2019-11-27
La pornografia causa schiavitù nei maschi e violenza sulle donne
Al pari dell'eroina, l'hard ha effetti drammatici: rende l'umanità infertile e moltiplica gli abusi. Chi la guarda se ne fa complice. L'oppio, o i suoi più contemporanei sostituti, e la pornografia sono la via più breve ed efficace per distruggere un individuo, e quindi per distruggere un popolo, che è appunto un insieme di individui. Nel momento in cui un popolo diventa un insieme di individui distrutti, smette di essere vitale: non combatte, non difende il territorio, non mette al mondo figli. Può essere dismesso e sostituito.La pornografia crea una dipendenza dannata, paragonata dagli addetti ai lavori a quella da crack o eroina, molto forte, basata su due molecole che danno piacere, dopamina ed endorfine. Si crea quindi un rapporto di dipendenza. La pornografia riempie tutti gli istanti liberi, il mouse del computer o le dita sullo smartphone sono sempre alla ricerca del prossimo video. I dolcetti avvelenati non hanno sopra il teschio e le tibie incrociate, ma sono avvolti in carta scintillante di colore affascinante. La pornografia genera una micidiale dipendenza, e questo è documentato in innumerevoli articoli, facilmente reperibili digitando le parole pornografia e dopamina oppure pornografia ed endorfine. Quello che è poco chiaro è il danno sulla virilità. La pornografia genera abbattimento della virilità e del senso del proprio valore di uomo. Colui che guarda pornografia sta guardando altri accoppiarsi. Chi è che guarda gli altri accoppiarsi? Tra gli animali i maschi di basso rango, che non possono accedere alle femmine, tra le creature umane il servo o lo schiavo, che non ha diritto a una compagna, ma che assiste alla sessualità del padrone, che non gliela nasconde perché tanto lui, lo schiavo, è solo una cosa. Quello che guarda gli altri accoppiarsi è un «non alfa», secondo il micidiale ma emotivamente corretto linguaggio popolare, lo «sfigato», colui che non ha accesso ai genitali femminili. La sessualità umana normale è avvolta dalla riservatezza: secondo la parte ancestrale del nostro cervello l'unico che guarda gli altri accoppiarsi è il maschio di basso rango, lo schiavo, lo sfigato.Il 100% della pornografia è fatto inquadrando spesso con obiettivi particolari, o direttamente taroccando le immagini, peni enormi, sempre turgidi. Tra montaggio e Viagra, consumato in quantitativi importanti e pericolosi, l'impressione è di maschi iperdotati. Il fatto che l'impressione sia falsa non la rende meno potente, e soprattutto su persone ai due estremi, molto giovani o anziane, genera una certezza del proprio disvalore sessuale che non aiuta a stare al mondo.Gli uomini e le donne che si prestano a essere ripresi sono poveracci. Ci fanno vedere le pochissime pornostar di un qualche successo e ci suggeriscono la fesseria che sia «un lavoro come un altro». Non è un lavoro come un altro, le penetrazioni sono autentiche, malattie possono essere realmente trasmesse, occorrono toradol e muscoril, antidolorifici e miorilassanti per tollerare le penetrazioni anali. Chiunque guardi pornografia è complice dello sfruttamento del corpo e della sessualità di esseri umani, e di danni alla loro salute esattamente come chiunque consumi cocaina è corresponsabile dei crimini dei narcos. L'88% della pornografia è basata sulla violenza alle donne. E dato che il comportamento umano è basato sull'imitazione, questo aumenta la violenza contro le donne. Sia la violenza vera e propria, sia una violenza più subdola e impalpabile, la completa indifferenza dell'uomo verso la donna, ridotta a cosa, con l'uomo che riesce soltanto a pensare a come convincerla a farsi fare le stesse cose che lui trova sui siti. Se volete veramente diminuire la violenza contro le donne, lasciate stare imprese francamente risibili come scarpe rosse e panchine rosse: vietate la pornografia. Se gli attributi per vietare la pornografia non ce li avete, il coraggio chi non ce l'ha non se lo può dare, allora dichiarate serenamente che non ve ne frega niente e risparmiateci le sceneggiate inutili di scarpe e panchine rosse. Nessun violento, mai, ha rinunciato alla violenza per delle scarpe rosse messe per strada. La violenza contro le donne nella pornografia è un ulteriore abbattimento della virilità. La virilità, basata sul testosterone, ha due pilastri: l'aggressività e la protezione. Gli uomini, quelli veri, proteggono le donne. Guardando pornografia imparano a guardare una donna aggredita senza intervenire, si allenano a non proteggere le donne, a non proteggere il territorio. Anche quelli strafatti di qualche cosa non proteggono né le donne né il territorio. Anche la femminilità ne esce massacrata, questo è evidente, mentre meno evidente è il massacro della virilità.Il primo elemento della virilità è diventare padre. Tutte le caratteristiche della virilità - competizione, aggressività, istinto di protezione - sono in funzione della paternità. Dai templi biblici l'uomo compie la sua virilità diventando padre. La maledizione ultima è: che tu possa morire senza progenie. Ora la pornografia, ma anche le agghiaccianti lezioni di educazione sessuale, creano un mito dell'irresponsabilità spacciata per libertà. Il coito che non fa nascere il bambino è un coito vuoto, come il cibo vuoto che non fa ingrassare, oppure il cibo mangiato e vomitato. L'irresponsabilità trionfa, la virilità muore. Dal punto di vista brutalmente biologico, gli uomini che non desiderano riprodursi sono eunuchi inutilmente forniti di inutili spermatozoi. E non difendono il territorio. Ed è questa la funzione ultima della pornografia: un popolo di morti viventi che non si riproduce e non difende il territorio. C'è una correlazione precisa nelle nazioni tra quantità di pornografia sorbita e crollo delle nascite.Guardate pornografia? Credete che sia un bel dono? Una bella festa? Vi sta diminuendo le dimensioni dei lobi frontali e non è nemmeno il peggiore dei suoi danni. La pornografia è legale e parecchi siti porno sono gratis. Le varie sostanze di sballo non sono gratis, ma il loro consumo è graziosamente depenalizzato. Noi cafoni saremo anche scemi e come tutti gli scemi siamo complottisti, però è difficile pensare che tutto questo sia un caso.