Utilitalia sarà impegnata a portare avanti il programmino, la numero uno di Nexi dovrà occuparsi della piattaforma digital credit, quella di Sea dell'hub di Malpensa e via di nuovo elencando. Poiché la scrivania è la stessa, risulta singolare che Cassa depositi e prestiti, gli azionisti di Acea e di Sea, i leoni dei fondi e la stessa Consob non abbiano niente da obiettare. Poiché sono cresciuti con il mito di Wonder Woman è meglio non svegliarli.
Giorgia Meloni al Forum della Guardia Costiera (Ansa)
«Il lavoro della Guardia Costiera consiste anche nel combattere le molteplici forme di illegalità in campo marittimo, a partire da quelle che si ramificano su base internazionale e si stanno caratterizzando come fenomeni globali. Uno di questi è il traffico di migranti, attività criminale tra le più redditizie al mondo che rapporti Onu certificano aver eguagliato per volume di affari il traffico di droga dopo aver superato il traffico di armi. Una intollerabile forma moderna di schiavitù che nel 2024 ha condotto alla morte oltre 9000 persone sulle rotte migratorie e il governo intende combattere. Di fronte a questo fenomeno possiamo rassegnarci o agire, e noi abbiamo scelto di agire e serve il coraggio di trovare insieme soluzioni innovative». Ha dichiarato la Presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni durante l'intervento al Forum della Guardia Costiera 2025 al centro congresso la Nuvola a Roma.
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