La moda per bambini conquista il Pitti. Un business da 3 miliardi di euro

- Il salone fiorentino ha festeggiato i suoi 90 anni, ospitando 553 collezione e oltre 10.000 visitatori. Un grande successo per un mercato in crescita.
- Homi si prepara a una nuova edizione completamente dedicata alla sostenibilità. Emiliano Guido: «Vogliamo insegnare che sugli scarti di produzione si può costruire»
- Il settore orafo-gioielliero inaugura il nuovo anno, con il primo evento a respiro internazionale: Vicenzaoro.
Lo speciale contiene tre articoli e gallery fotografiche.
Pitti Bimbo, il salone fiorentino dedicato al childrenswear, ha festeggiato alla Fortezza da Basso di Firenze la sua 90esima edizione, accogliendo 553 collezioni (di cui il 64% dall'estero) e circa 10.000 visitatori attesi, di cui 6.400 buyer internazionali provenienti da oltre 60 Paesi. La moda per i bimbi raccoglie numeri positivi. Le stime preliminari effettuate dal Centro Studi di Confindustria Moda per SMI raccontano come, nel 2019, la moda junior italiana sia cresciuta in termini di fatturato del +3,5%, superando la soglia dei 3 miliardi di euro. In particolare, l'export dovrebbe registrare una progressione del +6,1%, arrivando a rappresentare il 41,2% del turnover di settore (1,2 miliardi di euro). I 47.000 metri quadrati di superficie espositiva sono stati suddivisi in dieci sezioni: The Kid's Lab (con le sottosezioni KidzFIZZ, The Nest, EcoEthic e Kid's Evolution), Apartment, Pitti Bimbo, Fancy Room, Sport Generation, SuperStreet, Fashion at Work. Tra i debutti, i rientri e i progetti speciali di questa edizione da segnalare Candice Fauchon , Carolinebosmans, Christina Rhode, Colmar Originals, Dinoski, Dimensione Danza, DKNY, Museum, Sofia Webster, Twinset, Yves Salomon Enfant e Vivetta. Tra i big brand presenti al piano terra e al piano inferiore del Padiglione Centrale, da ricordare C.P. Company Undersixteen, Dolce & Gabbana, Emporio Armani, Herno, Jacob Cohën, Miss Blumarine, Petit Bateau, Sonia Rykiel Enfant e The Marc Jacobs.
United Colors of Benetton parteciperà per la prima volta a Pitti Bimbo con una sfilata dedicata alla nuova collezione kids disegnata da Jean-Charles de Castelbajac, intitolata «65 Benetton Street». Protagoniste del salone anche le speciali sfilate firmate Pitti Immagine, che presentano una selezione di collezioni in mostra nella Apartment. A calcare le passerelle di Pitti Bimbo, come da tradizione, anche il collettivo di aziende spagnole di Children's Fashion from Spain. E poi Ecoethic, l'area green del salone, ospiterà il progetto espositivo «Eco March», a cura di Angelo Figus e con il set design di Alessandro Moradei, che mette in scena una pacifica manifestazione a favore della natura, una marcia colorata di cartelloni personalizzati con slogan vivaci, che mostrano anche alcune delle migliori produzioni sostenibili Made in Italy, a partire dal filato.
«Pitti Bimbo si fa portavoce di un settore che vuole rispondere con creatività, innovazione e altissima qualità nelle proposte di moda e lifestyle per il bambino a una fase congiunturale complessa» dice Raffaello Napoleone, amministratore delegato di Pitti Immagine. «La prima cosa che ha colpito entrando nei padiglioni e nelle diverse sezioni è innanzitutto il grande lavoro fatto dagli espositori nella creatività espressa dalle loro nuove collezioni, che denotano un'attenzione sempre maggiore non solo alla ricerca e alle tendenze moda più innovative ma anche ai temi più caldi del mondo contemporaneo, primo fra tutti il rispetto dell'ambiente e dei processi produttivi sostenibili; nelle modalità di presentazione, negli eventi e nel racconto ai buyer e alla stampa intervenuti; nei nuovi progetti che hanno lanciato proprio da Firenze. Un dinamismo e una voglia di concretezza che sono stati registrati dai buyer internazionali che abbiamo incontrato in questi giorni, tra i quali le boutique più influenti, i grandi department stores, le piattaforme e-commerce, tutti nomi di altissima qualità a detta dei nostri espositori».
Homi si prepara alla sua nuova edizione. Dal 24 gennaio a Milano
Momenti di fiere. La nuova edizione di HOMI, Il Salone degli Stili di Vita, in programma a fieramilano (Rho) dal 24 al 27 gennaio, si presenta con un format rinnovato e in evoluzione che spazia dalla decorazione al tableware, dal design al tessile, dalle fragranze al gifting e al festivity. Storie d'artigianato e di innovazione, momenti di incontro e di confronto; e ancora, ricerca e condivisione tra professionisti e stakeholder, sostenibilità e futuro, sono questi i punti forti della manifestazione.
La Fiera ospiterà circa 600 espositori. Il 19% delle aziende in mostra proviene dall'estero, in particolare da Germania, Francia, Spagna e Portogallo tra i Paesi europei e da Corea e Giappone tra i Paesi internazionali. Sempre attento al mercato che evolve, nel 2020 il Salone degli Stili di Vita focalizza l'attenzione sugli operatori del settore home hospitality, tendenza in crescita legata alla domanda di ambienti confortevoli e funzionali nell'era delle case condivise e del B&B globalizzato. Brand storici e consolidati, insieme ai nuovi designer del futuro, disegnano un'offerta ricca e articolata, ma facilmente fruibile grazie al nuovo assetto della manifestazione che segue logiche distributive concepite intorno a tre diversi momenti di visita: l'Home Retail Inspiration, dedicato ai negozi specializzati; l'Home Boutique&Design, spazio per la manifattura di qualità, e il percorso Home International Delivery che strizza l'occhio al mercato della distribuzione multi-prodotto e dell'import-export.
Tra le proposte di Homi, però, non possono mancare quelle che scelgono materiali riciclati e di riutilizzo. È con questo spirito, infatti, che nasce Hominext, il progetto che raccoglie e valorizza la creatività sostenibile. «Hominext per noi è una vera sfida» sostiene Emiliano Guido. «Durante l'edizione del 2021 presenteremo la mostra dell'ecodesigner Luca Gnizio i cui oggetti d'arredo saranno prodotti con gli scarti di produzione dell'industria, da quella dell'automotive a quella della ceramica, da quella del marmo a quella del carbonio, per dimostrare che tutti gli oggetti possono avere una seconda vita. Quest'edizione sarà infatti dedicata alla ricerca tra gli espositori di quegli scarti che poi verranno utilizzati per produrre gli oggetti che andranno in mostra nel 2021. L'idea è quella di raccontare al settore che sugli scarti di produzione si può costruire».
Cosa ci aspetta a Vicenzaoro

Vicenzaoro
Vicenzaoro January-The Jewellery Boutique Show 2020, il primo appuntamento mondiale del settore orafo-gioielliero, vedrà per sei giorni consecutivi, fino al 22 gennaio, il meglio dell'intero comparto. Contemporaneamente si svolgono T-GOLD, il Salone internazionale di macchinari e tecnologie e Vo Vintage, la grande novità degli orologi d'epoca che coinvolgerà 30 espositori di fama internazionale. Tra i nomi di spicco, il collezionista Sandro Fratini, con i suoi oltre 2.000 orologi per un valore stimato di 1 miliardo di euro, il commerciante Stefano Mazzariol di Vintage Watches e Giulio Papi, esperto e maestro-orologiaio, che vanta una manifattura a proprio nome che lavora per conto terzi, come Audemars Piguet e Richard Mille. Ma anche singoli modelli di fascia media che hanno fatto storia, come il Monaco Heuer o l'Omega Speedmaster, Rolex, Patek Philippe e Vacheron Constantin, che esporranno le proprie creazioni di Haute Horlogerie a fianco dei maestri orologiai di Verga Vintage, che, invece, revisioneranno sul momento prestigiosi accessori da polso d'epoca. Per un viaggio alla scoperta del lusso e della bellezza.
Secondo i numeri resi noti dagli organizzatori di Italian Exhibition Group, Vicenzaoro January raccoglie oltre 1500 brand che rappresentano l'intera filiera produttiva, articolati in communities in base al posizionamento e al target, per facilitare l'esperienza di visita degli operatori e dei buyers provenienti da oltre 130 Paesi di tutti i continenti. Primo evento l'atteso seminario organizzato da Cibjo e a seguire Visio.Next, che propone una valutazione complessiva dell'industria orafa Made in Italy, avvalendosi del supporto del Club degli Orafi Italia con il coinvolgimento diretto di tre soci quali Bulgari, De Beers e Vhernier.
Spazio anche per l'innovazione e per i giovani: nel corso di Vicenzaoro January, infatti, saranno presentati i 40 concept vincitori di «The Gold Run», l'hackathon realizzato di IEG in collaborazione con l'Università di Padova e aperto a 60.000 studenti e ricercatori. Al Palakiss, il cash & carry per il settore orafo-argentiero di Vicenza, le aziende hanno la possibilità di vendere sul pronto. I riflettori saranno quindi puntati per sei giorni sulle nuove collezioni in argento e oro delle aziende provenienti dai principali distretti del gioiello, Arezzo, Vicenza, Valenza, Torre del Greco, ma anche dall'estero, Polonia, Spagna, Portogallo, Repubblica Ceca, Turchia, Hong Kong e Thailandia.
Al Palakiss sono attesi operatori del settore, buyers, grossisti, dettaglianti, import export, catene di negozi e designer, in particolare da Europa, USA, Giappone, Cina, Israele, Nord Africa e India. Un palcoscenico anche per chi crea e per chi cerca proposte alternative nel mondo degli accessori preziosi, grazie alla nuova edizione di «D-Space», sezione sperimentale ideata da Palakiss per avvicinare il mondo b2b al mondo del gioiello contemporaneo.




























