
Il Norland college, che prepara novelle Mary Poppins scelte anche da Kate Middleton, non è più riservato alle ragazze. Fra i corsi, anti terrorismo e arti marziali. «I padri sono assenti, e le mamme scelgono baby sitter maschi per dare un modello ai bambini».C'è una scuola in Inghilterra, poco fuori il centro di Bath, dove materia di studio è l'antica arte del babysitting. Vi si entra adolescenti e vi si esce Mary Poppins, con tanto di pedigree. Il Norland college, la più rinomata tra le accademie per aspiranti tate, è un'eccellenza in Gran Bretagna. Famiglie facoltose fanno la fila fuori dai cancelli dell'università, pronti ad accaparrarsi gli studenti migliori. Il principe William e Kate Middleton hanno voluto per il piccolo George una bambinaia, tal Maria Borrallo, formatasi proprio al Norland college. Struttura storica che di recente ha impresso una svolta al mondo delle babysitter. L'università per bambinaie, un tempo riservata alle sole donne, nel 2017 ha deciso di aprire le proprie porte agli uomini. «Per abbattere le barriere e sfidare lo stereotipo di genere», ha spiegato al Telegraph la direttrice, la professoressa Janet Rose. «Con il passare degli anni, le persone stanno notando che ogni individuo, a patto di avere una forte passione per i bambini, può lavorare come tata. Il genere non dovrebbe costituire alcun deterrente. Quel che sta succedendo è simile a quanto successo con la professione di infermiere che, un tempo appannaggio delle donne, si è evoluta insieme alla società, allargandosi anche agli uomini. Quel che noi facciamo, qui, è mettere in contatto i nostri diplomati con le famiglie, le cui richieste per babysitter maschi stanno aumentando».È in atto una piccola rivoluzione. Le famiglie vogliono babysitter uomini e a dirlo sono le statistiche. Secondo Vicker, l'unica app riconosciuta in Italia dal ministero del Lavoro, il 35% degli utenti che nel 2016 ha cercato online una babysitter ha poi optato per un uomo. Il perché è facile a dirsi, specie se si getta un occhio al programma di studi del Norland college. Tra le mura dell'istituto britannico, dove agli studenti si chiede di indossare guanti bianchi e divisa color kaki, ha fatto capolino la realtà. Le famiglie che fanno ricorso a un diplomato del Norland college sono per lo più ricche e famose, e con loro i pargoli, esposti a una serie di minacce a cui una brava tata deve sapere far fronte. Gli aspiranti babysitter, dunque, devono sottoporsi a un corso che insegni a gestire le situazioni di emergenza, dando i rudimenti di guida sportiva e di arti marziali e impartendo lezioni su come leggere le mappe per individuare vie di fuga sicure. Per, in soldoni, trasformare le tate in una sorta di tutto fare con l'agilità di un ninja. Al Norland college, fondato nel 1892, è stato chiamato anche il generale Paul Gibson con l'incarico specifico di occuparsi di controterrorismo. «L'incolumità dei bambini è sempre al primo posto», ha dichiarato la direttrice Rose, «Le nostre laureate finiscono in famiglie diverse, ma per tutti i bambini sono la cosa più preziosa che ci sia, è giusto che abbiano gli strumenti per saperli proteggere», ha detto ancora la Rose, spiegando, inconsapevolmente, perché negli ultimi tempi ci sia stato un boom nella richiesta di babysitter uomini, o «manny», come sono chiamati Oltremanica. I maschi, tradizionalmente snobbati per via di una (supposta) mancanza di sensibilità e giudizio, sono stati rivalutati non solo per le doti fisiche. Quasi come se, con il giusto allenamento, possano racchiudere in una sola figura il meglio di tante: di un bodyguard, di una tata e pure di un padre. Al netto di una più naturale predisposizione al combattimento e, dunque, di una miglior capacità di gestire le emergenze «fisiche», gli uomini spesso si trovano a sostituire figure paterne assenti. Stando ai dati raccolti dal collegio inglese, le madri con mariti imprenditori o manager, dediti al lavoro e alle lunghe trasferte, chiedono che i propri figli -soprattutto se maschi - abbiano nelle loro vite un punto di riferimento maschile. Per i giochi, per lo sport, per i compiti, per potersi confrontare con un sesso che altrimenti in casa mancherebbe. O per provvedere a bisogni specifici. Come messo in luce dalla Weillington agency, franchise presente negli Stati Uniti e in Inghilterra, capita che alcune famiglie decidano di affidarsi ai «tati» perché questi possano badare a figli disabili, che devono essere sollevati più volte al giorno, lavati, vestiti, seguiti 24 ore su 24 in una simbiosi che, spesso, genera in loro imbarazzo. Se maschi, i bambini possono creare con il proprio «tato» un rapporto che li metta a loro agio e li faccia sentire tutelati. Uomo chiama uomo, dunque, e nel mondo odierno, dove le donne sono spesso bersaglio di violenza, ispira una maggiore sicurezza. Anche nel mondo Vip. A fare ricorso ai manny per tirar su i propri bambini sono state - tra le altre - Gwyneth Paltrow, Madonna ed Elle Macpherson, certe che accanto alle ragioni pratiche sussistano ragioni teoriche. Fornire a dei bambini in crescita un esempio maschile sarebbe un bene per il mondo del domani.
(IStock)
C’è preoccupazione per la presenza di alimenti ultraprocessati nelle mense. Il presidente Prandini: «Il comparto vale 707 miliardi, quanto 20 manovre». Federico Vecchioni (BF): «Una massa di risorse private ha identificato il mondo agricolo come opportunità».
Francesca Albanese (Ansa)
La rappresentante Onu ha umiliato il sindaco di Reggio, solo perché lui aveva rivolto un pensiero anche ai rapiti israeliani. La giunta non ha fatto una piega, mentre è scattata contro il ministro sul caso Auschwitz «rispolverando» anche la Segre.
(Ansa)
Il premier congela la riforma fino alle prossime presidenziali, ma i conti pubblici richiedono altri sacrifici. Possibile tassa sui grandi patrimoni. Il Rassemblement national: «Progetto di bilancio da macelleria fiscale».
Andrea Sempio. Nel riquadro, l'avvocato Massimo Lovati (Ansa)
- Alla base della decisione, la mancata condivisione di alcune strategie difensive ma soprattutto l’esuberanza mediatica del legale, che nelle ultime settimane aveva parlato a ruota libera su Garlasco. Lui: «Sono sorpreso».
- Ieri l’udienza davanti al tribunale del Riesame. Lo sfogo dell’ex procuratore Venditti: «Mai preso soldi». Sarà la Cassazione a decidere sul conflitto tra Pavia e Brescia.