2025-08-21
La Schlein lo difende, M5s scopre «la scienza»
Matteo Salvini: «Dubitare sull’obbligo vaccinale è buon senso». I 5 stelle rinnegano le lotte contro la legge Lorenzin.La vicenda Nitag va avanti a botte di ipocrisia, falsità e ipotesi di conflitti di interessi. A mettere chiarezza già due giorni fa ci aveva pensato il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, che ieri è tornato a parlare: «Dirsi dubbiosi sull’obbligo vaccinale che non c’è nella maggior parte dei Paesi europei non penso sia antiscientifico, penso sia di buon senso». L’azzeramento da parte del ministro della Salute Orazio Schillaci della commissione vaccini per la presenza di due esponenti critici nei confronti dell’obbligo delle immunizzazioni continua ad alimentare il dibattito. C’è grande imbarazzo all’interno della maggioranza per l’operato del ministro ma nessuno all’interno dell’esecutivo ne sta chiedendo le dimissioni. Anche Salvini lo ha chiarito, ma ha aggiunto: «Lo dico da ministro: è come se io avessi nominato una commissione da me firmata, con dei membri da me scelti, e dopo tre giorni mi fossi auto azzerato la commissione da me scelta. Avrei un problema in casa. Poi leggevo oggi un’intervista interessante di uno di questi due professori e medici che non stanno simpatici a qualcuno, non sono no vax, semplicemente chiedono che vengano calcolati tutti i benefici che ci sono nei vaccini e anche eventuali controindicazioni». Con lui anche il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida ha già dichiarato il suo disappunto, ma non sarebbe l’unico all’interno di Fratelli d’Italia. Alcuni retroscena insinuerebbero che Schillaci avrebbe già un paracadute pronto in caso di dimissioni. Si tratterebbe, come anticipato da La Stampa, di un posto alla guida del dipartimento di Medicina nucleare del Policlinico Gemelli. Solo che con l’ospedale romano, il ministro ha già avuto a che fare. All’interno del Milleproproghe di febbraio scorso un emendamento ha prolungato il finanziamento dei policlinici universitari non statali da 35 a 50 milioni di euro all’anno sine die. In sostanza se Schillaci andasse a lavorare in uno di questi ospedali, verrebbe pagato con i soldi da lui stesso elargiti in qualità di ministro.Inoltre in pochi forse ricordano che sempre a febbraio Schillaci ha nominato il nuovo Consiglio superiore di sanità, l’organo preposto a fornire pareri tecnico scientifici al governo in materia di salute. Tra i trenta nomi nominati ne spiccano ben quattro che arrivano proprio dall’ospedale «Agostino Gemelli-Fatebenefratelli».Naturalmente le opposizioni approfittano dell’occasione per attaccare l’esecutivo e solidarizzano con Schillaci. Lo fa anche il segretario dem Elly Schlein. «Assunzioni di medici e infermieri ancora bloccate, liste di attesa che si allungano sempre di più e il rapporto tra spesa sanitaria e Pil ai minimi storici degli ultimi 15 anni. Questo governo si occupa di sanità solo per provare a nominare gli amici no vax nelle commissioni che si occupano di vaccini. E al ministro Schillaci che ha azzerato la commissione che lui stesso aveva nominato, beccandosi pure gli strali di Salvini e degli ambienti antiscientifici, facciamo una domanda semplice: perché non alza la testa anche quando il governo taglia le risorse per la sanità pubblica?», il commento severo di Schlein che infine affonda: «Visto che si è ravveduto su quelle nomine indegne, ora inizi coi fatti a difendere il servizio sanitario nazionale chiedendo i fondi necessari a farlo funzionare e non accetti di fare la foglia di fico di un governo che non crede né alla sanità pubblica, né pare troppo convinto sulla scienza». Schlein arriva a cavalcare l’onda del dibattito come al solito, ma sempre un po’ in ritardo. Prima di lei, persino il Movimento 5 stelle è riuscito a dire, tramite le capogruppo nelle commissioni Sanità della Camera e del Senato Marianna Ricciardi e Mariolina Castellone: «Vorrebbero basare le nomine in sanità sull’inclusività delle idee e non sulle evidenze scientifiche. Invocare il pluralismo è indice del fatto che ci troviamo di fronte a persone che non sanno di cosa parlano, nella scienza esistono le evidenze e basta. Oggi invece i vertici di Forza Italia difendono il ministro e accusano i colleghi di governo di stregoneria». Peccato abbiano problemi a ricordare che se siedono lì è proprio grazie ad un partito che è nato e cresciuto contestando la legge Lorenzin e confutando i dogmi sui vaccini. Vale la pena ricordare infatti che a proposito di vaccini, nel 2014 il consigliere regionale Dario Violi, del Movimento 5 stelle (M5s), ha presentato al Consiglio regionale della Lombardia un progetto di legge intitolato: «Obbligo vaccinale: sospensione per l’età evolutiva», dove si proponeva di istituire un osservatorio per valutare i tassi di vaccinazione e gli eventi avversi e stabiliva che l’obbligo vaccinale può essere ripristinato solo «in caso di pericolo per la salute pubblica […] derivante da una situazione di allarme per quanto attiene i tassi di copertura vaccinale».
Ecco #DimmiLaVerità del 20 novembre 2025. Con la nostra Flaminia Camilletti riflettiamo sul fatto che Francesco Saverio Garofani dovrebbe dimettersi dopo il lo scandalo del Quirinale.
Il caso Garofani non si sgonfia, anzi esplode. Belpietro ricostruisce come la notizia sia stata verificata e confermata dallo stesso consigliere del Quirinale, mentre parte della stampa tenta di minimizzare e attaccare chi l’ha pubblicata. Padellaro, da sinistra, lo riconosce: è una notizia vera e grave. E allora la domanda resta una: com’è possibile che un uomo così vicino al Colle parli apertamente di scossoni politici e listoni anti-Meloni?
La sede olandese di Nexperia (Getty Images)